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INDIGNAMOCI!
Tagli all’ Assistenza Domiciliare,  agli Assegni di Cura e all’ Utenze, fine del Servizio di Salvamento in Mare con migliaia di Persone in acqua ma tanti Soldi di Pubbliche Risorse  ma per interessi Privati la TRC (METROPOLITANA DI COSTA), imposta a scapito di una soluzione condivisa della mobilità.

GIOVEDI 15 SETTEMBRE ore 18 PRIMO CONSIGLIO COMUNALE A  RIMINI

Che cosa succede in città? Enormi risorse pubbliche locali per la TRC (La metropolitana di costa), per la cementificazione ulteriore di un territorio devastato dalla speculazione. Risorse al controllo sociale (vedi le ambigue soluzioni per Borgo Marina)  e tagli, tagli alle risorse pubbliche sociali già prima non sufficienti. E’ ancora estate le città della costa sono piene di turisti, ma le categorie dei bagnini e i comuni non “riescono”  a prolungare la stagione balneare di una settimana mettendo in pericolo  la salvaguardia della vita in mare. Una figura brillante per una città disseminata di enti di promozione turistica e capiscono di sociologie del turismo.  Non ci riescono, neppure succhiando denaro  pubblico dei  contribuenti come delle idrovore.

Ognuno ha la sua scusa per non fare niente e stare dove è,  e allo stesso tempo  pensare di non essere responsabile. I più illuminati pensano che ci vorrà qualche morto  perché si individuino “procedure risolutive”. In questo panorama di investimenti di soldi pubblici per speculazioni private e incapacità amministrative a risolvere problematiche di vitale importanza però una efficienza metallica  ha brillato per determinazione e organizzazione: l’organizzazione dei tagli alla assistenza domiciliare, agli assegni di cura e alle utenze delle fasce più deboli spesso sotto la fascia di povertà.

  • Un’ingiustizia che ha fatto ribollire di  disgusto, uno schifo su cui sono state chieste spiegazione a responsabili e autorità competenti. Le risposte?
  • Risposte burocratiche e scaricabarile per celare politiche di taglio che si vanno a sommare a quelle del governo del belpaese.
  • Poi agli scioperi nazionali in piazza aderiscono pubblicamente i sindaci della costa.
  • A casa loro i sindaci che cosa fanno come massime autorità delle politiche sanitarie locali?
  • Prima la interruzione della erogazione degli assegni, poi le assistenti sociali che spiegano (verbalmente)e rassicurano a Luglio che gli assegni di cura  “B Ridotto” sarebbero stati rinnovati per 6 mesi. Infine la “scoperta” che gli assegni di Luglio e Agosto sono stati annullati. Nessuna risposta o impegno  scritto da parte della amministrazione e dei suoi responsabili.

Un esercito di quarantenni e cinquantenni disoccupati o in cassaintegrazione vivono chiusi in casa con genitori invalidi. Non hanno soldi ne vogliono abbandonare i propri cari ai ricoveri (che poi loro si, che  lucrerebbero migliaia di euro al mese). Questi cittadini vanno sostenuti, non taglieggiati
di quelle poche centinaia di euro che già prima non erano sufficienti.

  • I comuni risparmiano cifre enormi se la assistenza degli anziani è protratta nei domicili e non trovano meglio che accanirsi su assegni di 400 euro?
  • Nel resto d’Europa  famigliari sono sostenuti in maniera diveresa con la consapevolezza che il ricovero costerebbe tanto, tanto in più.

Sono la parte più solidale e sana per il tessuto della città. Anziché aumentare gli assegni di cura e diminuire la spesa complessiva dei ricoveri a carico della collettività), si tolgono assegni e ore di assistenza domiciliare, si tolgono utenze, si riducono persino i pannoloni (quindi più ore nella merda=più rischio piaghe).

Chi lede il diritto costituzionale alla cura e alla salute compie un crimine e quindi è un criminale.

Comitato contro i tagli alla assistenza.

Unione sindacale italiana marinai di salvataggio rimini.

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