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Sede Roma

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Richiesta ritiro vs. atto e nostra azione a difesa e tutela

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UNIONE SINDACALE ITALIANA – fondata nel 1912

Segr. prov. intercategoriale Federazione di Roma e Rsa - Rls USI c/o Avcpp Onlus

LARGO VERATTI 25 00146 Roma sede legale nazionale

Servizio legale e controversie di lavoro/diritti

Tel. 06/70451981 - Fax 06/77201444 Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Associazione difesa utenti e consumatori servizi pubblici USICONS

Largo G. Veratti 25 Roma 00146 e mail Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Roma, 24 GENNAIO 2016

pagina 1 totale URGENTE via fax

Ai dirigenti di Roma Capitale – Dott. Pasquale Libero Pelusi n.q. di

Direttore del Dipartimento Politiche Ambientali

fax 06 67109309 67105409 77205724

E Dott. Alessandro Massimo Voglino – Direttore di Direzione Promozione Tutela Ambientale e Benessere degli animali – Roma Capitale

fax 06 67109309 67105409 77205724

p.c. Al Commissario Straordinario di Roma Capitale Dott. F.P. Tronca

fax 06 67103960/4123

p.c. Al Gabinetto del Commissario Straordinario di Roma Capitale Dott. F.P. Tronca

c.a. Dott.ssa Rossella Matarazzo

fax 06 67103960 – 67104123 - 67103590

 

OGGETTO: Intervento di sindacato USI e di Associazione utenti e consumatori USICONS, a vs. comunicazione del 22 Gennaio 2016 prot. QL 3150, a firma dirigenti del Dipartimento Tutela Ambientale di Roma Capitale Dott. Pelusi e Dott. Voglino.

Richiesta ritiro vs. atto e sospensione effetti, atto di diffida e preavviso iniziative legali e di tutela, in caso di condotta ulteriore penalizzante, dannosa per 99 lavoratrici e lavoratori e per tutela e benessere effettivo animali (Canili comunali di Muratella e di Vitinia ex rifugio del poverello), innanzi alla competente M.O.

Avviso di intervento ai sensi L. 241/90(artt. 5,7,9), per la tutela di interessi collettivi diffusi, in merito alla procedura amministrativa di predisposizione di bando di gara europeo e degli atti conseguenti e collegati, per la gestione dei canili comunali, tutela benessere animali e tutela condizioni rispetto CCNL di settore e zonali, D.C.C. 135/2000 e259/2005 per lavoratori e lavoratrici già impiegati nei canili comunali.

Le associazioni e organizzazione sindacali USI – Unione Sindacale Italiana e USICONS, difesa utenti e consumatori servizi pubblici, legalmente costituite e operanti sul territorio nazionale e locale, in relazione all’oggetto, intervengono per segnalare che la nota QL 3150 del 22 gennaio 2016, nel caso sia data applicazione, a firma dei dirigenti Dott. Pelusi e  Dott. Voglino, non corrisponde in concreto alla piena, efficace, efficiente, razionale tutela del benessere degli animali ospitati presso i canili comunali di Muratella e di Vitinia, tramite la “deportazione” degli animali in canili privati ancorchè in convenzione, a far data dal 25 gennaio 2016, né alla piena tutela degli interessi e delle condizioni di lavoro, di continuità lavorativa, salariale dei lavoratori e delle lavoratrici in numero di 99, dipendenti dell’Avcpp Onlus, (così come dei 10 dipendenti già utilizzati presso il canile ex Cinodromo, dipendenti della Onlus L’Impronta), tutelati da apposite disposizioni del CCNL di riferimento del settore e della zona del territorio cittadino, oltre che delle disposizioni di cui alle D.C.C. 135/2000E 25972005, in materia di appalti, affidamenti e convenzioni di qualsiasi natura di Roma Capitale, già Comune di Roma.

Disposizioni che non possono essere né aggirate né inevase, come risulta da quanto scritto nella nota Prot. QL 3150/2016 del 22 GENNAIO, non rispettando beni e interessi di qualificazione giuridica rilevante, anche di tutela e portata costituzionale.

Dalla nota citata, che non è una Determinazione dirigenziale ma una semplice comunicazione, risulta un parere fornito dall’ANAC, che non è stato corredato della forma scritta ma solo citato per relationem, a giustificazione della correttezza dell’agire dei dirigenti del Dipartimento. Si interviene, per sottolineare che, non si è a conoscenza delle informazioni e notizie, fornite all’Anac, sui termini della questione, poiché se le notizie e le informazioni fornite fossero inesatte, incomplete, parziali o non munite dei doverosi approfondimenti e situazioni in termini concreti, puntuali ed esatti, tale “parere” verbale dell’Anac, sarebbe stato fuorviato al solo scopo di ottenere una pretesa di “giustificazione” dell’operato dei dirigenti comunali citati e autori della nota, che se fosse materialmente messa in atto, produrrebbe oggettivamente  effetti penalizzanti e dannosi al bene e interesse meritevole di tutela, nel caso specifico di garantire il benessere degli animali stessi (contravvenendo anche al Regolamento comunale di settore, tutt’ora in vigore), oltre al danno per la continuità lavorativa  e alla regolare prestazione di servizi, fiora erogata positivamente ed efficacemente dai dipendenti (attualmente 99) in servizio presso  le sedi di Muratella e di Vitinia, da quasi 12 anni.

Infatti, se tale trasferimento (alias “deportazione”) degli animali ospitati e accuditi, secondo protocolli e modalità di trattamento e tutela codificate, dai canili comunali che verrebbero temporaneamente dismessi nella loro funzione originaria e con servizio pubblico di competenza dell’Ente Locale, con spostamento verso canili privati (ancorchè in convenzione), verrebbero meno, le tutele di natura sanitaria, di vigilanza sulla correttezza delle procedure di concerto con il servizio veterinario e sanitario tra Comune e AA.SS.LL (svolto dai dipendenti di Avcpp Onlus tramite i vari uffici e attività), di verifica di regolari condizioni di salute degli animali affidati all’Ente Locale. I canili privati, come è noto, non hanno mai svolto né avrebbero possibilità di svolgere, per carenza di strutture, risorse e mezzi oltre che di esperienza pratica, tali attività di vigilanza e tutela sanitaria, con l’effetto di ridurre notevolmente la serie di funzioni, attività e procedure regolari, di effettiva realizzazione dell’interesse e bene da tutelare, del “benessere degli animali”.

