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Alle TRE FONTANE Dispersione di un patrimonio

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Roma, 18 aprile 2016

Comunicato sindacale

e per organi di informazione

Come disperdere un patrimonio di ............

 

ROMA CAPITALE: A RISCHIO PROSECUZIONE CONTINUITA' SERVIZIO SOCIO ASSISTENZIALE E SANITARIO A UTENTI CON ALZHEIMER E DEMENZA SENILE TRE FONTANE DEI MUNICIPI VIII E IX. UN DANNO ENORME AI FAMILIARI E PER I 6 DIPENDENTI...COME SI LEGITTIMA IL “SISTEMA DI MAFIA CAPITALE” SU APPALTI E SERVIZI, COME DI DISPERDE UN PATRIMONIO DI ESPERIENZE SOCIALI UTILI...

Sembrava che la vicenda del Centro Diurno Alzheimer TRE FONTANE al confine tra i Municipi VIII e IX di Roma Capitale, fosse destinata a risolversi positivamente, specie dopo la nota del 4 aprile prot. 24286 con la quale la Sub Commissaria Vaccaro, dava indicazioni alle Dirigenti dei due servizi su come fare congiuntamente il bando di gara di appalto, in scadenza alla fine di aprile 2016.

Vi sono stati interventi nelle sedi istituzionali e sindacali, da parte dell'Usi (che organizza il 100% del personale del centro diurno, dipendenti della Cooperativa Sociale Domus Caritatis, attualmente commissariata) e dell'Associazione utenti e consumatori Usicons, fin dal mese di Marzo per scongiurare lo smantellamento di un servizio di eccellenza, rivolto come cita anche la Carta della Qualità dei Servizi del Municipio VIII del Novembre 2015, agli utenti e alle famiglie dei due Municipi con cittadini-e affetti da Alzheimer e demenza senile.

Incontri con i Municipi, interventi degli Assessori preposti, una serie di lettere, segnalazioni e inviti a non lasciar decadere il servizio, da parte dei familiari degli utenti di tutti e due i Municipi, che hanno trovato un valido appoggio nell'Usicons, un sostegno a chi lavora con capacità e professionalità e si è autorganizzato con L'Usi, anche per contrastare eventuali esuberi e alla vigilia di un tormentato cambio di appalto. Un bando di gara annunciato e non svolto come sarebbe opportuno, in forma congiunta dai dirigenti dei 2 Municipi che, per poco attendibili e giustificabili “problemi di ordine burocratico contabile”, avanzati da una dirigente/stazione appaltante del Municipio VIII, stanno creando un DANNO SOCIALE, SANITARIO, UNA “EMERGENZA LAVORO” CHE AVRA' L'EFFETTO, SE LA PARTE POLITICA NON SI FARA' VALERE IN TEMPO UTILE, ALLA MANCATA GARANZIA DEL DIRITTO COSTITUZIONALE ALLA SALUTE DI UTENTI CON PATOLOGIE COSI' DELICATE, ALLA SERENITA' DELLE LORO FAMIGLIE (che con la riduzione, dimezzamento e spacchettamento del servizio, dovrebbero tenersi i propri cari a casa e senza intervento e programmazione, svolta egregiamente nel centro da chi ci lavora da anni, con risultati positivi per utenti della terza età), DI FATTO LA DECADENZA DEL DIRITTO COSTITUZIONALE AL LAVORO, ALLA CONTINUITA' DEL SERVIZIO E LAVORATIVA DI LAVORATORI e LAVORATRICI del Centro Diurno Alzheimer Tre Fontane. INASCOLTATE LE SEGNALAZIONI E LE GRIDA DI ALLARME DEI FAMILIARI DEGLI UTENTI DEI MUNICIPIO VIII E IX DI ROMA CAPITALE, LE PARTI POLITICHE FINORA NON SI SONO DIMOSTRATE IN GRADO DI IMPORSI ALLE INTEMPERANZE DI DIRIGENTI, GIA' DIFFIDATI AD ADEMPIERE AL LORO DOVERE, CON LA IMMINENTE PROSPETTAZIONE DI REATI PENALI (interruzione di pubblico servizio, omissione e ritardo in atti di ufficio, se non addirittura interesse privato in atti di ufficio)...

UN DANNO ENORME AI CITTADINI E CITTADINE UNA VERGOGNA PER LA CITTA' DI ROMA, ANCORA SOTTOMESSA ALLE SCORIE DEL SISTEMA DI "MAFIA CAPITALE"...SE NON SI FARA' IL BANDO CONGIUNTO NEI TEMPI PREVISTI CON LE COPERTURE DI FONDI SOSTENIBILI, PER UN SERVIZIO DI TALE PORTATA, IMPORTANZA E DELICATEZZA. LA LOTTA PROSEGUE E CHI SI DEVE PRENDERE DELLE RESPONSABILITA', FARA' I CONTI ANCHE AL MOMENTO DEL VOTO.

Associazione Utenti Usicons e

Unione Sindacale Italiana segreteria intercategoriale

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Si riconosce nel contenuto del comunicato, il Comitato spontaneo familiari utenti Municipi VIII e IX del Centro Diurno Alzheimer “3 Fontane”

 

 

RIBELLARSI E' (SEMPRE PIU') GIUSTO!

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MAI SOTTOMESSA...

ROMA NON SI VENDE, ROMA RESISTE,

ROMA CITTA'APERTA, ROMA VA LIBERATA DI NUOVO...

IL VENTO STA CAMBIANDO? SI! LAVORATRICI E LAVORATORI COMUNALI SI MOBILITANO!

L'assemblea sindacale dei dipendenti capitolini, indetta da 11 RSU dei sindacati di base e conflittuali (USB, USI, COBAS, ASBEL-CNL, RSU indipendenti) che si è svolta lunedì 14 marzo scorso, ha visto una grandissima partecipazione: Sala della Protomoteca piena, con molti, tra colleghe e colleghi, che rimasti in piedi per seguirla. Una convocazione finalmente arrivata "dal basso" e di cui gli 11 RSU si sono fatti interpreti, per dare un segnale forte di rifiuto degli accordi definiti "dietro le quinte" tra i sindacati "maggiormente rappresentativi" e l'Amministrazione. Gli interventi che si sono susseguiti di delegati sindacali e di lavoratori anche appartenenti a collettivi, sono stati tutti di forte opposizione ad una gestione commissariale apparentemente disponibile al dialogo ma, nella sostanza, concentrata sui tagli sempre più pesanti alle risorse finanziarie per il personale capitolino (su cui grava l'aumento dei carichi di lavoro) e per la gestione di servizi, finalizzata alla progressiva privatizzazione dei servizi pubblici locali.

