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Comunicati Milano

Pensioni usuranti.

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Pensioni usuranti:

domande da presentare entro il 1° marzo

Lo ha precisato l'INPS.

Domande entro il 1° maggio invece per chi matura i requisiti

dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018

I lavoratori addetti a mansioni usuranti avranno tempo fino al 1° marzo 2017 per presentare le istanze destinate ad accertare il diritto alla fruizione dei benefici previsti dal d.lgs. 67/2011.

Lo ha comunicato l'INPS, nel messaggio n. 794/2017 (qui sotto allegato). Il termine summenzionato è rivolto ai lavoratori che maturano i requisiti agevolati per l'accesso al trattamento pensionistico entro il 31 dicembre 2017, mentre chi li matura dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018 avrò tempo fino al 1° maggio 2017.

Interessati sono i lavoratori dipendenti addetti a mansioni ritenute particolarmente usuranti, come individuate dal d.lgs. 67/2011, pertanto ritenuti meritevoli di accedere ai benefici: si tratta di mansioni il cui svolgimento non solo è particolarmente faticoso, ma anche incidente su fattori come l'aspettativa di vita o il rischio professionale di particolare intensità, ad esempio lavori svolti il galleria, cava o miniera, ma anche lavori notturni, svolti da addetti alla c.d. "linea catena", conducenti di determinati veicoli, e altri.

Si precisa, inoltre che questi lavoratori dovranno raggiungere entro i termini summenzionati il requisito anagrafico, ossia 61 anni e 7 mesi, nonché 35 anni di contribuzione con il perfezionamento del quorum 97,6 determinato dalla somma dell'anzianità anagrafica e di quella contributiva.

L'INPS rammenta, inoltre, che la presentazione della domanda di riconoscimento del beneficio oltre i termini di cui sopra comporta, in caso di accertamento positivo dei requisiti, il differimento della decorrenza del trattamento pensionistico anticipato pari a:

a) un mese, per un ritardo della presentazione inferiore o pari ad un mese;

b) due mesi, per un ritardo della presentazione superiore ad un mese ed inferiore a tre mesi;

c) tre mesi per un ritardo della presentazione pari o superiore a tre mesi.

La domanda di certificazione per il riconoscimento del beneficio e la relativa documentazione, dovranno essere presentate alla competente struttura territoriale dell'Istituto utilizzando la procedura telematica a disposizione dei cittadini o degli enti di patronato, fermo restando la possibilità di utilizzare il modulo AP45 reperibile sul sito internet www.inps.it nella sezione moduli.

Si tratta, pertanto, di una domanda diversa da quella di pensionamento che il lavoratore dovrà produrre in caso l'INPS accolga l'istanza accertando il diritto al beneficio.

Una successiva circolare provvederà a diramare le istruzioni operative per l'applicazione del decreto legislativo n. 67 del 2011, come modificato dall'articolo 1, commi da 206 a 208, della legge n. 232 del 2016, ai sensi del quale, dal 1° gennaio 2017, gli addetti alle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti per almeno sette anni negli ultimi dieci di attività lavorativa, ovvero, per almeno metà della vita lavorativa complessiva, possono conseguire il trattamento pensionistico anticipato senza dover attendere l'apertura della c.d. finestra mobile dal perfezionamento dei requisiti pensionistici ai quali, in via transitoria, non si applicano gli adeguamenti alla speranza di vita previsti per gli anni dal 2019 al 2025.


(Studio Cataldi)

 

 

Telecamere negli ospizi.

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Telecamere negli ospizi: approvata la prima legge regionale

La Lombardia è così la prima regione in Italia

 

La Lombardia è la prima regione in Italia a dotarsi di una legge sulla videosorveglianza nellecase di riposo e nelle strutture per disabili

Una legge per incentivare case di riposo e strutture per disabili ad installare telecamere per la videosorveglianza è stata approvata dal Consiglio regionale della Lombardia con 39 voti a favore, 24 astenuti e un voto contrario. La Lombardia è così la prima regione in Italia ad approvare un testo normativo sulla videosorveglianza nelle case di riposo e nelle strutture per disabili, come misura per garantire la qualità e la sicurezza dell'assistenza.

Il provvedimento nasce dal bisogno di contrastare gli episodi, portati alla ribalta della cronaca, a danno delle persone ospitate nelle residenze sanitarie assistenziali lombarde. Il progetto di legge era stato presentato lo scorso maggio dai consiglieri di maggioranza (prima firmataria Elisabetta Fatuzzo-Pensionati), con il duplice scopo di tutelare le strutture, gli ospiti e i loro familiari da episodi di danneggiamento, ma anche di fare da deterrente «contro i maltrattamenti e le carenze igienico-sanitarie che, in alcuni drammatici casi, sono venuti alla luce nelle strutture per anziani».

La nuova legge prevede che per tutelare la privacy, le immagini raccolte saranno criptate e l'accesso alle registrazioni sarà possibile solo su autorizzazione dell'autorità giudiziaria competente, in caso di avviso e notizia di reato. L'installazione delle telecamere non è obbligatoria: le strutture che decideranno di farvi ricorso, quest'anno potranno contare su uno stanziamento complessivo pari a 1milione e 400mila euro. Questo, almeno, per ora, ha chiarito la prima firmataria, ricordando che «è allo studio la modalità di rendere obbligatorie le telecamere senza far gravare i costi sugli ospiti delle strutture».

Sulle stesse tematiche, intanto in Parlamento è ancora all'esame del Senato un apposito disegno di legge già approvato dalla Camera.

Il provvedimento consentirebbe l'installazione delle telecamere a circuito chiuso nelle strutture per anziani e disabili, pubbliche e private ma anche negli asili. Anche in questo caso, l'obiettivo è prevenire e contrastare gli abusi, anche di natura psicologica, sui soggetti più indifesi, di cui molto spesso i media hanno dato notizia.

Fonte
(Studio Cataldi)

 

 

Nuova Turnistica = Più flessibilità

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Milano li, 22.02.2017

Spett.le

Via Sapri, 26

20156 Milano

 

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Oggetto: richiesta d’incontro.

 

In relazione al verbale d’incontro già sottoscritto tra le parti il giorno 25 gennaio c.a., avente in oggetto una diversa turnistica del lavoro, anche se sperimentale, che suddivide in tre categorie la formulazione della turnistica da applicare, lo scrivente sindacato chiede un incontro per entrare nel dettaglio della nuova ripartizione oraria che non incontra il consenso dei lavoratori associati alla scrivente O.S.

Ci preme sottolineare che, così impostato, il nuovo orario di lavoro ha una caratteristica accentuata verso flessibilità creando un disagio per le condizioni di vita del singolo impiegato c/o IVRI.

Nell’attesa vogliate gradire distinti saluti.

P. la segreteria

USI – C.T. & S.

   

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