Inoltre, verrebbero eliminate, le funzioni e le attività, finora svolte e coordinate presso il canile comunale di Muratella dal personale dipendente, di informazioni alla cittadinanza, di regolari ed efficaci procedure per le attività di adozione degli animali, nonché le misure di igiene e profilassi, di ausilio al personale sanitario veterinario, sia per le emergenze che per le regolari e normali procedure di controllo dello stato di salute degli animali ospitati, nonché di quelli di proprietà o custodia di privati cittadini, che si rivolgono alle strutture dei canili comunali e non certo a quelle di strutture private.

Si tratterebbe di fatti che, in applicazione della nota QL 3150/2016, concreterebbero i reati di interruzione di pubblico servizio, omissione e ritardo in atti di ufficio, distrazione di fondi pubblici (rimborso pro capite giornaliero dai fondi per i servizi dei canili comunali, anche se in affidamento nelle more di regolari ed efficaci bandi di gara di appalto, secondo il D. Lgs. 163/2006 e ss.mm.ii. e delle disposizioni comunitarie, a soggetti privati, come se fosse un esercizio di attività commerciale o di contabilità in economia senza il rispetto della tutela di beni, interessi di rilevanza pubblica e sociale), con una procedura di dismissione di un servizio di tale portata, assimilabile a quelli di natura socio- assistenziale-educativa, DI NATURA SOCIALE E DEI SERVIZI ALLA PERSONA.

Vi è di più. Il fatto che finora non sia stato fatto e predisposto, dai medesimi dirigenti e dai loro predecessori, un regolare BANDO DI GARA DI APPALTO, che tuteli anche i diritti e le aspettative di coloro che vi lavorano, con inserimento di clausole che siano rispettose delle LINEE GUIDA ANAC IN MATERIA DI TERZO SETTORE, COOP SOCIALI, nonché con espresso richiamo alle tutele inserite e applicabili nei CCNL del settore e della zona (CCNL Cooperative sociali), per i cambi di gestione/appalto, per la continuità lavorativa e occupazionale, nonché per la predisposizione per la parte di copertura economica, delle tabelle ministeriali del COMPLESSIVO COSTO DEL LAVORO PUBBLICATE DAL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE P.S. (aprile 2013), quale RIFERIMENTO OGGETTIVO E MATERIALE SULLA CUI BASE NON POSSONO FARSI BANDI CON BASE DI GARA INFERIORE, costituisce un elemento di inopportunità, carenza di legittimità e di non ottemperanza ai principi ispiratori di ogni regolare, legittimo, efficace, razionale, efficiente, procedura amministrativa, contabile di ogni atto amministrativo per le Pubbliche Amministrazioni.

Atti e procedure che, se omesse o non applicate correttamente, oltre a inficiare ab origine la procedura della regolarità del bando di gara di appalto, costituirebbero il presupposto per altre figure di reato, tra cui quella dell’art. 353 c.p., senza contare che nell’Amministrazione capitolina, le attuali inchieste e pessimi precedenti, contrari alle c.d. “buone prassi”, stanno ancora evidenziando, interessi privati in atti di ufficio e altri reati penali della P. Amm.ne, anche di tipo associativo e l’alea di tale ipotesi è fattore che va valutato, in via preliminare e preventiva, per la verifica se gli effetti di tale nota protocollo QL 3150/2016, possa costituirne una condizione penalizzante, dannosa se non addirittura di natura criminosa.

Pertanto, proprio per attivare dovute e doverose verifiche anche in “autotutela”, si richiede il ritiro dell’atto QL 3150/2016 del Dipartimento e la sua immediata sospensione degli effetti, con la sua sostituzione con atti e provvedimenti di natura conservativa e di corretta tutela dei beni e interessi di benessere degli animali, nonché delle prerogative dei dipendenti e operatori-operatrici finora utilizzati in questi servizi e attività.

La presente, è da considerarsi a tutti gli effetti, quale diffida e preavviso di azioni innanzi agli organismi competenti per materia e per territorio, della M.O., con la finalità di garantire la piena tutela dei beni ed interessi, di prerogative sopra descritte, nonché di far ripristinare certezza, trasparenza, legalità, efficienza ed efficacia.

Si preannuncia che comunque, ai sensi della L. 241/90 artt. 5,7.9, si interverrà nel metodo, nel merito delle procedure amministrative relative al bando di gara per il servizio e le attività in questione.

Si resta comunque disponibili per eventuali colloqui, qualora entro il termine di giorni dieci dalla data del presente atto, si ravvedesse la necessità e opportunità di approfondimento, salva la priorità di ritiro o sospensione dell’atto del Dipartimento QL 3150 del 22/1/2016.

Tanto era dovuto, a tutti gli effetti sindacali, contrattuali e di legge. Distinti saluti

I recapiti per le comunicazioni: 

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USI – Unione Sindacale Italiana Rsa Rls c/o Avcpp Onlus

segreteria prov.

Roberto Martelli

Per Associazione difesa e tutela utenti e consumatori servizi pubblici

Il Presidente e responsabile

p.t. Prof. Giuseppe Martelli

 

 

I CANILI COMUNALI NON VANNO CHIUS

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UNIONE SINDACALE ITALIANA USI fondata nel 1912

Segreteria provinciale intercategoriale e servizio legale/controversie di lavoro

Roma Largo Veratti 25 00146 Tel 06/70451981 Fax 06/77201444

e-mail: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. ,

Sito nazionale www.unionesindacaleitaliana.eu

Rappresentanza sindacale aziendale RSA e RLS USI c/o A.V.C.P.P.

DOCUMENTO DELL’USI  SUI CANILI COMUNALI

RIPRENDIAMO LA LOTTA – ROMA RESISTE E I CANILI COMUNALI NON VANNO CHIUSI

A distanza di ALCUNI MESI  dal Big Bang che ha disintegrato la Giunta Marino (30 ottobre 2015) CI TROVIAMO IN UNA SITUAZIONE … QUELLA DEI CANILI COMUNALI … COMPLETAMENTE ABBANDONATA DA UN DIPARTIMENTO AMBIENTE PIU’ VOLTE INFILTRATO DA DIRIGENTI INCAPACI O COLLEGATI A MAFIA CAPITALE … O COME NEL CASO DELL’ULTIMO DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO INQUISITO PER ALTRI APPALTI… QUINDI CI TROVIAMO COSTRETTI A FARE IL PUNTO DELLA SITUAZIONE RICOSTRUENDO ED UNIFICANDO DOCUMENTI APPARSI SU ALCUNI POST DI FACEBOOK CON ALTRO MATERIALE E NOTE SUL PERCORSO FATTO DALLA CONFEDERAZIONE USI – UNIONE SINDACALE ITALIANA E DALLA SUA RSA INTERNA AL CANILE DI MURATELLA, gestito dall’ASSOC. AVCPP  ONLUS (ALTRA RSA USI ERA COSTITUITA NEL CANILE EX CINODROMO PRESSO L’ASSOCIAZIONE IMPRONTA ONLUS).