  • A tal riguardo è stata espressa solidarietà alla collega dei servizi “amministrativi” cui è stata fatta pervenire una lettera di contestazione disciplinare per aver “chiarito” gli orari di sportello al cittadino giunto in ritardo. Sportelli su cui grava l'aumento del carico di lavoro a fronte della riduzione dello stipendio.

Il dramma della riduzione progressiva dell'organico bene si sposa con lo scandalo della”non assunzione” che riguarda parte dei vincitori dei 22 concorsi indetti nel 2010,con il commissario Tronca che ci costringe all'ascolto dei suoi proclami con cui evidenzia carenze nella pianta organica, ma continua ad assumere collaborazioni esterne.

Punto cardine dell'assemblea è stata la necessità e l'urgenza di reagire a una condizione sempre più intollerabile, sia come dipendenti pubblici che come cittadine/i della Capitale d'Italia. Punti, questi, sottolineati anche dall'intervento ospitato di una lavoratrice “non” capitolina, rappresentante la situazione delle aziende partecipate da Roma Capitale che ha anche evidenziato i rischi connessi all'incapacità di certe gestioni dirigenziali. Nei tanti interventi si è parlato di temi generali o specifici di alcune situazioni, ma collocandoli sempre all'interno di un quadro di mobilitazione cittadina, che avrà, come prossima tappa, molto importante, la manifestazione #RomaNonSiVende, convocata sabato 19 marzo alle 16.00, con partenza da piazza Vittorio, nel quartiere Esquilino. Manifestazione a cui aderiscono non solo dipendenti pubblici ed esternalizzati di Roma Capitale (in tutto circa 55mila persone!), ma anche settori sociali che stanno pagando le conseguenze dei tagli feroci e iniqui, di un debito pubblico dell'Amministrazione comunale che non è stato certo creato da loro: disoccupati, inoccupati e precari, senza casa, migranti e profughi, pensionati e utenti dei servizi sociali, genitori e bambini delle scuole dell'infanzia e dei nidi, utenti dei trasporti pubblici, cittadini di periferie abbandonate al degrado...

  • Nell'assemblea abbiamo ricordato più volte l'intollerabilità del contratto decentrato imposto e vigente, ormai, da 15 mesi che penalizza e umilia il personale dipendente, sottoposto all'arbitrio ed all'autoritarismo dei dirigenti.
  • In questo senso, va ribadito che la lotta potrà essere vincente solo se sarà unitaria, dal basso, e fatta insieme a cittadini e utenti dei tantissimi servizi pubblici gestiti da Roma Capitale.

Ed è in questa direzione che vuole andare “RETE LOTTA IN COMUNE”, da cui è partita l'idea dell'assemblea del 14, per avviare un lavoro di raccordo delle lotte dei lavoratori e di tanti soggetti i cui diritti al lavoro e ai servizi sociali oggi sono messi in discussione, facendo leva sulle stesse retoriche (efficienza da un lato, criminalizzazione dall'altro) e meccanismi (ricatto del debito, ovvero l'imposizione di privatizzazioni e misure antipopolari sotto la spinta di un presunto stato di necessità)

E' tempo di lasciarsi alle spalle una sterile rassegnazione, riprendendo in mano le nostre vite e la nostra dignità professionale, contrastando in modo deciso e organizzato coloro che ci hanno portato al disastro attuale: la sostituzione per via giudiziaria e mediatica di un ceto politico locale corrotto, con prefetti e uomini di diretta emanazione del governo nazionale che ha prodotto una crescente restrizione al diritto di sciopero e di manifestazione, campagne di stampa contro i dipendenti pubblici cui le amministrazioni (da Marino a Tronca) fanno da sponda, e l'intensificazione dello strumento delle sanzioni disciplinari come risposta alle manifestazioni di disagio dei dipendenti;
Invertiamo la tendenza distruttiva della società che spinge sempre più persone verso una condizione di disperazione. Il percorso della Rete Lotta In Comune, iniziato con l'assemblea di lunedì non si ferma, perché non possiamo e non vogliamo più fermarci.

RIBELLARSI E' (SEMPRE PIU') GIUSTO!

Usi segreteria intercategoriale e rappresentanze sindacali di posto di lavoro.

 

 

RIAPRIAMO LA CONTRATTAZIONE

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RIAPRIAMO LA CONTRATTAZIONE

Vogliamo trasparenza nell’organizzazione del lavoro!!

 

 

Scaduto il periodo di prova previsto dall’accordo della CGIL FP con la Coop. Formula Sociale, il bilancio di quello che abbiamo chiamato un accordo vergognoso, non può che essere negativo.

 

Negativo perché ha introdotto la flessibilità per i part-time (D.L. 81 del 15 giugno2015 ovvero i decreti attuativi del Jobs Act) come se fossimo neoassunti, mentre si trattava di un cambio d’appalto.

Negativo perché si è tentato di aggirare le tutele previste per i lavoratori con la L. 104/92, dimenticando che siamo dipendenti di una Cooperativa Sociale di tipo B.

 

Negativo perché dopo aver visto i nostri colleghi precari mandati a casa senza problemi, abbiamo assistito alla scelta unilaterale dell’azienda di confermare proprio il vecchio supervisore dell’appalto della Coop. 29 Giugno.

 

Negativo perché l’accordo ha tentato di ‘passare’ quattro nostri colleghi ad un’altra Coop., con il rischio che perdessero le tutele del CCNL cooperative sociali, tentativo fallito grazie al nostro intervento.

 

Negativo perché perpetua il solito meccanismo dei figli e figliastri, per cui la flessibilità e la mobilità non riguardano tutti e tutte.

 

Negativo perché c’è stato un netto peggioramento dei servizi all’utenza.

 

Negativo perché c’era un’indennità di presenza che non c’è più mentre i cosiddetti jolly non percepiscono più nulla per la mobilità e la flessibilità.

