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Strage a Rovigo.

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COMITATO 5 APRILE


Due operai e il conducente dell'autocisterna sono morti sul colpo per le esalazioni tossiche. Un quarto cadavere è rinvenuto mentre i vigili del fuoco bonificavano l'area. Un quinto dipendente dell'azienda, che tratta rifiuti industriali, è ricoverato in gravi condizioni.

Strage a Rovigo: quattro operai morti per esalazioni di sostanze chimiche

Quattro operai morti e uno ferito in modo grave nell'incidente che si è verificato  in provincia di Rovigo, in una fabbrica che si occupa del trattamento dei rifiuti industriali. La ditta Co.Im.Po ha sede ad Adria. Le vittime sono due operai e il conducente del mezzo. I vigili del fuoco, dopo aver bonificato il luogo dell'incidente hanno recuperato il corpo di un quarto operaio. Un quinto operaio è rimasto gravemente ferito per le esalazioni. Restano invece stabili, e gravi, le condizioni dell'uomo trasportato in ospedale. La morte immediata degli operai sarebbe stata provata dall'intossicazione da sostanze chimiche nocive,...

.... L'incidente sarebbe avvenuto durante una fase di travaso degli acidi mentre gli operai e l'autista del camion si trovavano davanti alla vasca dei reflui, un impianto a cielo aperto di circa quaranta metri per trenta. Una delle vittime è stata trovata a circa 100 metri di distanza dalla vasca, sopraffatta mentre tentava di fuggire. Secondo il comandante, la nube si è formata da un mix di acidi - acido solforico ed ammoniaca - che vengono impiegati nel trattamento dei reflui industriali per renderli inerti.
Dalle prime ricostruzioni, che dovranno essere supportate dai risultati delle autopsie e delle analisi chimiche, si apprende che gli operai non indossavano le maschere di protezioni.

Le vittime sono tre rodigini, Nicolò Bellato, 28 anni, Paolo Valesella di 53, Marco Berti di 47 e Giuseppe Valdan, l'autotrasportatore, un veneziano di 47.

Inutili i soccorsi per i quattro lavoratori. Sul posto i vigili del fuoco di Adria che hanno provveduto a mettere in sicurezza l'area per evitare il rischio di formazione di una nube tossica. Presenti anche i tecnici  dell'Arpav con le centraline mobili per monitorare l'aria.

La Procura della Repubblica di Rovigo ha aperto un fascicolo per stabilire la dinamica e le cause esatte della tragedia. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore di turno. Il sindaco di Adria Massimo Barbujani ha proclamato il lutto cittadino.

  • Comunicato della Rete nazionale per la sicurezza e salute sul postio di lavoro e sul territorio

Rovigo una nuova strage operaia 4 operai muoiono a Rovigo in una cisterna che uccide per il profitto, il lavoro in ogni condizione.

E' l'ennesima strage di questo tipo da Molfetta a Mineo , da Porto Marghera all'Eureco di paderno dugnano, alla Saras... Una geografia del paese dove il lavoro uccide in una catena senza fine e per la quale i veri responsabili non pagano mai o non adeguatamente.

La rete nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul territorio, fa appello alla immediata mobilitazione di tutte le realtà interessate, del Veneto innanzitutto, con scioperi manifestazioni, denunce e presidi.

L''esistenza di una struttura stabile come la Rete, sarebbe stata anche in questa occasione lo strumento unitario e trasversale per la più ampia e globale mobilitazione ma il sindacalismo confederale silente e complice e l'ottica, ristretta aziendalista e localista, delle stesse strutture del sindacalismo di base nessuna esclusa, indebolisce  anche in questa occasione una reazione adeguata.

I lavoratori, i familiari i cittadini di rovigo diano una prima risposta proletaria e popolare di solidarietà con i familiari, con i colleghi di lavoro, di lotta contro padroni, istituzioni, organi di controllo veri responsabili di questa ennesima strage rete nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul  territorio

ROMA

22 settembre 2014

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