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SERVIZI AL CITTADINO E MUNICIPI: ADESSO BASTA!   

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DISASTRO ANAGRAFE, SERVIZI AL CITTADINO E MUNICIPI:

ADESSO BASTA!


I lavoratori dell’Anagrafe, dei Funebri, dei Municipi, dei Messi e di tutti i Servizi Civici sono stanchi e crediamo lo siano anche i cittadini del Comune di Milano, i nostri veri datori di lavoro. Concittadini ai quali viene elargito un pessimo servizio, e a cui nonostante la fine della pandemia non è stato consentito per lungo tempo l’accesso alle sedi di anagrafe se non su appuntamento o per comprovate urgenze.

Oggi circa la metà delle delegazioni anagrafiche sono chiuse per mancanza di personale.

 

Noi lavoratori siamo stanchi, ma ben determinati a far valere le nostre ragioni e dei nostri concittadini, a difesa del servizio pubblico  e pertanto ci battiamo e vogliamo che le sedi di anagrafe restino tutte aperte.

 

Basta all’obbligatorietà della prenotazione online o tramite 020202, basta invitare l’utenza a usare le piattaforme online per inoltrare pratiche se queste poi non vengono lavorate e si traducono in un disastro.

 

L’efficientamento e la dematerializzazione sono stati in realtà un fallimento e i nostri dirigenti invece di porvi rimedio hanno pensato bene che il problema era l’utenza. Il  cittadino individuato come nemico e per cui ci hanno obbligato a seguire corsi su come difenderci dalle loro intemperanze e azioni violente. Non solo, ma anche per il clima di guerra, hanno pensato bene di militarizzare le sedi di  anagrafe e  invece di aumentare il numero dei lavoratori,  schierare personale delle forze dell’ordine (…a tutela di che?!).

 

Internet va benissimo, ma poi le pratiche vanno lavorate nei tempi e nel rispettodelle norme riguardo la trasparenza tutela procedura degli atti amministrativi.

 

Occorre personale non solo agli sportelli, ma anche negli uffici di anagrafe e fermare in ogni modo derive privatistiche!!

Chiediamo che i commessi che prestano servizio nelle sedi anagrafe e svolgono mansioni proprie di  collaborazione inerenti l’attività di anagrafe passino al settore  Servizi al Cittadino, siano formati adeguatamente e venga attribuito loro un livello inquadramento pari alle mansioni effettivamente svolte.

Chiediamo ora più che mai che anche ai lavoratori dell’anagrafe, siano impiegati di sportello o d’ufficio, venga assegnato un livello di inquadramento pari alle effettive mansioni svolte.

L’operatore di anagrafe non può essere considerato un collaboratore amministrativo. Non parliamo poi dei responsabili dei saloni di anagrafe inquadrati come istruttori amministrativi o addirittura collaboratori amministrativi.

 

Noi vigileremo inoltre sulla corretta applicazione che i nostri dirigenti faranno del nuovo ccnl, nonchè sui criteri della spartizione e l’erogazione dei fondi e per quanto riguarda la chiusura casus belli delle sedi comunali.

 

Riteniamo l’azienda obbligata a fornire ai lavoratori gli strumenti per lo smartworking: a 3 anni dall’inizio della pandemia centinaia di lavoratori non hanno ancora ricevuto il pc portatile per lavorare da casa e nessun rimborso sull’uso e l’installazione del wi-fi domestico.

Chiediamo un piano straordinario di assunzioni che ponga rimedio al disastro provocato dagli ultimi 3 piani del fabbisogno del personale che hanno fatto perdere ai servizi quasi 2000 dipendenti in 7 anni. Nel 2015 l’anno di Expo i lavoratori del Comune di Milano erano 14.500 oggi siamo rimasti in meno di 13.000 e le conseguenze sull’erogazione dei servizi indispensabili sono sotto gli occhi di tutti.

 

I lavoratori aderenti all’Unione Sindacale Italiana

Milano 10.01.2023