 

DOPO QUATTRO MESI DA QUESTO ACCORDO, SIAMO CONVINTI CHE VADA RIAPERTA LA CONTRATTAZIONE TRA AZIENDA E TUTTI I SINDACATI. L’USI SI RENDE DISPONIBILE PER EVENTUALI VERTENZE COLLETTIVE, E INVITA TUTTI I LAVORATORI E LE LAVORATRICI A SOSTENERE QUESTE RIVENDICAZIONI:

- apertura di un tavolo unico di trattativa con tutti i sindacati presenti in azienda.

- una vera democrazia sindacale e non votazioni farsa…

- salute e sicurezza sul lavoro e formazione professionale.

- organizzazione del lavoro trasparente che definisca una graduatoria fatta di criteri

oggettivi e soggettivi.

- riconoscimento economico dell’indennità di turno come previsto dal nostro CCNL.

USI UNIONE SINDACALE ITALIANA

Rsa Usi soc coop sociale Formula Sociale/appalto Univ Roma 3

Un altro modo di fare sindacato

L.go G. Veratti 25 – fax: 0677201444 – Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

 

   

Richiesta ritiro vs. atto e nostra azione a difesa e tutela

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UNIONE SINDACALE ITALIANA – fondata nel 1912

Segr. prov. intercategoriale Federazione di Roma e Rsa - Rls USI c/o Avcpp Onlus

LARGO VERATTI 25 00146 Roma sede legale nazionale

Servizio legale e controversie di lavoro/diritti

Tel. 06/70451981 - Fax 06/77201444 Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Associazione difesa utenti e consumatori servizi pubblici USICONS

Largo G. Veratti 25 Roma 00146 e mail Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Roma, 24 GENNAIO 2016

pagina 1 totale URGENTE via fax

Ai dirigenti di Roma Capitale – Dott. Pasquale Libero Pelusi n.q. di

Direttore del Dipartimento Politiche Ambientali

fax 06 67109309 67105409 77205724

E Dott. Alessandro Massimo Voglino – Direttore di Direzione Promozione Tutela Ambientale e Benessere degli animali – Roma Capitale

fax 06 67109309 67105409 77205724

p.c. Al Commissario Straordinario di Roma Capitale Dott. F.P. Tronca

fax 06 67103960/4123

p.c. Al Gabinetto del Commissario Straordinario di Roma Capitale Dott. F.P. Tronca

c.a. Dott.ssa Rossella Matarazzo

fax 06 67103960 – 67104123 - 67103590

 

OGGETTO: Intervento di sindacato USI e di Associazione utenti e consumatori USICONS, a vs. comunicazione del 22 Gennaio 2016 prot. QL 3150, a firma dirigenti del Dipartimento Tutela Ambientale di Roma Capitale Dott. Pelusi e Dott. Voglino.

Richiesta ritiro vs. atto e sospensione effetti, atto di diffida e preavviso iniziative legali e di tutela, in caso di condotta ulteriore penalizzante, dannosa per 99 lavoratrici e lavoratori e per tutela e benessere effettivo animali (Canili comunali di Muratella e di Vitinia ex rifugio del poverello), innanzi alla competente M.O.

Avviso di intervento ai sensi L. 241/90(artt. 5,7,9), per la tutela di interessi collettivi diffusi, in merito alla procedura amministrativa di predisposizione di bando di gara europeo e degli atti conseguenti e collegati, per la gestione dei canili comunali, tutela benessere animali e tutela condizioni rispetto CCNL di settore e zonali, D.C.C. 135/2000 e259/2005 per lavoratori e lavoratrici già impiegati nei canili comunali.

Le associazioni e organizzazione sindacali USI – Unione Sindacale Italiana e USICONS, difesa utenti e consumatori servizi pubblici, legalmente costituite e operanti sul territorio nazionale e locale, in relazione all’oggetto, intervengono per segnalare che la nota QL 3150 del 22 gennaio 2016, nel caso sia data applicazione, a firma dei dirigenti Dott. Pelusi e  Dott. Voglino, non corrisponde in concreto alla piena, efficace, efficiente, razionale tutela del benessere degli animali ospitati presso i canili comunali di Muratella e di Vitinia, tramite la “deportazione” degli animali in canili privati ancorchè in convenzione, a far data dal 25 gennaio 2016, né alla piena tutela degli interessi e delle condizioni di lavoro, di continuità lavorativa, salariale dei lavoratori e delle lavoratrici in numero di 99, dipendenti dell’Avcpp Onlus, (così come dei 10 dipendenti già utilizzati presso il canile ex Cinodromo, dipendenti della Onlus L’Impronta), tutelati da apposite disposizioni del CCNL di riferimento del settore e della zona del territorio cittadino, oltre che delle disposizioni di cui alle D.C.C. 135/2000E 25972005, in materia di appalti, affidamenti e convenzioni di qualsiasi natura di Roma Capitale, già Comune di Roma.

Disposizioni che non possono essere né aggirate né inevase, come risulta da quanto scritto nella nota Prot. QL 3150/2016 del 22 GENNAIO, non rispettando beni e interessi di qualificazione giuridica rilevante, anche di tutela e portata costituzionale.

Dalla nota citata, che non è una Determinazione dirigenziale ma una semplice comunicazione, risulta un parere fornito dall’ANAC, che non è stato corredato della forma scritta ma solo citato per relationem, a giustificazione della correttezza dell’agire dei dirigenti del Dipartimento. Si interviene, per sottolineare che, non si è a conoscenza delle informazioni e notizie, fornite all’Anac, sui termini della questione, poiché se le notizie e le informazioni fornite fossero inesatte, incomplete, parziali o non munite dei doverosi approfondimenti e situazioni in termini concreti, puntuali ed esatti, tale “parere” verbale dell’Anac, sarebbe stato fuorviato al solo scopo di ottenere una pretesa di “giustificazione” dell’operato dei dirigenti comunali citati e autori della nota, che se fosse materialmente messa in atto, produrrebbe oggettivamente  effetti penalizzanti e dannosi al bene e interesse meritevole di tutela, nel caso specifico di garantire il benessere degli animali stessi (contravvenendo anche al Regolamento comunale di settore, tutt’ora in vigore), oltre al danno per la continuità lavorativa  e alla regolare prestazione di servizi, fiora erogata positivamente ed efficacemente dai dipendenti (attualmente 99) in servizio presso  le sedi di Muratella e di Vitinia, da quasi 12 anni.

