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UDINE. VERTENZA SANGALLI VETRO.

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VERTENZA VINTA PASSAGGIO 152 OPERAI SANGALLI VETRO

di SAN GIORGIO NOGARO (UDINE)
A MULTINAZIONALE TURCA SISECAM FLAT GLASS ITALIA

(gruppo SISECAM)

SENZA APPLICAZIONE DI JOBS ACT

E ASSUNZIONE A TEMPO INDETERMINATO DEI 30 PRECARI.

 

UN ALTRO RISULTATO A FAVORE DI OPERAI, IN MAGGIORANZA AUTORGANIZZATI CON UNIONE SINDACALE ITALIANA, CONTRO LE ESIGENZE DEI PADRONI DELLE MULTINAZIONALI

L'Usi di Udine e il sindacato USI METALMECCANICI E INDUSTRIA, segnalano che dopo una vertenza durata molti mesi di procedure di risanamento, cassa integrazione e di controllo costante della rappresentanbza sindacale aziendale (in maggioranza aderente all'Usi come del resto la forza lavoro)  si è respinto un ultimo tentativo, di peggiorare rapporti di lavoro.

Nella procedura di acquisto si era aggiudicata con offerta di 90 milioni di euro, la SISECAM GLASS FLAT ITALIA (aderente alla multinazionale turca SIsecam Gorup, specializzata in lavorazione del vetro e derivati) che, in base a quanto è stabilito dal nostro attuale codice civile (articolo 2112)  avrebbe dovuto riassorbire la forza lavoro alle medesime condizioni precedenti, con un passaggio diretto delle maestranze, esperte nell'azienda udinese, una delle poche in Italia nel settore ancora "recuperabile" alla produzione e con una percentuale del 54% di proprietà della Regione Friuli Venezia Giulia.

Invece la neo proprietà turca, voleva licenziare tutti i 152 operai (ci sono anche 30 con contratti a tempo determinato e circa 50 addetti dell'indotto dell'azienda) e...RIASSUMERLI CON L'APPLICAZIONE DEL JOBS ACT (D. legislativo 183 2014), COME SE FOSSERO NUOVI ASSUNTI E CON TUTTE LE PENALIZZAZIONI E MINORI TUTELE DI QUELLA LEGGE, SPONSORIZZATA DAL GOVERNO RENZI.

Netta l'opposizione del sindacato che organizza la maggioranza degli operai e che ha una maggioranza assoluta nella rappresentanza sindacale interna, L'Unione Sindacale Italiana.

Si mantiene lo stato di agitazione, si preannuciano ricorsi legali e iniziative di tutela, si mettono in stato di mobilitazione gli operai...

Dopo uno scambio di "opinioni" tra Usi e neo proprietari, si risolve con una DISPONIBILITA' DEI RESPONSABILI DELLE POLITICHE INDUSTRIALI DELLA SOCIETA' DEL GRUPPO TURNO,  AL PASSAGGIO DIRETTO DI TUTTA LA FORZA LAVORO, OLTRE ALLA CONVERSIONE A TEMPO INDETERMINATO DEI 30 A TEMPO DETERMINATO (precari).

Accordo che sarà siglato il 6 ottobre 2016.

Il segretario dell'Usi Renato Grego (28 anni di acciaieria e una notevole esperienza di lotte operaie) mantiene lo stato di agitazione e verificherà se sarà operativo il passaggio diretto dalla società italiana a quella turca e la sottoscrizione dei nuovi contratti, compresa la stabilizzazione dei precari, come promesso dai nuovi proprietari.

Una frecciata lanciata anche ai sindacati cgil cisl uil, che negli anni scorsi avevano firmato accordi per la riduzione del personale e avevano fatto poca tutela della condizione salariale, normativa e di difesa della forza lavoro, prima dell'ingresso e dell'autorganizzazione operaia di massa, con Usi.

I RAPPORTI DI FORZA HANNO PERMESSO ANCHE QUESTA VOLTA, IN QUESTA IMPORTANTE AZIENDA FRIULANA DEL SETTORE, AGLI OPERAI DI RESPINGERE LE PESSIME LEGGI COME IL JOBS ACT, grazie al sostegno e alle indicazioni dell'Usi e la pratica di massa dell'autodifesa collettiva e dell'autorganizzazione. Come ha dichiarato il segretario dell'Usi, si è seduto al tavolo con il management e i responsabili della SIsecam, per difendere gli operai e dare una dimostrazione di buone fede e correttezza con i dirigenti del gruppo multinazionale turco, il 6 ottobre lo farà  per sottoscrivere
l'accordo sindacale, ma quella sarà l'ultima volta che siederà ad un tavolo con  quei sindacati  messi in minoranza dagli stessi operai.

