POLITICHE (DIS)OCCUPAZIONAL Milano
POLITICHE (DIS)OCCUPAZIONALI IN COMUNE.
MILANO
Forse la questione occupazionale sembra non interessare o riguardare la maggioranza: i colleghi più anziani motivano la loro posizione, disillusi e stanchi, asserendo: "fra pochi anni vado in pensione", i più giovani, freschi di studi e pieni di energie ed entusiasmo, visto l'andazzo, impiegano le loro forze per continuare a studiare al fine di scappare il prima possibile verso un ente ministeriale che paga di più o più vicino casa (non è un mistero che Milano sia meta di molti meridionali, che, col loro magro stipendio, se non hanno altre entrate, ormai faticano pure a pagare l'affitto!).
Da quando sono entrata in comune (2018) si sono succeduti piani occupazionali "fotocopia" che anno dopo anno hanno portato sempre più giù il numero dei dipendenti del Comune di Milano.
E il piano occupazionale di quest'anno, presentato dall’Amministrazione lunedì con una serie documenti e numeri allegati a questo messaggio, è ancora più disastroso dei precedenti: per la prima volta da più di 10 anni le graduatorie di B e C e forse anche D amministrativi, le più capienti insieme a quelle delle educatrici, non verranno esaurite, se il Governo non prorogherà le graduatorie! lasciando a casa centinaia di persone che stavano aspettando una chiamata dopo aver vinto un concorso. Molte di loro già lavorano al Comune di Milano in ruoli e contratti più svantaggiosi, sono già B o C , lavorano per società partecipate (Amat) o con contratti precari.
- La scelta di assumere più di 450 agenti di Polizia Locale tra il 2024 e il 2025(di cui, tra l'altro, c'è una continua e irrefrenabile emorragia, dovuta alle condizioni di lavoro, alla maggiore appetibilità di altre forze dell'ordine nonchè al "caro Milano"), più del doppio di tutto il resto di C (amministrativi, museali, formativi, bibliotecari, tecnici e culturali) e la contemporanea procedura di progressioni verticali per 350 educatrici, senza che venisse deciso un pari stanziamento economico per gli amministrativi, ha limitato la possibilità di assunzione in altri settori: per la prima volta dagli anni Settanta, nel 2025, i comunali scenderanno sotto i 12.900. Una cifra che supera quella che avevamo già denunciato gli anni passati!
- Fatta eccezione per la Polizia Locale e I servizi all’infanzia, le assunzioni non riusciranno a coprire nemmeno la metà di chi per vari motivi (dimissioni volontarie, mobilità, decessi, pensionamenti, vincitori di concorsi in altri enti) abbandonerà il comune di Milano nel prossimo anno, aggravando il carico di lavoro dei superstiti! Numerosi anche i "passaggi di categoria" dopo la vincita del relativo concorso al Comune di Milano, senza che sia deliberato il loro rimpiazzo: a tal proposito, mi piace sottolineare che, anche se un collega che passa da B a C, per vincita del relativo concorso, è considerato "nuovo assunto", in realtà lascia scoperto il posto che lascia (perchè non viene rimpiazzato) e costa solo circa 1/14 in più...
- Se non interverremo, è destinata a scomparire, con la probabile esternalizzazione dei servizi, l’area Bche nel prossimo biennio conterà ¼ di pensionati che non verranno sostituiti mentre è stata decisa la crescita esponenziale della categoria dei funzionari, che verranno destinati anche a sobbarcarsi parte del lavoro di B e C: una scelta che penalizza i servizi alla persona e gli sportelli al pubblico, i municipi e i servizi di prossimità, musei e biblioteche e soprattutto i servizi sociali.
Il piano occupazionale, inoltre, sancisce il sostanziale declino del settore formazione per come l’abbiamo conosciuto, sin dagli anni Ottanta un fiore all’occhiello del Comune.
Dai numeri mostrati si evince che per il 2024, per gli amministrativi, saranno 127 le chiamate dei B, 115 dei C e 62 dei D.
Veramente vogliamo per noi questo futuro? (Forse) noi a 70 o 80 anni prenderemo una pensione, ma che pensione prenderanno i nostri figli o nipoti, le future generazioni? Quando i numeri dei dipendenti pubblici saranno fortemente e pesantemente ridimensionati e la forza lavoro esternalizzata e appaltata con paghe da fame?
L’UNIONE SINDACALE ITALIANA, e L'RSU SONO CONTRARI A UN PIANO OCCUPAZIONALE CHE RIDUCE IL RUOLO DI SERVIZIO PUBBLICO DEL COMUNE, A MERO CONTROLLORE DI SERVIZI IN APPALTO!
UNISCITI ALLA PROTESTA, COSTRUIAMO UNA MOBILITAZIONE VISIBILE CON UN PRESIDIO PUBBLICO
DAVANTI A PALAZZO MARINO DURANTE UN CONSIGLIO COMUNALE!
M. R. G.
RSU USI Comune di Milano