Infatti, se tale trasferimento (alias “deportazione”) degli animali ospitati e accuditi, secondo protocolli e modalità di trattamento e tutela codificate, dai canili comunali che verrebbero temporaneamente dismessi nella loro funzione originaria e con servizio pubblico di competenza dell’Ente Locale, con spostamento verso canili privati (ancorchè in convenzione), verrebbero meno, le tutele di natura sanitaria, di vigilanza sulla correttezza delle procedure di concerto con il servizio veterinario e sanitario tra Comune e AA.SS.LL (svolto dai dipendenti di Avcpp Onlus tramite i vari uffici e attività), di verifica di regolari condizioni di salute degli animali affidati all’Ente Locale. I canili privati, come è noto, non hanno mai svolto né avrebbero possibilità di svolgere, per carenza di strutture, risorse e mezzi oltre che di esperienza pratica, tali attività di vigilanza e tutela sanitaria, con l’effetto di ridurre notevolmente la serie di funzioni, attività e procedure regolari, di effettiva realizzazione dell’interesse e bene da tutelare, del “benessere degli animali”.

Inoltre, verrebbero eliminate, le funzioni e le attività, finora svolte e coordinate presso il canile comunale di Muratella dal personale dipendente, di informazioni alla cittadinanza, di regolari ed efficaci procedure per le attività di adozione degli animali, nonché le misure di igiene e profilassi, di ausilio al personale sanitario veterinario, sia per le emergenze che per le regolari e normali procedure di controllo dello stato di salute degli animali ospitati, nonché di quelli di proprietà o custodia di privati cittadini, che si rivolgono alle strutture dei canili comunali e non certo a quelle di strutture private.

Si tratterebbe di fatti che, in applicazione della nota QL 3150/2016, concreterebbero i reati di interruzione di pubblico servizio, omissione e ritardo in atti di ufficio, distrazione di fondi pubblici (rimborso pro capite giornaliero dai fondi per i servizi dei canili comunali, anche se in affidamento nelle more di regolari ed efficaci bandi di gara di appalto, secondo il D. Lgs. 163/2006 e ss.mm.ii. e delle disposizioni comunitarie, a soggetti privati, come se fosse un esercizio di attività commerciale o di contabilità in economia senza il rispetto della tutela di beni, interessi di rilevanza pubblica e sociale), con una procedura di dismissione di un servizio di tale portata, assimilabile a quelli di natura socio- assistenziale-educativa, DI NATURA SOCIALE E DEI SERVIZI ALLA PERSONA.

Vi è di più. Il fatto che finora non sia stato fatto e predisposto, dai medesimi dirigenti e dai loro predecessori, un regolare BANDO DI GARA DI APPALTO, che tuteli anche i diritti e le aspettative di coloro che vi lavorano, con inserimento di clausole che siano rispettose delle LINEE GUIDA ANAC IN MATERIA DI TERZO SETTORE, COOP SOCIALI, nonché con espresso richiamo alle tutele inserite e applicabili nei CCNL del settore e della zona (CCNL Cooperative sociali), per i cambi di gestione/appalto, per la continuità lavorativa e occupazionale, nonché per la predisposizione per la parte di copertura economica, delle tabelle ministeriali del COMPLESSIVO COSTO DEL LAVORO PUBBLICATE DAL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE P.S. (aprile 2013), quale RIFERIMENTO OGGETTIVO E MATERIALE SULLA CUI BASE NON POSSONO FARSI BANDI CON BASE DI GARA INFERIORE, costituisce un elemento di inopportunità, carenza di legittimità e di non ottemperanza ai principi ispiratori di ogni regolare, legittimo, efficace, razionale, efficiente, procedura amministrativa, contabile di ogni atto amministrativo per le Pubbliche Amministrazioni.

Atti e procedure che, se omesse o non applicate correttamente, oltre a inficiare ab origine la procedura della regolarità del bando di gara di appalto, costituirebbero il presupposto per altre figure di reato, tra cui quella dell’art. 353 c.p., senza contare che nell’Amministrazione capitolina, le attuali inchieste e pessimi precedenti, contrari alle c.d. “buone prassi”, stanno ancora evidenziando, interessi privati in atti di ufficio e altri reati penali della P. Amm.ne, anche di tipo associativo e l’alea di tale ipotesi è fattore che va valutato, in via preliminare e preventiva, per la verifica se gli effetti di tale nota protocollo QL 3150/2016, possa costituirne una condizione penalizzante, dannosa se non addirittura di natura criminosa.

Pertanto, proprio per attivare dovute e doverose verifiche anche in “autotutela”, si richiede il ritiro dell’atto QL 3150/2016 del Dipartimento e la sua immediata sospensione degli effetti, con la sua sostituzione con atti e provvedimenti di natura conservativa e di corretta tutela dei beni e interessi di benessere degli animali, nonché delle prerogative dei dipendenti e operatori-operatrici finora utilizzati in questi servizi e attività.

La presente, è da considerarsi a tutti gli effetti, quale diffida e preavviso di azioni innanzi agli organismi competenti per materia e per territorio, della M.O., con la finalità di garantire la piena tutela dei beni ed interessi, di prerogative sopra descritte, nonché di far ripristinare certezza, trasparenza, legalità, efficienza ed efficacia.

Si preannuncia che comunque, ai sensi della L. 241/90 artt. 5,7.9, si interverrà nel metodo, nel merito delle procedure amministrative relative al bando di gara per il servizio e le attività in questione.

Si resta comunque disponibili per eventuali colloqui, qualora entro il termine di giorni dieci dalla data del presente atto, si ravvedesse la necessità e opportunità di approfondimento, salva la priorità di ritiro o sospensione dell’atto del Dipartimento QL 3150 del 22/1/2016.

Tanto era dovuto, a tutti gli effetti sindacali, contrattuali e di legge. Distinti saluti

I recapiti per le comunicazioni: 

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USI – Unione Sindacale Italiana Rsa Rls c/o Avcpp Onlus

segreteria prov.