I Canili comunali hanno circa una ventina di anni e solo  nel 2004 sono stati regolarizzati i CONTRATTI DI LAVORO del personale che nel caso degli operatori dell’AVCPP sono quelli previsti dal CCNL COOPERATIVE SOCIALI e per un accordo con il comune di Roma per tutte le attività in maggioranza delegate al CANILE DI MURATELLA (dalle adozioni al resto) furono previsti complessivamente circa 105 lavoratori e vennero stabiliti precisi accordi per le mansioni, i carichi di lavoro e le attività svolte …

A livello sindacale ricordiamo che nell’AVCPP (che gestiva all’inizio sia il Canile di Muratella, sia quello del Poverello sull’Ostiense, che quello presso il Bioparco, detto Valle dei Cuccioli) si costruirono tre RSA una USI (con una trentina di iscritti) una CGIL e una CISL, mentre in quello gestito dall’Impronta all’ex Cinodromo c’era solo l’RSA USI.

Le trattative per anni si sono svolte senza problemi sia con le due Associazioni che con i vari Assessori che nel corso di questi ultimi dieci anni si sono succeduti nella gestione politica  del Dipartimento Ambiente. Anche in quelle poche occasioni dove in Assessorato si è discusso anche per la predisposizione di BANDI  EUROPEI che portassero a soluzione il prolungarsi degli affidamenti, che si erano succeduti nel corso di tutti questi anni, con proposte unitarie portate avanti dalle tre RSA e dai tre sindacati in maniera congiunta.

Pur  se è sempre esistito, nel corso di tutti questi anni,  il problema della gestione di canili/gattili privati che non davano alcuna garanzia sia agli animali che al personale utilizzato, oltretutto senza nessun controllo neanche dal punto di vista delle adozioni (perché  quelli privati hanno sempre ricevuto un compenso giornaliero per cane/gatto ospitato .. e quindi erano interessati ad averne il maggior numero possibile!) … Ricordiamo qui la questione, risolta poi con la sua chiusura, del canile  CASA LUCA dove i cani venivano utilizzati anche per le scommesse clandestine o dove nelle aree utilizzate per il benessere degli animali c’era una grande presenza di amianto!..

Ma torniamo ai giorni nostri, alle situazioni  che si sono verificate negli ultimi due anni; dove purtroppo l’Ufficio benessere degli animali veniva sempre più gestito in maniera non adeguata ai suoi compiti tanto da ricevere il soprannome da parte degli animalisti di ufficio “malessere” degli animali.

Alcune date per meglio comprendere:

– 9 ottobre 2013, sequestro del canile Parrelli: LAV, AVCPP e ALFA si offrono immediatamente per occuparsi delle adozioni a titolo gratuito e svuotare il canile. Il Comune di Roma (Assessorato, Dipartimento, Ufficio “Malessere” degli Animali) si oppone in tutte le maniere. Le associazioni riusciranno ad entrare in canile solo il 20 gennaio 2014, autorizzate dalla Magistratura romana. Il 24 marzo 2015 l’ultimo cane Zagor (dei 500 cani e gatti trovati all’interno) esce finalmente dalla struttura e il Parrelli rimane vuoto. A tutt’oggi – nonostante 4 istanze – il Comune di Roma NON ha ancora revocato l’autorizzazione sanitaria della struttura

– 18 dicembre 2013, chiude il centro LIPU di Villa Borghese: il Comune di Roma smette di sostenerlo. A tutt’oggi la gara indetta nel 2014 non è andata a buon fine e il centro LIPU va avanti integralmente a spese dell’associazione

– marzo 2014: invece di preoccuparsi di riaprire i canili comunali chiusi dalla ASL RMC agli ingressi di nuovi cani (rifugio Vitinia ex Poverello chiuso a marzo 2012 e rifugio Ponte Marconi ex Cinodromo chiuso a novembre 2012), l’Ufficio “Malessere” degli Animali del Comune di Roma continua ad ordinare il trasferimento dei cani nei canili privati convenzionati … che non davano (E NON DANNO TUTT’OGGI) alcuna garanzia.

– aprile 2014: l’Ufficio “Malessere” degli Animali del Comune di Roma inizia ad autorizzare l’ass. Cucciolissimi a portare via i cani del rifugio comunale Vitinia ex Poverello, gestito da AVCPP (una associazione che, pur con alcuni limiti e varie difficoltà organizzative, garantisce al Comune di Roma il punto di pareggio dei cani presenti nei canili comunali,  facendo uscire dalla struttura adottati tanti cani quanti ne entrano ogni anno) forse per  accelerare in questo modo lo svuotamento dell’unico parco canile di Roma e portarlo rapidamente alla chiusura? A tutt’oggi, come vedremo in seguito, non si registra alcuna attività da parte del Comune di Roma per la sua riapertura … nonostante esistano tutte le possibilità per regolarizzarlo e metterlo a norma con minimi costi … ma forse ci sono interessi ben superiori!!

– 14 aprile 2014: AVCPP è diffidata dal continuare a curare i cani del rifugio comunale Ponte Marconi a sue spese. Dopo che per anni, compresi i veterinari interni, AVCPP ha spese centinaia di migliaia di euro per la cura delle migliaia di cani che sono stati ospitati nella struttura, il Comune di Roma decide di subentrare con un suo direttore sanitario. Con lettere e post fotografici su Facebook, AVCPP documenta giorno per giorno il degrado delle condizioni fisiche degli animali, continuando ad offrirsi di curarli a spese dell’associazione. AVCPP continua ad essere diffidata dal prendere qualsiasi iniziativa. Diversi cani muoiono.

