VENERDI’ 9 OTTOBRE 2015. LA LOTTA PROSEGUE!
VENERDI’ 9 OTTOBRE 2015 UNA GIORNATA DI MOBILITAZIONE A ROMA
– LA LOTTA PROSEGUE
- L’USI ha indetto nella mattinata di venerdì 9 ottobre un Presidio/Assemblea a Piazza SS. Apostoli per richiedere un incontro alla Prefettura, dove denunciare la gravità della situazione romana con centinaia di possibili licenziamenti per tagli ai servizi o per bandi senza clausola di salvaguardia occupazionale da parte dei dirigenti comunali, che sta diventando una costante proprio dopo l’apertura dei casi definiti di “Mafia Capitale”. La mobilitazione è riuscita positivamente con un centinaio di persone in piazza, con la partecipazione di decine di operatori e operatrici della scolarizzazione Rom, una forte delegazione di operai della Coop. Edera, dichiarata sciolta per infiltrazioni nelle vicenda mafia capitale dal Prefetto di Roma e alcuni lavoratori dei canili comunali, che da giorni stanno in mobilitazione occupando anche i due canili.
Si è riusciti ad ottenere un incontro con il capo di Gabinetto Dott. Gambacorta e la Dirigente della Prefettura, in quanto il Prefetto era impegnato a seguito delle dimissioni del giorno precedente del sindaco Marino.
- La delegazione ha spiegato che la situazione già preannunciata il 12 maggio scorso, nel primo nostro incontro in Prefettura, con possibilità di migliaia di licenziamenti nel sociale e per effetto del bando della Global service (tra gli operatori della Multiservizi e della scolarizzazione Rom) e tra le precarie di nidi e materne (che per fortuna avevano avuto il rinvio di un anno dalla esclusione della graduatoria per le molte centinaia che avevano già superato i 36 mesi di servizio) e tra i lavoratori che sarebbero stati investiti da bandi irregolari, si stava verificando proprio in questi giorni e che il “sistema di mafia capitale” così si stava rafforzando.
Infatti si era tornati per le questioni della scolarizzazione ROM dove il bando della global service (bloccato dal Tar perché la cifra stabilita non teneva conto del costo complessivo del lavoro previsto dal CCNL) non teneva conto per gli alunni-e di etnia Rom e Sinti che del solo accompagnamento sul trasporto scolastico, senza tutte le attività di integrazione scolastica e di mediazione culturale, LA SCOLARIZZAZIONE VERA E PROPRIA, previsti nel bando precedente, ERANO ORAMI INTERROTE DA UN MESE E MEZZO (un vero e proprio reato di interruzione di pubblico servizio da parte del Comune di Roma Capitale).
- Una situazione che aveva portato, dato che esistevano contratti con le ditte di trasporto con appalto di durata di ben 8 anni (a dimostrazione che quando si vuole o ci sono interessi “particolari”, si possono effettuare contratti e appalti a lunga scadenza), ad affidare non si sa in base a quale normativa il servizio alla ROMA MULTISERVIZI SPA, di fatto licenziando un centinaio di lavoratori, tra cui una parte sono Rom che non avrebbero potuto trovare altre situazioni di reddito e di lavoro certo e regolarizzato.
Poi la delegazione esponeva la situazione dei lavoratori della Coop. Edera, che in circa 150 avrebbero ricevuto la lettera di licenziamento il 15 ottobre perché la loro cooperativa pur commissariata per Mafia Capitale a differenza della Coop. 29 giugno e di Formula sociale (che forse avevano santi in paradiso … o meglio in carcere!) era stata sciolta senza poter partecipare a nuovi bandi, specie il servizio di raccolta differenziata e raccolta di rifiuti speciali per conto dell’AMA. Le nuove gare di appalto erano state vinte da altre cooperative o aziende, che si rifiutavano di riassorbirli (nonostante quanto previsto dall’art. 37 del CCNL COOP. SOCIALI, applicato anche a questi dipendenti, oltre ai deliberati del Consiglio Comunale, oggi assemblea capitolina) in quanto mancava una specifica clausola inserita in tal senso nel Bando dell’AMA.
Interveniva anche la segreteria intercategoriale USI, per specificare la particolare situazione dei lavoratori e lavoratrici dei canili comunali, facendo presente che in tal modo aveva vinto…la MAFIA che nelle intercettazioni aveva chiesto a dirigenti comunali l’eliminazione della clausola di salvaguardia per potersi muovere meglio nella gestione di nuovi bandi ed appalti. Infatti il bando dei canili (ripetizione di quello predisposto da ALTAMURA e TURELLA dirigenti del dipartimento ambiente arrestati per MAFIA CAPITALE e bloccato una prima volta a dicembre per autotutela da ROMA CAPITALE dato che sarebbe risultata vincente un’ATI con la coop. di Buzzi per il ribasso effettuato) stava comportando non solo la mancanza di serie garanzie per i 130 lavoratori dei canili e gattili di Roma, dipendenti a tempo indeterminato della Onlus che avevano il servizio in affidamento, ma anche un taglio vero e proprio ai servizi specie per la cifra irrisoria prevista per il funzionamento del canile di Muratella che gestisce la maggior parte dei servizi ed anche il servizio adozioni, di rilevanza cittadina nella Capitale, oltre che i rapporti con le Asl per i servizi veterinari. Per tutto questo, anche perché si sarebbe venuto a creare un vero e proprio problema sociale con i nuovi bandi e la possibile riapertura di quello della GLOBAL SERVICE (che coinvolge oltre 3000 lavoratori), chiedevamo un intervento del Prefetto, visto anche il prossimo Commissariamento della Città.