Roberto Martelli

Per Associazione difesa e tutela utenti e consumatori servizi pubblici

Il Presidente e responsabile

p.t. Prof. Giuseppe Martelli

 

 

I CANILI COMUNALI NON VANNO CHIUS

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UNIONE SINDACALE ITALIANA USI fondata nel 1912

Segreteria provinciale intercategoriale e servizio legale/controversie di lavoro

Roma Largo Veratti 25 00146 Tel 06/70451981 Fax 06/77201444

e-mail: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. ,

Sito nazionale www.unionesindacaleitaliana.eu

Rappresentanza sindacale aziendale RSA e RLS USI c/o A.V.C.P.P.

DOCUMENTO DELL’USI  SUI CANILI COMUNALI

RIPRENDIAMO LA LOTTA – ROMA RESISTE E I CANILI COMUNALI NON VANNO CHIUSI

A distanza di ALCUNI MESI  dal Big Bang che ha disintegrato la Giunta Marino (30 ottobre 2015) CI TROVIAMO IN UNA SITUAZIONE … QUELLA DEI CANILI COMUNALI … COMPLETAMENTE ABBANDONATA DA UN DIPARTIMENTO AMBIENTE PIU’ VOLTE INFILTRATO DA DIRIGENTI INCAPACI O COLLEGATI A MAFIA CAPITALE … O COME NEL CASO DELL’ULTIMO DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO INQUISITO PER ALTRI APPALTI… QUINDI CI TROVIAMO COSTRETTI A FARE IL PUNTO DELLA SITUAZIONE RICOSTRUENDO ED UNIFICANDO DOCUMENTI APPARSI SU ALCUNI POST DI FACEBOOK CON ALTRO MATERIALE E NOTE SUL PERCORSO FATTO DALLA CONFEDERAZIONE USI – UNIONE SINDACALE ITALIANA E DALLA SUA RSA INTERNA AL CANILE DI MURATELLA, gestito dall’ASSOC. AVCPP  ONLUS (ALTRA RSA USI ERA COSTITUITA NEL CANILE EX CINODROMO PRESSO L’ASSOCIAZIONE IMPRONTA ONLUS).

I Canili comunali hanno circa una ventina di anni e solo  nel 2004 sono stati regolarizzati i CONTRATTI DI LAVORO del personale che nel caso degli operatori dell’AVCPP sono quelli previsti dal CCNL COOPERATIVE SOCIALI e per un accordo con il comune di Roma per tutte le attività in maggioranza delegate al CANILE DI MURATELLA (dalle adozioni al resto) furono previsti complessivamente circa 105 lavoratori e vennero stabiliti precisi accordi per le mansioni, i carichi di lavoro e le attività svolte …

A livello sindacale ricordiamo che nell’AVCPP (che gestiva all’inizio sia il Canile di Muratella, sia quello del Poverello sull’Ostiense, che quello presso il Bioparco, detto Valle dei Cuccioli) si costruirono tre RSA una USI (con una trentina di iscritti) una CGIL e una CISL, mentre in quello gestito dall’Impronta all’ex Cinodromo c’era solo l’RSA USI.

Le trattative per anni si sono svolte senza problemi sia con le due Associazioni che con i vari Assessori che nel corso di questi ultimi dieci anni si sono succeduti nella gestione politica  del Dipartimento Ambiente. Anche in quelle poche occasioni dove in Assessorato si è discusso anche per la predisposizione di BANDI  EUROPEI che portassero a soluzione il prolungarsi degli affidamenti, che si erano succeduti nel corso di tutti questi anni, con proposte unitarie portate avanti dalle tre RSA e dai tre sindacati in maniera congiunta.

Pur  se è sempre esistito, nel corso di tutti questi anni,  il problema della gestione di canili/gattili privati che non davano alcuna garanzia sia agli animali che al personale utilizzato, oltretutto senza nessun controllo neanche dal punto di vista delle adozioni (perché  quelli privati hanno sempre ricevuto un compenso giornaliero per cane/gatto ospitato .. e quindi erano interessati ad averne il maggior numero possibile!) … Ricordiamo qui la questione, risolta poi con la sua chiusura, del canile  CASA LUCA dove i cani venivano utilizzati anche per le scommesse clandestine o dove nelle aree utilizzate per il benessere degli animali c’era una grande presenza di amianto!..

Ma torniamo ai giorni nostri, alle situazioni  che si sono verificate negli ultimi due anni; dove purtroppo l’Ufficio benessere degli animali veniva sempre più gestito in maniera non adeguata ai suoi compiti tanto da ricevere il soprannome da parte degli animalisti di ufficio “malessere” degli animali.

Alcune date per meglio comprendere:

– 9 ottobre 2013, sequestro del canile Parrelli: LAV, AVCPP e ALFA si offrono immediatamente per occuparsi delle adozioni a titolo gratuito e svuotare il canile. Il Comune di Roma (Assessorato, Dipartimento, Ufficio “Malessere” degli Animali) si oppone in tutte le maniere. Le associazioni riusciranno ad entrare in canile solo il 20 gennaio 2014, autorizzate dalla Magistratura romana. Il 24 marzo 2015 l’ultimo cane Zagor (dei 500 cani e gatti trovati all’interno) esce finalmente dalla struttura e il Parrelli rimane vuoto. A tutt’oggi – nonostante 4 istanze – il Comune di Roma NON ha ancora revocato l’autorizzazione sanitaria della struttura

– 18 dicembre 2013, chiude il centro LIPU di Villa Borghese: il Comune di Roma smette di sostenerlo. A tutt’oggi la gara indetta nel 2014 non è andata a buon fine e il centro LIPU va avanti integralmente a spese dell’associazione

– marzo 2014: invece di preoccuparsi di riaprire i canili comunali chiusi dalla ASL RMC agli ingressi di nuovi cani (rifugio Vitinia ex Poverello chiuso a marzo 2012 e rifugio Ponte Marconi ex Cinodromo chiuso a novembre 2012), l’Ufficio “Malessere” degli Animali del Comune di Roma continua ad ordinare il trasferimento dei cani nei canili privati convenzionati … che non davano (E NON DANNO TUTT’OGGI) alcuna garanzia.