– 22 maggio 2014: con la delibera di Giunta n. 148, subito ribattezzata “ammazzacanili”, la Giunta Marino decide la chiusura di una oasi felina su 2 (Villa Flora) e 2 canili comunali su 4 (Valle dei Cuccioli e Vitinia ex Poverello) ed il ridimensionamento a 250 cani di Muratella: la decisione arriva a seguito del lavoro di una commissione indebitamente costituita dal capo dipartimento Gaetano Altamura ed il direttore di area Bruno Cignini (il primo arrestato a seguito dello scandalo Mafia Capitale ed il secondo segnalato dal Prefetto Gabrielli tra i 17 comunali collusi con Mafia Capitale) … tanto per ricordare come nel Dipartimento AMBIENTE ci siano vari interessi preponderanti rispetto a quelli pubblici dai canili al verde (RICORDIAMO LO SCONTRO DELL’USI DAL 2014 SUL BANDO DEL VERDE, PER LE PULIZIE DELLE SCUOLE, VINTO DA UNA ATI DI VIVAISTI  - MOLTO CHIACCHERATA PER PARENTELE CON I DIRIGENTI DEL DIPARTIMENTO - CHE AVEVA PORTATO A 48 LICENZIAMENTI E RICORSI VINTI POI CON LA RIASSUNZIONE DEI LAVORATORI ALLA MULTISERVIZI)

– 17 giugno 2014: l’Assemblea Capitolina, all’unanimità, approva la mozione n. 99 che sospende gli effetti della delibera “ammazzacanili” del 22 maggio. A tutt’oggi – nonostante la mozione – la delibera è operativa e non è stata sospesa: la Giunta Marino non ha inteso ascoltare le indicazioni del Consiglio Comunale

– 1 luglio 2014: il Comune di Roma pubblica le graduatorie dei canili privati del Lazio convenzionati con il Comune di Roma: presenti 3 strutture (2 a Viterbo ed una a Soriano del Cimino) assai chiacchierate…

– luglio 2014: il Comune di Roma e la ASL RMD decidono la chiusura agli ingressi di nuovi cani del canile Muratella, l’unico canile di ingresso per tutto il territorio romano. Al 1 agosto, 120 cani rimangono sul territorio senza assistenza, cani smarriti non sono più stati ritrovati dalle loro famiglie, 3 cani abbandonati dentro Muratella non vengono immatricolati, nè vaccinati, nè curati: AVCPP li chiama Ignoto 1-2-3 e li fa adottare tutti e 3. Una donna viene aggredita nel parco della Marcigliana da un gruppo di cani randagi

– 12 agosto 2014, l’Ufficio “Malessere” degli Animali si presenta davanti ai cancelli del piccolo rifugio Simpa di Bassano Romano con 3 furgoni per prelevare gli 8 cani presenti, convenzionati con il Comune di Roma per una spesa di 912 euro al mese (la convenzione più bassa tra quelle del Dipartimento Ambiente): sotto la minaccia di vederseli portar via e vederli rinchiusi in canili privati convenzionati che costerebbero al Comune di Roma 1000 euro al mese, i volontari si intestano i microchip. Con questa “abile” mossa, il Comune di Roma risparmia 900 euro al mese ed abbandona una piccola associazione

– agosto 2014, anche ad un’altra importante associazione romana che gestisce circa 60 cani del Comune di Roma viene tagliata la convenzione. La motivazione adottata dal Dipartimento Ambiente è che il loro rifugio non è ancora a norma … ma dei tanti canili privati convenzionati e “amici” del Dipartimento come USI non siamo mai riusciti a sapere dati precisi neanche dall’Assessorato della Marino.

– 12 novembre 2014: il Comune di Roma chiude la Valle dei Cuccioli. A nulla valgono le motivazioni ed il cambio di utilizzo – centro di educazione cinofila a disposizione gratuitamente dei cittadini romani per la rieducazione di problemi comportamentali dei loro cani – proposto da AVCPP

– 4 dicembre 2014: scoppia lo scandalo Mafia Capitale. La gara per la gestione dei canili comunali di Roma – scritta dal capo dipartimento Gaetano Altamura, agli arresti da giugno 2015 – risulta inquinata per la presenza di Cooperativa 29 Giugno ammessa senza averne i requisiti. AVCPP presenta un esposto all’ANAC che apre un procedimento.

Mobilitazioni da parte dell’USI e diffida il 4 dicembre … Assemblea sindacale l’11 dicembre alla Terza Università di denuncia del sistema di Mafia Capitale e dell’uso di Bandi che potremmo definire “clientelari”

– 7 marzo 2015: nonostante la presentazione di oltre 10.000 firme della delibera di iniziativa popolare promossa da LAV-ENPA-AVCPP-ANIMALISTI ITALIANI-OIPA contro le botticelle, il Comune di Roma si accinge ad aprire le nuove stalle per le botticelle costruite a Villa Borghese: 1.400.000 euro pubblici per gli interessi privati di 38 vetturini.

Le indagini della Procura della Repubblica e problemi normativi sospendono l’apertura delle nuove stalle. A tutt’oggi la mega scuderia è vuota, la collina del Pincio  sventrata ed i 100 cavalli delle Botticelle continuano ad essere sfruttati su strada

– 27 marzo 2015: la Giunta Marino propone il Bilancio 2015 e l’Assemblea Capitolina lo approva: il budget per gli animali viene tagliato del 28% risultando insufficiente per le esigenze degli animali della città. Totale disinteresse per le denunce degli animalisti da parte della Giunta.

RICORDIAMO LA LEGGE 281 E LA CIRC. N. 5/2005, LA LEGGE REGIONALE CHE PREVEDE DEGLI OBBLIGHI SANITARIE E POI IL REGOLAMENTO COMUNALE in vigore … IN OGNI CASO E’ IL COMUNE CHE DEVE MANTENERE APERTO E GESTIRE IL SERVIZIO DEI CANILI … (Da tempo PRESSIONI/PRESIDI USI anche in Consiglio perché non ci siano tagli).

– 1 aprile 2015: l’Assessorato all’Ambiente annuncia il Nuovo Regolamento degli Animali nonostante le proteste di AVCPP-LAV-ENPA-ANIMALISTI ITALIANI-AVA-OIPA per le modifiche peggiorative introdotte. Allo stato, il nuovo testo non risulta essere stato approvato in Giunta e non è stato presentato in Assemblea Capitolina per l’approvazione

– 5 agosto 2015: cittadini acquistano un terreno privato su cui sorge una parte del rifugio comunale Vitinia ex Poverello e lo donano al Comune di Roma per completare le procedure che – a detta del Comune stesso in note ufficiali – dovrebbero portare alla riapertura del rifugio: a tutt’oggi il Comune di Roma non ha dato seguito alla offerta di donazione ricevuta. Non si registra alcuna attività da parte del Comune di Roma per la riapertura del rifugio …. A dimostrazione dello scarso interesse del DIPARTIMENTO e dei suoi dirigenti nei confronti degli animali …

– 13 agosto 2015: pubblicata la terza gara della Giunta Marino per la gestione dei canili comunali di Roma (la quarta dal 2008, la settima dal 1997). Gli importi risultano incongrui e mettono a rischio il 90% del personale specializzato presente in canile. AVCPP inizia una campagna in cui si chiede che la gara venga sospesa in auto-tutela. Lo stesso chiede l’USI ricordando che è lo stesso bando di quello inquisito e sospeso per infiltrazione mafiosa ma si ricevono solo assicurazioni che il personale non avrebbe rischiato il proprio posto di lavoro nonostante quella clausola ambigua di salvaguardia imposta nei bandi precedenti dal Direttore Altamura … una clausola di salvaguardi che non era voluta dalle varie bande come risulta nei verbali delle intercettazioni di MAFIA CAPITALE.

