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8 marzo 2023. Per la nostra liberazione.
Scritto da Sandro Martedì 07 Marzo 2023 09:22
8 marzo 2023.
NO ALLA GUERRA PER UNA GENERAZIONE LIBERATA
L’Unione Sindacale Italiana aderisce allo sciopero nazionale indetto dal sindacalismo di base.
Noi donne per la centralità del sociale e dell'economia.
ORA BASTA!
Siamo il perno nel sociale, nelle scuole, nel pubblico impego, abbiamo dato tutto e vogliamo tutto!
ORA BASTA!
Basta violenza di genere contro di NOI ovunque essa risieda contro chi la pratica fosse il singolo, il potere politico o quello economico.
SOVVERTIRLO È POSSIBILE!
Prendiamoci in ogni luogo di lavoro e nel sociale:
sicurezza, salute e dignità;
Lavoro uguale a salario uguale;
Lotta a ogni forma di discriminazione di genere;
ANCORA
L’8 marzo è il momento per rivendicare come DONNE una società diversa senza la scure dei licenziamenti sia per noi che per tutte/i Lavoratrici e Lavoratori.
L’8 marzo dobbiamo gridare forte che a tutti che spetta una vita migliore e migliori condizioni di vita.
°°°°°°
L’8 marzo da NOI Donne deve alzarsi FORTE il nostro GRIDO di LOTTA.
L’età pensionabile a 55 anni.
La nostra attività domestica deve essere conteggiata al pari di ogni attività lavorativa.
Una Pensione a parità di salario per tutte e tutti.
NO AL PATRIARCATO!
NO ALLA DISCRIMINAZIONE DI GENERE!
W l’8 marzo giornata di LOTTA e di DIRITTI.
TUTTE ASSIEME E NON UNA DI MENO!
NO ALLA GUERRA
CNT. Solidarietà al chi ha subito lo spionaggio dello stato
Ultimo aggiornamento Lunedì 27 Febbraio 2023 14:16 Scritto da Sandro Lunedì 27 Febbraio 2023 14:06
Spaine, CNT:
Di fronte allo spionaggio senza scrupoli, la nostra solidarietà senza limiti.
Da CNT Centro vogliamo rispondere all'appello di mutuo sostegno delle persone e delle organizzazioni colpite dalla Polizia infiltrata.
- Lo scorso 30 gennaio 2023, a seguito di un'inchiesta del quotidiano La Directa, è arrivata l'ultima notizia di un poliziotto infiltrato nei movimenti libertari, sociali e di base, che, ancora una volta, torna a sporcare i nostri spazi.
Questa è una delle forme di violenza che lo Stato esercita contro di noi.
Alcuni sono così evidenti che ci lasciano con le costole rotte, senza una casa, o ci privano della nostra libertà. Altri sono più subdoli e ci impediscono di arrivare a fine mese per le loro politiche assistenziali e del lavoro, ci fanno progressivamente ammalare con liste d'attesa o ci impediscono di parlare con il vicino togliendo la panchina dalla strada.
- Tutti miravano a sottomettere, controllare e privare la classe operaia dell'organizzazione e della lotta.
Il nostro sostegno, la nostra solidarietà e il nostro affetto per tutte le persone che sono state colpite da questa infiltrazione della polizia.
- Lo Stato è entrato nei nostri spazi sicuri, e deve farlo con bugie e inganni, perché sa di essere il nemico delle persone che cercano di creare una società più giusta e più libera. Ci hanno spiato come se fossimo criminali, ci hanno registrato e hanno cercato di manipolarci.
Ad oggi, il Centro per la difesa dei diritti umani Irídia e il sindacato CGT hanno presentato denunce all'infiltrato, al suo superiore e al ministero dell'Interno per presunti reati di abuso sessuale, violazione dell'integrità morale, divulgazione di segreti e impedimento a l'esercizio dei diritti civili.