– aprile 2014: l’Ufficio “Malessere” degli Animali del Comune di Roma inizia ad autorizzare l’ass. Cucciolissimi a portare via i cani del rifugio comunale Vitinia ex Poverello, gestito da AVCPP (una associazione che, pur con alcuni limiti e varie difficoltà organizzative, garantisce al Comune di Roma il punto di pareggio dei cani presenti nei canili comunali,  facendo uscire dalla struttura adottati tanti cani quanti ne entrano ogni anno) forse per  accelerare in questo modo lo svuotamento dell’unico parco canile di Roma e portarlo rapidamente alla chiusura? A tutt’oggi, come vedremo in seguito, non si registra alcuna attività da parte del Comune di Roma per la sua riapertura … nonostante esistano tutte le possibilità per regolarizzarlo e metterlo a norma con minimi costi … ma forse ci sono interessi ben superiori!!

– 14 aprile 2014: AVCPP è diffidata dal continuare a curare i cani del rifugio comunale Ponte Marconi a sue spese. Dopo che per anni, compresi i veterinari interni, AVCPP ha spese centinaia di migliaia di euro per la cura delle migliaia di cani che sono stati ospitati nella struttura, il Comune di Roma decide di subentrare con un suo direttore sanitario. Con lettere e post fotografici su Facebook, AVCPP documenta giorno per giorno il degrado delle condizioni fisiche degli animali, continuando ad offrirsi di curarli a spese dell’associazione. AVCPP continua ad essere diffidata dal prendere qualsiasi iniziativa. Diversi cani muoiono.

– 22 maggio 2014: con la delibera di Giunta n. 148, subito ribattezzata “ammazzacanili”, la Giunta Marino decide la chiusura di una oasi felina su 2 (Villa Flora) e 2 canili comunali su 4 (Valle dei Cuccioli e Vitinia ex Poverello) ed il ridimensionamento a 250 cani di Muratella: la decisione arriva a seguito del lavoro di una commissione indebitamente costituita dal capo dipartimento Gaetano Altamura ed il direttore di area Bruno Cignini (il primo arrestato a seguito dello scandalo Mafia Capitale ed il secondo segnalato dal Prefetto Gabrielli tra i 17 comunali collusi con Mafia Capitale) … tanto per ricordare come nel Dipartimento AMBIENTE ci siano vari interessi preponderanti rispetto a quelli pubblici dai canili al verde (RICORDIAMO LO SCONTRO DELL’USI DAL 2014 SUL BANDO DEL VERDE, PER LE PULIZIE DELLE SCUOLE, VINTO DA UNA ATI DI VIVAISTI  - MOLTO CHIACCHERATA PER PARENTELE CON I DIRIGENTI DEL DIPARTIMENTO - CHE AVEVA PORTATO A 48 LICENZIAMENTI E RICORSI VINTI POI CON LA RIASSUNZIONE DEI LAVORATORI ALLA MULTISERVIZI)

– 17 giugno 2014: l’Assemblea Capitolina, all’unanimità, approva la mozione n. 99 che sospende gli effetti della delibera “ammazzacanili” del 22 maggio. A tutt’oggi – nonostante la mozione – la delibera è operativa e non è stata sospesa: la Giunta Marino non ha inteso ascoltare le indicazioni del Consiglio Comunale

– 1 luglio 2014: il Comune di Roma pubblica le graduatorie dei canili privati del Lazio convenzionati con il Comune di Roma: presenti 3 strutture (2 a Viterbo ed una a Soriano del Cimino) assai chiacchierate…

– luglio 2014: il Comune di Roma e la ASL RMD decidono la chiusura agli ingressi di nuovi cani del canile Muratella, l’unico canile di ingresso per tutto il territorio romano. Al 1 agosto, 120 cani rimangono sul territorio senza assistenza, cani smarriti non sono più stati ritrovati dalle loro famiglie, 3 cani abbandonati dentro Muratella non vengono immatricolati, nè vaccinati, nè curati: AVCPP li chiama Ignoto 1-2-3 e li fa adottare tutti e 3. Una donna viene aggredita nel parco della Marcigliana da un gruppo di cani randagi

– 12 agosto 2014, l’Ufficio “Malessere” degli Animali si presenta davanti ai cancelli del piccolo rifugio Simpa di Bassano Romano con 3 furgoni per prelevare gli 8 cani presenti, convenzionati con il Comune di Roma per una spesa di 912 euro al mese (la convenzione più bassa tra quelle del Dipartimento Ambiente): sotto la minaccia di vederseli portar via e vederli rinchiusi in canili privati convenzionati che costerebbero al Comune di Roma 1000 euro al mese, i volontari si intestano i microchip. Con questa “abile” mossa, il Comune di Roma risparmia 900 euro al mese ed abbandona una piccola associazione

– agosto 2014, anche ad un’altra importante associazione romana che gestisce circa 60 cani del Comune di Roma viene tagliata la convenzione. La motivazione adottata dal Dipartimento Ambiente è che il loro rifugio non è ancora a norma … ma dei tanti canili privati convenzionati e “amici” del Dipartimento come USI non siamo mai riusciti a sapere dati precisi neanche dall’Assessorato della Marino.

– 12 novembre 2014: il Comune di Roma chiude la Valle dei Cuccioli. A nulla valgono le motivazioni ed il cambio di utilizzo – centro di educazione cinofila a disposizione gratuitamente dei cittadini romani per la rieducazione di problemi comportamentali dei loro cani – proposto da AVCPP

– 4 dicembre 2014: scoppia lo scandalo Mafia Capitale. La gara per la gestione dei canili comunali di Roma – scritta dal capo dipartimento Gaetano Altamura, agli arresti da giugno 2015 – risulta inquinata per la presenza di Cooperativa 29 Giugno ammessa senza averne i requisiti. AVCPP presenta un esposto all’ANAC che apre un procedimento.

Mobilitazioni da parte dell’USI e diffida il 4 dicembre … Assemblea sindacale l’11 dicembre alla Terza Università di denuncia del sistema di Mafia Capitale e dell’uso di Bandi che potremmo definire “clientelari”

– 7 marzo 2015: nonostante la presentazione di oltre 10.000 firme della delibera di iniziativa popolare promossa da LAV-ENPA-AVCPP-ANIMALISTI ITALIANI-OIPA contro le botticelle, il Comune di Roma si accinge ad aprire le nuove stalle per le botticelle costruite a Villa Borghese: 1.400.000 euro pubblici per gli interessi privati di 38 vetturini.