-          17 agosto convocazione in Assessorato delle tre RSA per confrontarsi sull’appalto.

-          20 agosto speaker’s corner dei lavoratori in Assessorato.

-          2 settembre esposto diffida dell’USI per chiedere la sospensiva del Bando

– 23 settembre 2015: nonostante le proteste e la campagna social scatenata da vip e protagonisti della cultura e del mondo dello spettacolo romano, il Comune di Roma porta a termine le procedure di gara. Ed una commissione di dirigente del Dipartimento fa la valutazione delle proposte dalle varie aziende partecipanti dando a tutto il massimo (abitudine che risulta anche evidenziata in altri bandi … dove la qualità offerta non conta niente e vale solo il discorso economico!!).  Risulta  così vincitore di tutti e 3 i lotti/canile un imprenditore barese del randagismo, MAPIA srl, proprietario di un mega canile da 1200 posti a Bari (contra legem, visto che la normativa pugliese consente canili di max 200 posti), una multiservizi che si occupa anche di pulizie, disinfestazione-derattizzazioni e manutenzione del verde, nonchè gestore degli stabulari per animali da laboratorio dell’Università di Bari (ditta già contestata dalla LAV per come teneva i suoi cani!)

L’USI in tale situazione (che il sindacato aveva già contestato) chiede l’applicazione immediata dell’art. 37 del CCNL COOPERATIVE SOCIALI per il cambio di gestione e di appalto e l’apertura di un tavolo di confronto complessivo (come era stato precedentemente promesso dai consulenti dell’assessora Marino) su tutta la questione anche per la determinazione di un costo congruo al funzionamento dei canili (anche per quanto riguarda il rispetto dei contratti individuali degli operatori e quindi del costo complessivo del lavoro) a cui Assessorato e successivamente il DIPARTIMENTO interessato della questione non danno alcuna risposta … forse perché troppo presi da altre questioni politiche o la prosecuzione delle inchieste su Mafia Capitale.

– 25 settembre 2015: il quotidiano La Repubblica con Rory Cappelli pubblica le sconcertanti immagini – girate di nascoste – del mega canile di Bari di proprietà dell’imprenditore barese del randagismo MAPIA srl

-          7 ottobre richiesto dall’USI un “INCONTRO” in Prefettura su scolarizzazione Rom e Canili

-          20 ottobre attivazione USI procedure previste dalla L. 223 che poi porteranno alla CIG

– 1 novembre 2015, il Comune di Roma conferma l’aggiudicazione del rifugio comunale Ponte Marconi ex Cinodromo all’imprenditore del randagismo barese MAPIA srl che lo ha scelto tra i 3 lotti. Le associazioni presenti nel rifugio denunciano la mancata applicazione della clausola di salvaguardia prevista dalla gara e presidiano il canile …

– 1 novembre 2015, il Comune di Roma ordina il trasferimento di cani del canile Muratella al rifugio comunale Ponte Marconi, un canile che viene pubblicizzato come messo a norma ma che rispetto al novembre 2012, quando venne chiuso dalla ASL, ad oggi NON ha medicheria o ambulatorio per gli animali, degenza per i cani, spogliatoi per gli operatori divisi tra uomini e donne, bagni a norma etc.

– 1 novembre 2015, come conseguenza della gara e del taglio del budget 2015 per gli animali, gli operatori dei canili comunali Muratella e Vitinia entrano in CIGS (firmata da tutte e tre le OO.SS.: USI CGIL e CISL) con una decurtazione del loro salario del 24% e conseguente taglio delle ore lavorate. Disagi per gli animali e per i cittadini diventano la conseguenza naturale di questa grave situazione e del disinteresse del Dipartimento e dei suoi dirigenti

– 3 novembre 2015: viene desecretata la relazione della commissione prefettizia voluta dal Prefetto Gabrielli: evidenziate le denunce di AVCPP, le anomalie gestionali a vantaggio del sodalizio Buzzi-Carminati operate dal Dipartimento Ambiente ( Giovanna Vitale di La Repubblica ) che corrispondono alle tante denunce USI.

– 10 novembre 2015, il Comune di Roma ordina ad AVCPP di ritirare tutti gli operatori presenti nel rifugio Ponte Marconi (rispetto ai quali l’imprenditore MAPIA non ha esercitato la clausola di salvaguardia prevista dalla gara). Il risultato è che i cani non possono essere più adottati  nè rieducati. Terminate le scorte di cibo garantite da AVCPP, gli animali rimangono senza pappa. Il primo acquisto di alimenti viene garantito dall’altra associazione presente in canile, L’Impronta, che continua ad accudire gli animali quotidianamente, insieme ai volontari AVCPP e L’Impronta.

– 10 novembre 2015: all’interno del canile Muratella vengono chiuse le stanze degenza dove gli animali con maggiori difficoltà venivano ospitati. Tutti gli animali hanno a disposizione solo le gabbie del canile

– 11 novembre 2015: il quotidiano La Repubblica pubblica una inchiesta di Margherita d’Amico sulla tenuta agricola di Castel di Guido sotto la gestione del Dipartimento Ambiente del Comune di Roma : animali maltrattati, ambiente abusato. Giusto accanto al recinto dove oggi più di cinquanta vitelli nuotano nello sterco, l’ex Sindaco Francesco Rutelli aveva promesso al grande Alberto Sordi il pensionato per i cavalli delle botticelle e i 120.000 alberi messi a dimora con l’attuazione della legge 113/1992 sempre proposta da Francesco Rutelli, che obbligava i Comuni a piantare un albero per ogni neonato residente, sono stati lasciati all’incuria e al rischio incendi

La situazione di “incuria” del Dipartimento Ambiente continua a produrre danni ad operatori ed animali custoditi, trova interesse in Parlamento (vedi ultimo Miccoli del Pd) ma non negli uffici preposti dal Comune di ROMA CAPITALE, tanto che continuano le pressioni dell’USI, che ne fa uno dei punti centrali nell’Assemblea presidio del 4 dicembre 2015, dove nell’incontro ottenuto con i sub commissari viene richiesto un incontro particolare sul tema dei canili

Nel frattempo sono state attivate da parte dell’USI e successivamente da parte delle altre OO.SS. le procedure in merito alla nuova richiesta di integrazione … vista la scadenza della precedente al 31/12/2015

