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NO TAV! NO REPRESSIONE!

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NO AUSTERITY!

NO TAV!

NO REPRESSIONE!

Sabato pomeriggio alcune migliaia di persone si sono ritrovate in piazza a Torino per mostrare la propria solidarietà ai 48 attivisti del movimento No TAV condannati lo scorso 27 gennaio a più di 140 anni complessivi di carcere per aver resistito allo scempio del loro territorio.

Una manifestazione colorata, pacifica, ma anche molto arrabbiata, rabbia che però si è incanalata nella dura protesta contro la repressione del movimento con i ripetuti slogan “No TAV liberi”.

Alcuni aderenti di No Austerity hanno partecipato alla manifestazione, diffondendo il volantino di solidarietà, mentre altri sono stati bloccati dalle forze di P.S. per l’incredibile blocco dei treni in partenza da Milano ai quali è stato impedito la presenza alla Manifestazione. Una cosa inaudita! Ma, di che stupirsi! Oggi è in atto una stretta repressiva sul Paese, stretta che non ha nulla a che vedere con presunte ragioni di ordine pubblico. Ma è strettamente politica!

Quest’andazzo repressivo è funzionale alle logiche e alle misure di austerità nel quale l’oscar delle primizie oggi spetta alla sinistra di governo e ai tecnici liberali che ne fanno parte.

Questo governicchio fin dal suo insediamento ha avuto un attenzione speciale al mondo del lavoro trovando accoliti servienti tra i sindacati istituzionali vedasi/leggasi (Accordo sulla rappresentanza, Jobs act), e con il suo strabismo il Renzismo, non ha voluto escludere nessuno.

Al mondo della scuola ha “regalato”, la buona scuola, (rendendo i precari più precari e restringendo gli esigui spazi per una partecipazione degli studenti alla vita scolastica, nonché imbavagliando di fatto i pochi professori critici) con quella attenzione dovuta al movimento sociale antagonista.

Il popolo No TAV da anni sono uno degli esempio tangibili per come il dissenso democratico viene considerato e represso in questo paese. Anni di carcere per tacitare il dissenso di intere vallate.

Di converso, si proteggano le sedi neofascisti che la costituzione definisce fuorilegge, mentre si chiudono i centri sociali e si reprime a sinistra (vedi caso Cremona).

Questo quadro impone la costruzione di una nostra unità di classe, un blocco sociale solidale avendo come base unificante la battaglia contro la repressione e respingere al mittente le misure liberticide che sono insite nel programma del governo Renzi/Alfano/Berlusconi/Massoneria.

Governo che ci propina Austerity ad Austerity prona a garantire i profitti ai soliti noti.

No austerity si schiera al fianco di tutte le realtà operaie, e di tutte i movimenti sociali che si oppongono a questo sistema di ingiustizie.

È necessario trovare una sintesi unitaria di tutte le forze sociali e antagoniste per contrapporsi a questo stato che fonda le sue radici nella repressione.

Un altro mondo è possibili!

W la classe!

W la lotta!

Per una società libertaria.

USI Milano

24.02.2015