Le indagini della Procura della Repubblica e problemi normativi sospendono l’apertura delle nuove stalle. A tutt’oggi la mega scuderia è vuota, la collina del Pincio  sventrata ed i 100 cavalli delle Botticelle continuano ad essere sfruttati su strada

– 27 marzo 2015: la Giunta Marino propone il Bilancio 2015 e l’Assemblea Capitolina lo approva: il budget per gli animali viene tagliato del 28% risultando insufficiente per le esigenze degli animali della città. Totale disinteresse per le denunce degli animalisti da parte della Giunta.

RICORDIAMO LA LEGGE 281 E LA CIRC. N. 5/2005, LA LEGGE REGIONALE CHE PREVEDE DEGLI OBBLIGHI SANITARIE E POI IL REGOLAMENTO COMUNALE in vigore … IN OGNI CASO E’ IL COMUNE CHE DEVE MANTENERE APERTO E GESTIRE IL SERVIZIO DEI CANILI … (Da tempo PRESSIONI/PRESIDI USI anche in Consiglio perché non ci siano tagli).

– 1 aprile 2015: l’Assessorato all’Ambiente annuncia il Nuovo Regolamento degli Animali nonostante le proteste di AVCPP-LAV-ENPA-ANIMALISTI ITALIANI-AVA-OIPA per le modifiche peggiorative introdotte. Allo stato, il nuovo testo non risulta essere stato approvato in Giunta e non è stato presentato in Assemblea Capitolina per l’approvazione

– 5 agosto 2015: cittadini acquistano un terreno privato su cui sorge una parte del rifugio comunale Vitinia ex Poverello e lo donano al Comune di Roma per completare le procedure che – a detta del Comune stesso in note ufficiali – dovrebbero portare alla riapertura del rifugio: a tutt’oggi il Comune di Roma non ha dato seguito alla offerta di donazione ricevuta. Non si registra alcuna attività da parte del Comune di Roma per la riapertura del rifugio …. A dimostrazione dello scarso interesse del DIPARTIMENTO e dei suoi dirigenti nei confronti degli animali …

– 13 agosto 2015: pubblicata la terza gara della Giunta Marino per la gestione dei canili comunali di Roma (la quarta dal 2008, la settima dal 1997). Gli importi risultano incongrui e mettono a rischio il 90% del personale specializzato presente in canile. AVCPP inizia una campagna in cui si chiede che la gara venga sospesa in auto-tutela. Lo stesso chiede l’USI ricordando che è lo stesso bando di quello inquisito e sospeso per infiltrazione mafiosa ma si ricevono solo assicurazioni che il personale non avrebbe rischiato il proprio posto di lavoro nonostante quella clausola ambigua di salvaguardia imposta nei bandi precedenti dal Direttore Altamura … una clausola di salvaguardi che non era voluta dalle varie bande come risulta nei verbali delle intercettazioni di MAFIA CAPITALE.

-          17 agosto convocazione in Assessorato delle tre RSA per confrontarsi sull’appalto.

-          20 agosto speaker’s corner dei lavoratori in Assessorato.

-          2 settembre esposto diffida dell’USI per chiedere la sospensiva del Bando

– 23 settembre 2015: nonostante le proteste e la campagna social scatenata da vip e protagonisti della cultura e del mondo dello spettacolo romano, il Comune di Roma porta a termine le procedure di gara. Ed una commissione di dirigente del Dipartimento fa la valutazione delle proposte dalle varie aziende partecipanti dando a tutto il massimo (abitudine che risulta anche evidenziata in altri bandi … dove la qualità offerta non conta niente e vale solo il discorso economico!!).  Risulta  così vincitore di tutti e 3 i lotti/canile un imprenditore barese del randagismo, MAPIA srl, proprietario di un mega canile da 1200 posti a Bari (contra legem, visto che la normativa pugliese consente canili di max 200 posti), una multiservizi che si occupa anche di pulizie, disinfestazione-derattizzazioni e manutenzione del verde, nonchè gestore degli stabulari per animali da laboratorio dell’Università di Bari (ditta già contestata dalla LAV per come teneva i suoi cani!)

L’USI in tale situazione (che il sindacato aveva già contestato) chiede l’applicazione immediata dell’art. 37 del CCNL COOPERATIVE SOCIALI per il cambio di gestione e di appalto e l’apertura di un tavolo di confronto complessivo (come era stato precedentemente promesso dai consulenti dell’assessora Marino) su tutta la questione anche per la determinazione di un costo congruo al funzionamento dei canili (anche per quanto riguarda il rispetto dei contratti individuali degli operatori e quindi del costo complessivo del lavoro) a cui Assessorato e successivamente il DIPARTIMENTO interessato della questione non danno alcuna risposta … forse perché troppo presi da altre questioni politiche o la prosecuzione delle inchieste su Mafia Capitale.

– 25 settembre 2015: il quotidiano La Repubblica con Rory Cappelli pubblica le sconcertanti immagini – girate di nascoste – del mega canile di Bari di proprietà dell’imprenditore barese del randagismo MAPIA srl

-          7 ottobre richiesto dall’USI un “INCONTRO” in Prefettura su scolarizzazione Rom e Canili

-          20 ottobre attivazione USI procedure previste dalla L. 223 che poi porteranno alla CIG

– 1 novembre 2015, il Comune di Roma conferma l’aggiudicazione del rifugio comunale Ponte Marconi ex Cinodromo all’imprenditore del randagismo barese MAPIA srl che lo ha scelto tra i 3 lotti. Le associazioni presenti nel rifugio denunciano la mancata applicazione della clausola di salvaguardia prevista dalla gara e presidiano il canile …

– 1 novembre 2015, il Comune di Roma ordina il trasferimento di cani del canile Muratella al rifugio comunale Ponte Marconi, un canile che viene pubblicizzato come messo a norma ma che rispetto al novembre 2012, quando venne chiuso dalla ASL, ad oggi NON ha medicheria o ambulatorio per gli animali, degenza per i cani, spogliatoi per gli operatori divisi tra uomini e donne, bagni a norma etc.