Lunedì 28 dicembre  nell'incontro con il subcommissario De Milato responsabile del settore ambientale abbiamo avuto la conferma di quanto come Usi spieghiamo da alcuni mesi ...e per cui ci stiamo mobilitando (vedi l’ultimo presidio in Campidoglio del 4 dicembre) ...purtroppo poco ascoltati dai lavoratori..  Il Commissariamento di Roma  serve per tagliare servizi, ridurre i costi, licenziare i lavoratori...privatizzare tutto quello che è  possibile ... Anche i poteri affidati alla gestione commissariale ci  sembra  superino  quelli tipici dei commissari straordinari ...Infatti ci hanno comunicato che  è necessaria  una consistente riduzione dei costi dei canili per poterli mantenere in funzione ...(ma siamo già al 30% in meno sul salario degli operatori!) ...o i canili comunali vengono chiusi... affidando gli animali ai canili privati convenzionati  in attesa di un bando europeo...(forse per la prossima estate) ...senza quindi vere garanzie per i lavoratori... (che ricordiamo se licenziati perderebbero  ogni possibilità di ottenere future clausole di salvaguardia)... poi  (e questa è una vera stranezza)  ci hanno chiesto di chiedere “noi sindacati” un tavolo dal prefetto Gabrielli ... (cosa che come USI abbiamo già fatto in serata!)

Al quale, ricordiamo, come Usi avevamo già sottoposto tutti questi problemi  alcuni mesi fa...senza ricevere risposta … forse  in attesa di un cambio di guardia a Roma ..

Ora che le guardie ce l'abbiamo ...vediamo come queste non abbiano alcuna preparazione in merito alle leggi,  alle norme anche europee sugli appalti e ai CCNL del settore.. oltre che nello specifico sulle attività dei canili ... Purtroppo ancora una volta sono i dirigenti (molti dei quali  inquisiti) che dettano  la linea politica  a questa città e ai servizi che deve offrire (vedi anche i  tagli alla scolarizzazione Rom .. ecc.).

Nessuno si pone il problema di capire veramente quello che serve … se non con parole come legalità e solidarietà (di cui si vestiva anche il blocco politico/dirigenziale intorno a Buzzi e Carminati … RICORDIAMO LE PAROLE DI ALTAMURA IN MERITO ALLA LIBERTA’ DI IMPRESA CHE DOVEVA LIMITARE LE CLAUSOLE DI SALVAGUARDIA E GLI STESSI CCNL)…  E quindi siamo molto preoccupati per quello che potrà succedere ai canili e ai lavoratori ...  Per questo una assemblea immediata  al canile di Muratella …. per decidere le prossime iniziative di  mobilitazione...

Ma è  ora che tutti si preparino alla lotta ...perché se questo progetto passa ai canili si allargherà ad altri settori ..
vedi la Cultura  da Zetema alle Biblioteche, o alla scuola dai servizi esternalizzati ai nidi ..
Ora Roma deve prepararsi ad una nuova resistenza, contro il neoliberismo renziano, coperto dai vari funzionari ...

Forza … l' Usi chiama tutti/e alla lotta ...            La Segreteria romana intercategoriale

Fotinprop.29/12/15

 

 

23 Novembre dalle ore 20.00. Operat/ice in lotta!

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PARTECIPIAMO!

RAGGRUPPAMENTO “OPERATORI E OPERATRICI SOCIALI IN LOTTA”

 

UNIONE SINDACALE ITALIANA USI                              COBAS LAVORO PRIVATO

Largo G. Veratti 25 fax 06 77201444                        Viale Manzoni 55 Roma fax 06 77206060

E mail Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. ,                                      e mail Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.


Coordinamento lav coop. sociali, enti del             CUB Confederazione Unitaria di Base

  • Terzo settore e aziende  di Roma ..............Via Cavour 101 Roma fax 06 4828857

 

Assoc. USICONS utenti e consumatori

e mail Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.


Roma, 17 Novembre 2015

Comunicato sindacale

 

CONVOCAZIONE PER IL 23 NOVEMBRE 2015, dalle ORE 20, promossa da “OPERATRICI E OPERATORI SOCIALI IN LOTTA” con sostegno di Cobas, Usi, Cub e Usicons, presso sede Cobas di Viale Manzoni 55 Roma

 

ORDINE DEL GIORNO RIUNIONE PUBBLICA E APERTA:

·         AGGIORNAMENTO SITUAZIONE A ROMA NELLE COOP SOCIALI, ENTI DEL TERZO SETTORE, LOTTE E VERTENZE IN CORSO E IN CANTIERE.

·         PARTECIPAZIONE A INIZIATIVE CITTADINE DEL 4 DICEMBRE 2015, A ROMA, PROMOSSE DAL CARTELLO E DAL LABORATORIO PER LO SCIOPERO SOCIALE, di operatrici e operatori sociali in lotta;

·         PROMOZIONE INIZIATIVA CITTADINA per chi lavora nei servizi socio assistenziali-sanitari-educativi-di orientamento al lavoro-inclusione sociale-accoglienza-canili-scolarizzazione rom e sinti…nel mese di DICEMBRE 2015, promossa dal raggruppamento “operatori –trici sociali in LOTTA” e dalle strutture che lo sostengono, aperta al contributo di altri gruppi, reti, coordinamenti, presenti e attivi nel “terzo settore”, per il rilancio dell’intervento a Roma durante la fase attuale di commissariamento.

·         SI INVITANO LAVORATRICI E LAVORATORI, DATA L’IMPORTANZA DELLA RIUNIONE DEL 23 NOVEMBRE, A PARTECIPARE ATTIVAMENTE DAI POSTI DI LAVORO E DALLE PERIFERIE DOVE EROGHIAMO I SERVIZI (periferie sempre più abbandonate dalle ultime Giunte comunali…)

 

Vi aspettiamo ORA E SEMRE RESISTENZA, ROMA CITTA’ APERTA,

ROMA NON SI (S)VENDE, ROMA VA LIBERATA DI NUOVO DAL SISTEMA DI MAFIA CAPITALE, ROMA…BENE COMUNE….

 

   

VENERDI’ 9 OTTOBRE 2015. LA LOTTA PROSEGUE!

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VENERDI’ 9 OTTOBRE 2015 UNA GIORNATA DI MOBILITAZIONE A ROMA

– LA LOTTA PROSEGUE

 

  • L’USI ha indetto nella mattinata di venerdì 9 ottobre un Presidio/Assemblea a Piazza SS. Apostoli per richiedere un incontro alla Prefettura, dove denunciare la gravità della situazione romana con centinaia di possibili licenziamenti per tagli ai servizi o per bandi senza clausola di salvaguardia occupazionale da parte dei dirigenti comunali, che sta diventando una costante proprio dopo l’apertura dei casi definiti di “Mafia Capitale”. La mobilitazione è riuscita positivamente con un centinaio di persone in piazza, con la partecipazione di decine di operatori e operatrici della scolarizzazione Rom, una forte delegazione di operai della Coop. Edera, dichiarata sciolta per infiltrazioni nelle vicenda mafia capitale dal Prefetto di Roma e alcuni lavoratori dei canili comunali, che da giorni stanno in mobilitazione occupando anche i due canili.