- La risposta dei funzionari era che non si poteva limitare il… “diritto alle imprese” (che invece sarebbe la libertà di impresa, ma non un diritto…a differenza di quello al lavoro…) anche in base a norme comunitarie (di cui non ci veniva fornita alcuna precisa indicazione quali fossero) e che pur riconoscendo il problema che avevamo prospettato come reale ed effettivo, le loro possibilità di intervento erano molto limitate ad una lettera di raccomandazione per la soluzione di tali problematiche che avrebbero mandato nei prossimi giorni al gabinetto del sindaco (la cui dimissioni diventavano ufficiali solo dopo i 20 giorni concessi a possibili ripensamenti).
Con durezza rispondevamo tutti che in questo modo si lasciava sempre più mano alle bande criminali ancora attive a Roma e che avrebbero messo definitivamente le mani sul sistema degli appalti, in alcuni casi eliminando l’unica garanzia di lavoro per lavoratori e lavoratici da anni impegnati nel terzo settore, non solo i Rom, negando possibilità occupazionali e di “inclusione sociale” per ex detenuti, ex tossicodipendenti o altre categorie svantaggiate, che lavoravano nelle cooperative sociali “di tipo B”, come per il caso della cooperativa EDERA; poi la delegazione precisava che non esistevano normative di tale portata escludente, sia per effetto della nostra Costituzione che ha per punto centrale il lavoro che anche in base alle linee guida dell’ANAC del citato Cantone, prevedevano espressamente la corretta applicazione delle clausole di salvaguardia occupazionale, salariale e di continuità lavorativa negli appalti dei vari servizi sociali, assistenziali, educativi e di quelli svolti dal terzo settore e coop. sociali, proprio per rispetto e ottemperanza alle norme dei principali CCNL da applicarsi, oltre alle stesse leggi sugli appalti per tariffe e criteri di gara da inserirsi nei bandi (decreto legislativo 163 del 2006, il “codice degli appalti”) e delle stesse direttive comunitarie in materia richiamate nelle linee guida dell’ANAC…Ma la risposta dei dirigenti della Prefettura era la …loro interpretazione …delle linee guida dell’ANAC…non la sua applicazione e la negazione della forza normativa degli stessi contratti collettivi nazionali di lavoro…PER LA PARTE RELATIVA AL DIRITTO AL LAVORO E ALL’OCCUPAZIONE, in nome di un “diritto delle imprese” e che di queste clausole contrattuali e norme di legge… non ne erano di loro competenza, a dimostrazione purtroppo che non c’è alcuna vigilanza concreta sugli atti sbagliati e sull’applicazione delle disposizioni normative da coloro che dovrebbero controllare e attivarsi per risolvere i problemi, non acuirne la portata e gli effetti negativi…se non per farci ricorrere al Tribunale penale o alla Corte dei Conti in caso di reati o irregolarità gravi. Dopo circa un’ora e mezza, la discussione finiva e il colloquio perché i dirigenti della Prefettura, erano impegnati in altre situazioni che riguardavano la città di ROMA, con l’impegno a inoltrare un documento di rischio sulle situazioni da noi denunciate.
- La delegazione usciva e in diversi interventi, faceva relazione a chi stava al presidio, dando indicazione di prosecuzione delle iniziative di LOTTA, al Comune come agli Enti committenti (Assessorati, dipartimenti e la stessa AMA). Più tardi, la delegazione di lavoratori e lavoratrici, con il sindacato Usi e con i responsabili degli enti affidatari della scolarizzazione rom e della mediazione interculturale (Arci Solidarietà, Ermes, Eureka I e Focus Casa dei Diritti Sociali), si sono recati in forma autoconvocata presso l’Assessorato e il Dipartimento Politiche Scolastiche ed Educative di Roma Capitale, dove mentre si svolgeva un sit in spontaneo, si incontravano la Direzione del Dipartimento e l’Assessorato, aggiornandoli del colloquio, infruttuoso della mattina con la Prefettura (alla quale in altri incontri ci avevano detto di rivolgerci…) e chiedendo quali provvedimenti e scelte si stavano facendo, proprio a seguito dell’interruzione del servizio di scolarizzazione, anche alla luce delle gravi difficoltà per lo stesso servizio “scorporato” di accompagnamento sul trasporto scolastico, che non funziona per affermazioni telefoniche provenienti agli enti dalla stessa Roma Multiservizi.
Assessore e suoi incaricati e la sessa Direzione del Dipartimento, confermavano che stavano predisponendo i bandi di gara e che nella giornata di lunedì 12 ottobre, avrebbero fatto una “riunione- fiume” per trovare la soluzione, della quale saremmo stati informati…una dichiarazione che si è già sentita in passato anche su questa situazione e che non ha avuto finora l’esito sperato, per la realizzazione del DIRITTO ALLO STUDIO di circa 2000 alunni-e di etnia rom e sinti e per la CONTINUITA’ LAVORATIVA E DI SERVIZIO, da parte dei 107 lavoratori e lavoratrici impiegati-e. LA LOTTA PROSEGUIRA’ e l’impegno di tutti e tutte è di non rassegnarsi a cedere agli effetti negativi del “SISTEMA DI MAFIA CAPTIALE”, aggravato dalla crisi capitolina in corso.
Roma, 10 ottobre 2015
USI
Unione Sindacale Italiana
e mail:
Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.