– 1 novembre 2015, come conseguenza della gara e del taglio del budget 2015 per gli animali, gli operatori dei canili comunali Muratella e Vitinia entrano in CIGS (firmata da tutte e tre le OO.SS.: USI CGIL e CISL) con una decurtazione del loro salario del 24% e conseguente taglio delle ore lavorate. Disagi per gli animali e per i cittadini diventano la conseguenza naturale di questa grave situazione e del disinteresse del Dipartimento e dei suoi dirigenti

– 3 novembre 2015: viene desecretata la relazione della commissione prefettizia voluta dal Prefetto Gabrielli: evidenziate le denunce di AVCPP, le anomalie gestionali a vantaggio del sodalizio Buzzi-Carminati operate dal Dipartimento Ambiente ( Giovanna Vitale di La Repubblica ) che corrispondono alle tante denunce USI.

– 10 novembre 2015, il Comune di Roma ordina ad AVCPP di ritirare tutti gli operatori presenti nel rifugio Ponte Marconi (rispetto ai quali l’imprenditore MAPIA non ha esercitato la clausola di salvaguardia prevista dalla gara). Il risultato è che i cani non possono essere più adottati  nè rieducati. Terminate le scorte di cibo garantite da AVCPP, gli animali rimangono senza pappa. Il primo acquisto di alimenti viene garantito dall’altra associazione presente in canile, L’Impronta, che continua ad accudire gli animali quotidianamente, insieme ai volontari AVCPP e L’Impronta.

– 10 novembre 2015: all’interno del canile Muratella vengono chiuse le stanze degenza dove gli animali con maggiori difficoltà venivano ospitati. Tutti gli animali hanno a disposizione solo le gabbie del canile

– 11 novembre 2015: il quotidiano La Repubblica pubblica una inchiesta di Margherita d’Amico sulla tenuta agricola di Castel di Guido sotto la gestione del Dipartimento Ambiente del Comune di Roma : animali maltrattati, ambiente abusato. Giusto accanto al recinto dove oggi più di cinquanta vitelli nuotano nello sterco, l’ex Sindaco Francesco Rutelli aveva promesso al grande Alberto Sordi il pensionato per i cavalli delle botticelle e i 120.000 alberi messi a dimora con l’attuazione della legge 113/1992 sempre proposta da Francesco Rutelli, che obbligava i Comuni a piantare un albero per ogni neonato residente, sono stati lasciati all’incuria e al rischio incendi

La situazione di “incuria” del Dipartimento Ambiente continua a produrre danni ad operatori ed animali custoditi, trova interesse in Parlamento (vedi ultimo Miccoli del Pd) ma non negli uffici preposti dal Comune di ROMA CAPITALE, tanto che continuano le pressioni dell’USI, che ne fa uno dei punti centrali nell’Assemblea presidio del 4 dicembre 2015, dove nell’incontro ottenuto con i sub commissari viene richiesto un incontro particolare sul tema dei canili

Nel frattempo sono state attivate da parte dell’USI e successivamente da parte delle altre OO.SS. le procedure in merito alla nuova richiesta di integrazione … vista la scadenza della precedente al 31/12/2015

Lunedì 28 dicembre  nell'incontro con il subcommissario De Milato responsabile del settore ambientale abbiamo avuto la conferma di quanto come Usi spieghiamo da alcuni mesi ...e per cui ci stiamo mobilitando (vedi l’ultimo presidio in Campidoglio del 4 dicembre) ...purtroppo poco ascoltati dai lavoratori..  Il Commissariamento di Roma  serve per tagliare servizi, ridurre i costi, licenziare i lavoratori...privatizzare tutto quello che è  possibile ... Anche i poteri affidati alla gestione commissariale ci  sembra  superino  quelli tipici dei commissari straordinari ...Infatti ci hanno comunicato che  è necessaria  una consistente riduzione dei costi dei canili per poterli mantenere in funzione ...(ma siamo già al 30% in meno sul salario degli operatori!) ...o i canili comunali vengono chiusi... affidando gli animali ai canili privati convenzionati  in attesa di un bando europeo...(forse per la prossima estate) ...senza quindi vere garanzie per i lavoratori... (che ricordiamo se licenziati perderebbero  ogni possibilità di ottenere future clausole di salvaguardia)... poi  (e questa è una vera stranezza)  ci hanno chiesto di chiedere “noi sindacati” un tavolo dal prefetto Gabrielli ... (cosa che come USI abbiamo già fatto in serata!)

Al quale, ricordiamo, come Usi avevamo già sottoposto tutti questi problemi  alcuni mesi fa...senza ricevere risposta … forse  in attesa di un cambio di guardia a Roma ..

Ora che le guardie ce l'abbiamo ...vediamo come queste non abbiano alcuna preparazione in merito alle leggi,  alle norme anche europee sugli appalti e ai CCNL del settore.. oltre che nello specifico sulle attività dei canili ... Purtroppo ancora una volta sono i dirigenti (molti dei quali  inquisiti) che dettano  la linea politica  a questa città e ai servizi che deve offrire (vedi anche i  tagli alla scolarizzazione Rom .. ecc.).

Nessuno si pone il problema di capire veramente quello che serve … se non con parole come legalità e solidarietà (di cui si vestiva anche il blocco politico/dirigenziale intorno a Buzzi e Carminati … RICORDIAMO LE PAROLE DI ALTAMURA IN MERITO ALLA LIBERTA’ DI IMPRESA CHE DOVEVA LIMITARE LE CLAUSOLE DI SALVAGUARDIA E GLI STESSI CCNL)…  E quindi siamo molto preoccupati per quello che potrà succedere ai canili e ai lavoratori ...  Per questo una assemblea immediata  al canile di Muratella …. per decidere le prossime iniziative di  mobilitazione...

Ma è  ora che tutti si preparino alla lotta ...perché se questo progetto passa ai canili si allargherà ad altri settori ..
vedi la Cultura  da Zetema alle Biblioteche, o alla scuola dai servizi esternalizzati ai nidi ..
Ora Roma deve prepararsi ad una nuova resistenza, contro il neoliberismo renziano, coperto dai vari funzionari ...

Forza … l' Usi chiama tutti/e alla lotta ...            La Segreteria romana intercategoriale

Fotinprop.29/12/15

 

   

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