 

Si è riusciti ad ottenere un incontro con il capo di Gabinetto Dott. Gambacorta e la Dirigente della Prefettura, in quanto il Prefetto era impegnato a seguito delle dimissioni del giorno precedente del sindaco Marino.

 

  • La delegazione ha spiegato che la situazione già preannunciata il 12 maggio scorso, nel primo nostro incontro in Prefettura, con possibilità di migliaia di licenziamenti nel sociale e per effetto del bando della Global service (tra gli operatori della Multiservizi e della scolarizzazione Rom) e tra le precarie di nidi e materne (che per fortuna avevano avuto il rinvio di un anno dalla esclusione della graduatoria per le molte centinaia che avevano già superato i 36 mesi di servizio) e tra i lavoratori che sarebbero stati investiti da bandi irregolari, si stava verificando proprio in questi giorni e che il “sistema di mafia capitale” così si stava rafforzando.

 

Infatti si era tornati per le questioni della scolarizzazione ROM dove il bando della global service (bloccato dal Tar perché la cifra stabilita non teneva conto del costo complessivo del lavoro previsto dal CCNL) non teneva conto per gli alunni-e di etnia Rom e Sinti che del solo accompagnamento sul trasporto scolastico, senza tutte le attività di integrazione scolastica e di mediazione culturale, LA SCOLARIZZAZIONE VERA E PROPRIA, previsti nel bando precedente, ERANO ORAMI INTERROTE DA UN MESE E MEZZO (un vero e proprio reato di interruzione di pubblico servizio da parte del Comune di Roma Capitale).

 

  • Una situazione che aveva portato, dato che esistevano contratti con le ditte di trasporto con appalto di durata di ben 8 anni (a dimostrazione che quando si vuole o ci sono interessi “particolari”, si possono effettuare contratti e appalti a lunga scadenza), ad affidare non si sa in base a quale normativa il servizio alla ROMA MULTISERVIZI SPA, di fatto licenziando un centinaio di lavoratori, tra cui una parte sono Rom che non avrebbero potuto trovare altre situazioni di reddito e di lavoro certo e regolarizzato.

 

Poi la delegazione esponeva la situazione dei lavoratori della Coop. Edera, che in circa 150 avrebbero ricevuto la lettera di licenziamento il 15 ottobre perché la loro cooperativa pur commissariata per Mafia Capitale a differenza della Coop. 29 giugno e di Formula sociale (che forse avevano santi in paradiso … o meglio in carcere!) era stata sciolta senza poter partecipare a nuovi bandi, specie il servizio di raccolta differenziata e raccolta di rifiuti speciali per conto dell’AMA. Le nuove gare di appalto erano state vinte da altre cooperative o aziende, che si rifiutavano di riassorbirli (nonostante quanto previsto dall’art. 37 del CCNL COOP. SOCIALI, applicato anche a questi dipendenti, oltre ai deliberati del Consiglio Comunale, oggi assemblea capitolina) in quanto mancava una specifica clausola inserita in tal senso nel Bando dell’AMA.

Interveniva anche la segreteria intercategoriale USI, per specificare la particolare situazione dei lavoratori e lavoratrici dei canili comunali, facendo presente che in tal modo aveva vinto…la MAFIA che nelle intercettazioni aveva chiesto a dirigenti comunali l’eliminazione della clausola di salvaguardia per potersi muovere meglio nella gestione di nuovi bandi ed appalti. Infatti il bando dei canili (ripetizione di quello predisposto da ALTAMURA e TURELLA dirigenti del dipartimento ambiente arrestati per MAFIA CAPITALE e bloccato una prima volta a dicembre per autotutela da ROMA CAPITALE dato che sarebbe risultata vincente un’ATI con la coop. di Buzzi per il ribasso effettuato) stava comportando non solo la mancanza di serie garanzie per i 130 lavoratori dei canili e gattili di Roma, dipendenti a tempo indeterminato della Onlus che avevano il servizio in affidamento, ma anche un taglio vero e proprio ai servizi specie per la cifra irrisoria prevista per il funzionamento del canile di Muratella che gestisce la maggior parte dei servizi ed anche il servizio adozioni, di rilevanza cittadina nella Capitale, oltre che i rapporti con le Asl per i servizi veterinari. Per tutto questo, anche perché si sarebbe venuto a creare un vero e proprio problema sociale con i nuovi bandi e la possibile riapertura di quello della GLOBAL SERVICE (che coinvolge oltre 3000 lavoratori), chiedevamo un intervento del Prefetto, visto anche il prossimo Commissariamento della Città.

 

  • La risposta dei funzionari era che non si poteva limitare il… “diritto alle imprese” (che invece sarebbe la libertà di impresa, ma non un diritto…a differenza di quello al lavoro…) anche in base a norme comunitarie (di cui non ci veniva fornita alcuna precisa indicazione quali fossero) e che pur riconoscendo il problema che avevamo prospettato come reale ed effettivo, le loro possibilità di intervento erano molto limitate ad una lettera di raccomandazione per la soluzione di tali problematiche che avrebbero mandato nei prossimi giorni al gabinetto del sindaco (la cui dimissioni diventavano ufficiali solo dopo i 20 giorni concessi a possibili ripensamenti).

 