- Vogliono seminare dubbi e paure con la persona accanto a noi, che diffidiamo, che l'organizzazione non sia aperta, che torniamo ad essere gruppi marginali che non si fidano di nessuno. Ma questo non può accadere e non accadrà perché la nostra lotta è legittima e necessaria.
Già negli anni 2000, i sindacati della CNT a Madrid subirono un'altra infiltrazione della Polizia che si faceva chiamare "Fernando Pérez López", attaccando anche la privacy della nostra militanza, per la quale ci identifichiamo pienamente con le compagne che hanno sofferto di nuovo questa situazione.
Rimaniamo vigili nella nostra organizzazione per la situazione indifesa delle nostre compagne, "Le sei della Svizzera", che per esercitare una solidarietà attiva chiedono loro anni di carcere.
Al CNT Centro abbiamo chiaro che la repressione va oltre le sigle, le persone e le idee, che la solidarietà non è solo una parola e che "se toccano uno di noi, ci toccano tutti" non è solo uno slogan.
Molta forza a tutte le persone e le organizzazioni che hanno subito questo abuso da parte dell'apparato repressivo dello Stato spagnolo.
https://www.cnt.es/noticias/frente-al-espionaje-sin-escrupulos-nuestra-solidaridad-sin-limites/
RSU e i lavoratori Gkn
Ultimo aggiornamento Venerdì 24 Febbraio 2023 10:54 Scritto da Sandro Venerdì 24 Febbraio 2023 10:45
Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze
La data dell'atto di liquidazione di Qf? E' del 9 febbraio.
La presa in giro finale nei confronti di un "sistema-paese" che preferisce passare per impotente, per non passare per complice.
Chi oggi non si esprime contro la liquidazione e a favore del commissariamento continua a lasciare 300 famiglie in balia di questa operazione.
Uno degli effetti dell'operazione Borgomeo è trasformare la nostra vertenza da storia a cronaca ingarbugliata, da opera a operetta. Anche solo lunga da raccontare.
Prendiamo solo l'ultimo periodo per fare un esempio:
- ottobre, i lavoratori firmano la messa a disposizione. Novembre: 280 lavoratori circa firmano la messa in mora degli stipendi. L'azienda blatera di minoranze eversive.
- 7 novembre, l'Aps Soms Insorgiamo regolarizza la forma associativa delle attività dei lavoratori Gkn, depositando regolare Statuto, affiliandosi all'Arci, nel solco dell'Articolo 11 dello Statuto dei Lavoratori.
- dicembre. 17.000 persone partecipano alla consultazione popolare e si esprimono a favore dell'intervento pubblico. Si esprimono anche a favore di un ammortizzatore sociale legato a scouting pubblico e a piani industriali presentati nel comitato di proposta e verifica
- 20 dicembre: al comitato di proposta e verifica il comitato tecnico scientifico del Collettivo presenta un documento di opportunità e proposte industriali. Rsu e sindacati si dichiarano disponibili a discutere da subito di un ammortizzatore legato a quel percorso
L'azienda è assente.
- 21 dicembre. L'azienda, ferma e senza attività produttiva, blocca le ferie. Non paga nemmeno quelle già autorizzate.
- fine dicembre. Finalmente l'Inps chiarisce che non concede la cassa integrazione ordinaria da gennaio 2022 a ottobre 2022. Non concede nemmeno quella firmata da Rsu e organizzazioni sindacali. Il tema della "firma" quindi non esiste. Nè tecnicamente nè sindacalmente. La colpa della mancata erogazione della cassa? Dell'azienda e della documentazione che ha presentato.
