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Comunicati Milano

Estorsione a ditte pulizie treni. Arrestato ...... Salpas - Orsa

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Un sistema consolidato scoperta estorsione a ditte pulizie treni. negli anni: 130 mila euro in mazzette

Scioperi «pilotati» per avere il pizzo:

In manette un dirigente sindacale e un sedicente «ispettore della qualità», due denunciati.

MILANO - E' scattata l'operazione «Treni puliti». E non soltanto dai rifiuti lasciati dai viaggiatori, ma da un marciume ben peggiore: quello della corruzione. La Polizia ferroviaria ha arrestato in flagranza, mentre incassavano mazzette, il segretario nazionale aggiunto del Salpas - Orsa, Pasquale Maio, 46 anni, e un dipendente delle Fs di Milano, Walter Di Bona, 43 anni, che si spacciava per «ispettore della qualità». Denunciati il 59enne segretario nazionale del Salpas, Claudio Fiorenza, e il tecnico della segreteria nazionale Martino Maio (fratello di Pasquale), 42 anni. Pasquale Di Maio è stato filmato fuori dalla stazione Rogoredo a Milano, mentre riceveva una busta contenente 10mila euro da un dirigente della ditta estorta. Di Bona è stato invece immortalato fuori dalla Stazione centrale di Milano con una busta contenente 2mila euro. Per tutti l’accusa è di estorsione in concorso, per una cifra complessiva, in tre anni, di circa 130mila euro.

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Licenziamento illegittimo. Malattia causata da mobbing

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Licenziamento illegittimo se periodo di comporto è stato superato per malattia causata da mobbing

La Corte di Appello di Firenze, con sentenza 155/2010, ha stabilito che è illegittimo il licenziamento intimato ad una lavoratrice sul presupposto di aver superato il cd. periodo di comporto se risulta provato, anche attraverso CTU, che la malattia che ha causato il superamento del predetto periodo è stata cagionata da demansionamento illegittimo e da fatti integranti mobbing e bossing.

Ne consegue che oltre alla indennità sostituitiva di reintegra la lavoratrice ha diritto anche al risarcimento del danno.

(Autore: Francesca Bertinelli)

 

 

 

Part-Time verticale. Importante sentenza

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Pensioni: Part-Time verticale.

La Corte di Giustizia UE sul calcolo

dell'anzianità contributiva

La Corte di Giustizia UE con la sentenza del 10 giugno 2010 n. C-395/08 ha riconosciuto la presenza, nel nostro sistema pensionistico, di una ingiustificata disparità di trattamento tra i lavoratori a tempo parziale di tipo verticale ciclico rispetto agli altri lavoratori.

La Corte ha ritenuto che la disciplina comunitaria deve escludere che una normativa nazionale possa prevedere, che per quest’ultimo tipo di rapporti, siano esclusi i periodi non lavorati dal calcolo dell’anzianità contributiva necessaria per acquisire il diritto alla pensione, salvo che una tale differenza di trattamento sia giustificata da ragioni obiettive.

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