Con durezza rispondevamo tutti che in questo modo si lasciava sempre più mano alle bande criminali ancora attive a Roma e che avrebbero messo definitivamente le mani sul sistema degli appalti, in alcuni casi eliminando l’unica garanzia di lavoro per lavoratori e lavoratici da anni impegnati nel terzo settore, non solo i Rom, negando possibilità occupazionali e di “inclusione sociale” per ex detenuti, ex tossicodipendenti o altre categorie svantaggiate, che lavoravano nelle cooperative sociali “di tipo B”, come per il caso della cooperativa EDERA; poi la delegazione precisava che non esistevano normative di tale portata escludente, sia per effetto della nostra Costituzione che ha per punto centrale il lavoro che anche in base alle linee guida dell’ANAC del citato Cantone, prevedevano espressamente la corretta applicazione delle clausole di salvaguardia occupazionale, salariale e di continuità lavorativa negli appalti dei vari servizi sociali, assistenziali, educativi e di quelli svolti dal terzo settore e coop. sociali, proprio per rispetto e ottemperanza alle norme dei principali CCNL da applicarsi, oltre alle stesse leggi sugli appalti per tariffe e criteri di gara da inserirsi nei bandi (decreto legislativo 163 del 2006, il “codice degli appalti”) e delle stesse direttive comunitarie in materia richiamate nelle linee guida dell’ANAC…Ma la risposta dei dirigenti della Prefettura era la …loro interpretazione …delle linee guida dell’ANAC…non la sua applicazione e la negazione della forza normativa degli stessi contratti collettivi nazionali di lavoro…PER LA PARTE RELATIVA AL DIRITTO AL LAVORO E ALL’OCCUPAZIONE, in nome di un “diritto delle imprese” e che di queste clausole contrattuali e norme di legge… non ne erano di loro competenza, a dimostrazione purtroppo che non c’è alcuna vigilanza concreta sugli atti sbagliati e sull’applicazione delle disposizioni normative da coloro che dovrebbero controllare e attivarsi per risolvere i problemi, non acuirne la portata e gli effetti negativi…se non per farci ricorrere al Tribunale penale o alla Corte dei Conti in caso di reati o irregolarità gravi. Dopo circa un’ora e mezza, la discussione finiva e il colloquio perché i dirigenti della Prefettura, erano impegnati in altre situazioni che riguardavano la città di ROMA, con l’impegno a inoltrare un documento di rischio sulle situazioni da noi denunciate.

 

  • La delegazione usciva e in diversi interventi, faceva relazione a chi stava al presidio, dando indicazione di prosecuzione delle iniziative di LOTTA, al Comune come agli Enti committenti (Assessorati, dipartimenti e la stessa AMA). Più tardi, la delegazione di lavoratori e lavoratrici, con il sindacato Usi e con i responsabili degli enti affidatari della scolarizzazione rom e della mediazione interculturale (Arci Solidarietà, Ermes, Eureka I e Focus Casa dei Diritti Sociali), si sono recati in forma autoconvocata presso l’Assessorato e il Dipartimento Politiche Scolastiche ed Educative di Roma Capitale, dove mentre si svolgeva un sit in spontaneo, si incontravano la Direzione del Dipartimento e l’Assessorato, aggiornandoli del colloquio, infruttuoso della mattina con la Prefettura (alla quale in altri incontri ci avevano detto di rivolgerci…) e chiedendo quali provvedimenti e scelte si stavano facendo, proprio a seguito dell’interruzione del servizio di scolarizzazione, anche alla luce delle gravi difficoltà per lo stesso servizio “scorporato” di accompagnamento sul trasporto scolastico, che non funziona per affermazioni telefoniche provenienti agli enti dalla stessa Roma Multiservizi.

 

Assessore e suoi incaricati e la sessa Direzione del Dipartimento, confermavano che stavano predisponendo i bandi di gara e che nella giornata di lunedì 12 ottobre, avrebbero fatto una “riunione- fiume” per trovare la soluzione, della quale saremmo stati informati…una dichiarazione che si è già sentita in passato anche su questa situazione e che non ha avuto finora l’esito sperato, per la realizzazione del DIRITTO ALLO STUDIO di circa 2000 alunni-e di etnia rom e sinti e per la CONTINUITA’ LAVORATIVA E DI SERVIZIO, da parte dei 107 lavoratori e lavoratrici impiegati-e. LA LOTTA PROSEGUIRA’ e l’impegno di tutti e tutte è di non rassegnarsi a cedere agli effetti negativi del “SISTEMA DI MAFIA CAPTIALE”, aggravato dalla crisi capitolina in corso.

Roma, 10 ottobre 2015

 

USI

Unione Sindacale Italiana

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SALVARE LE BIBLIOTECHE DI ROMA

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APPELLO PER SALVARE LE BIBLIOTECHE DI ROMA

 

Egregio Sindaco Ignazio Marino

Gentili Assessore Silvia Scozzese e Giovanna Marinelli

Il maxiemendamento della Giunta di Roma Capitale al bilancio preventivo 2015 prevede molti dolorosi tagli, finalizzati al risanamento di una situazione debitoria molto pesante, accumulata in troppi anni di malagestione e anche malaffare - come l'inchiesta "Mafia Capitale" ha già ampiamente dimostrato. Ma questi tagli colpiscono anche l'insieme dei servizi pubblici locali, di cui usufruiscono (dovrebbero usufruire) le/i cittadine/i di Roma. E questo non lo accettiamo.

Come nella crisi economica-finanziaria mondiale scoppiata nel 2007-08 e tuttora in corso, pochi "in alto" fanno guai e disastri, moltissimi "in basso" devono pagare i danni, pur non essendone responsabili.

Per quanto riguarda poi le Biblioteche di Roma, la Vostra Amministrazione ha deciso un taglio inaudito per il finanziamento 2015: per le 38 biblioteche (+ 1 bibliobus) diffuse sull'intero territorio comunale e per gli uffici centrali, per gli stipendi di circa 280 dipendenti pubblici e circa 90 dipendenti Zètema, per utenze, pulizie, manutenzione e ristrutturazioni, ecc., oltre 3 mln di euro in meno rispetto al 2014, con la previsione di ulteriori tagli di 2 mln l'anno.

Questa la progressione all'incontrario del finanziamento di Roma Capitale, che rappresenta circa il 97-98% di tutte le entrate dell'Istituzione Biblioteche di Roma:

 

 

2012

21.000.000 (consuntivo)

2015

16.745.688 (preventivo)

2013

20.976.410 (consuntivo)

2016

14.745.688 (preventivo)

 

2014

19.890.000 (consuntivo)

2017

12.745.688 (preventivo)

 

 

Nero su bianco, avete predisposto così la dissoluzione del servizio bibliotecario comunale, proclamato fino a ieri "fiore all'occhiello" e "servizio di eccellenza" da tutte le Amministrazioni, di centrosinistra o centrodestra; un servizio pubblico universale, gratuito e di qualità, che può vantare un costante, vastissimo e notevole apprezzamento da parte della cittadinanza (numero di presenze complessive nelle biblioteche nel 2014: 2.450.000).

Ora noi cittadine/i dovremo assistere alla chiusura di un gran numero di biblioteche, alla drastica riduzione degli orari di apertura al pubblico, alla cancellazione degli acquisti di libri, dvd, cd, giornali e periodici, di ristrutturazioni e aperture nuove sedi...

Volete essere ricordati come gli Amministratori che hanno distrutto un organismo pubblico che ha ben funzionato, con efficienza e trasparenza economica, per 19 anni? Un bene che appartiene a tutta la città?

Avete sbagliato: dimostrate di averlo capito e rimediate a questo crimine contro la cultura. Ripristinate subito, almeno, il finanziamento 2014.

Distinti saluti.

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