Borgomeo piange che vuole la cassa
- 12 gennaio. Qf scrive ai dipendenti in un messaggio Telegram: "le complessità riscontrate in particolare negli ultimi tre mesi stanno comportando un ritardo nella corresponsione degli stipendi del mese di dicembre 2022, l'AZIENDA RISOLVERA' LA PROBLEMATICA IN TEMPI STRETTISSIMI
- 20 gennaio, dopo approfondimenti tecnici tra Rsu, Fiom e Unità di crisi della Regione Toscana, Qf apre una procedura per cassa integrazione per riorganizzazione. La procedura scade il 13 febbraio
- 21 gennaio: l'azienda dichiara 10 giorni di ferie collettive (!?) senza passare da nessun esame congiunto
- 26 gennaio Rsu, organizzazione sindacale di riferimento, azienda e Unità di crisi concordano un calendario di incontri serrati per discutere di collegare alla cassa di riorganizzazione degli accordi di messa a disposizione dello stabilimento allo scouting pubblico e alla progettualità operaia. Gli incontri devono tenersi in modo serrato e concludersi con un Comitato di proposta e di verifica tra l'8 e il 10 febbraio.
- al primo incontro online concordato, Borgomeo non si presenta. L'azienda si ritira di fatto dal tavolo.
- l'azienda non risponde nemmeno alle sollecitazioni alla presenza al comitato di proposta e di verifica. La sera dell'8 febbraio alle 18.57 quando l'incontro doveva tenersi di fatto il 9 febbraio manda queste righe: "a seguito di impegni precedentemente fissati, non riusciamo a partecipare nelle date indicate"
- 9 febbraio: l'atto di scioglimento e di liquidazione di Qf, da visura, risulta essere DEL 9 FEBBRAIO
- 10 febbraio, i lavoratori Gkn vanno in presidio a Cassino. Avevamo già capito tutto.
Arriviamo a Cassino alle 15. Alle 15.38 riceviamo una mail dall'azienda, di cui le forze dell'ordine presenti al presidio sanno già... Nella mail l'azienda scrive: "Vi informiamo che la nostra disponibilità, per l’esame congiunto relativo alla riorganizzazione industriale, sarà A PARTIRE DA 21 febbraio 2023".
La liquidazione è incompatibile con la cassa di riorganizzazione. La mail quindi o non ha senso o si prefigura come un vero e proprio raggiro
- Capiamo a quel punto che il 21 febbraio è l'ora x della liquidazione. Nessuno però ci comunica nulla formalmente e in teoria siamo ancora in attesa della discussione sulla cassa di riorganizzazione. Usciamo con un post il 15 febbraio dove domandiamo se è in corso una liquidazione.
La sera un comunicato dell'azienda la butta in caciara e straparla del movimento politico Insorgiamo.
(NOTA BENE: a dimostrazione che ci troviamo di fronte a una operazione ben poco imprenditoriale, l'azienda esce sempre con i propri comunicati la sera probabilmente per agganciare le ultime redazioni che vanno in stampa.)
- In tutto questo, Nardella invita gli operai che non ricevono lo stipendio da 5 mesi, che scivolano nella morosità incolpevole e che non sanno come fare la spese, A "RISTABILIRE UN CLIMA DI SERENITA'".
Non prendiamo lo stipendio da ottobre, non abbiamo preso un euro da dicembre, non abbiamo benzina per raggiungere i turni di guardia allo stabilimento, puliamo in autonomia l'azienda, non ci vengono consegnate le buste paga, mancano i contributi e tutto ciò che deve pagare il sostituto d'imposta (allattamento, 104 ecc,)
21 febbraio, verso sera, e con un tavolo ministeriale fissato il 24, Borgomeo annuncia la liquidazione. Aveva preso nel dicembre 2021 Gkn in liquidazione e ora la rimette in liquidazione. Era advisor di Gkn che voleva liquidare e oggi liquida da proprietario di Gkn stessa. Quanto abbia pagato lo stabilimento e la società, non è dato saperlo.
Sipario. Applausi.
Per voi è commedia, per noi è tragedia.
Forse perchè siamo l'unica classe dirigente in questa vicenda.
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