UN ALTRO COLPO A FAVORE DEGLI OPERAI E DELLA PRATICA DELL'AUTORGANIZZAZIONE SINDACALE, che come 100 anni fa, hanno trovato nell'Unione Sindacale Italiana la loro organizzazione di riferimento, in grado di fornire valido ausilio e strumento per lo sviluppo di lotte e conflitti e di permettere i giusti rapporti di forza, utili per la difesa di condizioni di lavoro, di sicurezza e salariali. Si è consapevoli però che non bisogna mai abbassare la guardia e   che ogni risultato positivo, ogni vittoria nelle vertenze, va verificata, controllata, mantenuta e  consolidata, per farne un esempio praticabile anche in altri posti di lavoro, oltre che per mantenere e rafforzare i risultati ottenuti con la lotta, la tenacia di lavoratori, lavoratrici nei luoghi di lavoro e nei territori dove essi sono inseriti

(In allegato, articolo da Il Messaggero Veneto)

Unione Sindacale Italiana fondata nel 1912

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sito nazionale ufficiale

www.unionesindacaleitaliana.ue

 

I turchi licenziano. Protesta l’Usi.

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I turchi licenziano i dipendenti per riassumerli col Jobs act

Alla Sangalli Vetro di San Giorgio di Nogaro. La comunicazione di Sisecam è stata già inoltrata.

Protesta l’Usi: una decisione senza accordo sindacale.

SAN GIORGIO DI NOGARO. Si profila lo scontro sindacale tra l’Usi (Unione sindacale italiana) e la turca Sisecam Flat Glass Italia sul “trasferimento” dei 152 addetti dalla Sangalli Vetro Porto Nogaro spa alla nuova proprietà.

La Sisecam ha annunciato che vorrebbe «in totale violazione dell’articolo 2112 del codice civile e in virtù della riforma del lavoro del governo, licenziare e riassumere tutti i lavoratori passando per un accordo sindacale. Questa organizzazione sindacale dice no». Il sindacato non ci sta e si dice pronto a dare battaglia.

Oggi intanto i rappresentanti dell’Usi incontreranno nello stabilimento dell’Aussa Corno la nuova proprietà: nell’occasione hanno convocato anche i confederali non rappresentativi in questa azienda.

Il 28 si terrà invece un’assemblea plenaria con i lavoratori e nella serata dello stesso giorno alle 17.30 convocheranno una conferenza stampa a Udine per spiegare la situazione, dove saranno presenti i segretari e le Rsa della Sangalli.

La Sisecam Flat Glass Italia srl del gruppo turco Sisecam con sede a Istanbul, specialista mondiale del vetro da tavola, contenitori alimentari, finestre e fibre di vetro, con 21 mila addetti distribuiti in 13 Paesi, si è aggiudicata per 90 milioni di euro la Sangalli Ventro Porto Nogaro spa in concordato preventivo, battendo l’americana Guardian che offriva 54,5 milioni di euro.

La società turca risultava infatti il soggetto con maggiori garanzie sotto il profilo delle capacità di assorbimento, sviluppo e incremento del businness attualmente condotto da Sangalli.

Entro il 31 ottobre il passaggio di proprietà verrà ufficializzato dalla firma del contratto: fino ad allora la Regione resta socia attraverso Friulia al 54 per cento della Sangalli.

L’azienda ha un’esposizione debitoria

pari a 117 milioni di euro che verranno ripianati con i proventi dell’acquisto e con gli introiti derivanti dall’attività produttive ante Sisecam.

Oltre ai 152 dipendenti, Sangalli Vetro produce un indotto che conta per una cinquantina di addetti.


di Francesca Artico

 

 

Avvelenamento di acque e disastro ambientale

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Pfas in Veneto, la commissione parlamentare Ecomafie: reati di avvelenamento di acque e disastro ambientale

Acqua-analisi

«Avvelenamento di acque destinate all'alimentazione». Questo è il principale reato che secondo la Commissione parlamentare d'inchiesta sugli illeciti ambientali, o sulle «ecomafie» che dir si voglia, sussiste in merito alla contaminazione da Pfas. Un crimine al quale, peraltro, vanno aggiunti quelli di disastro ambientale reversibile e delitto colposo contro l'ambiente. La relazione pubblicata in questi giorni dall'organismo assembleare, che ha come relatori gli onorevoli Alessandro Bratti e Miriam Cominelli del Pd e Alberto Zolezzi dei Cinque stelle, dipinge un quadro inquietante. Un quadro che, peraltro, è destinato ad assumere in prospettiva tinte ancora più fosche. «Per quanto ampia (è formata da più di 460 pagine, ndr) la relazione relativa al solo Veneto scaturita dal lavoro della commissione comprende anche una parziale, per quanto significativa, anticipazione in merito agli approfondimenti compiuti sul tema-Pfas», spiega Zolezzi.

Dopo aver vagliato le varie questioni relative alla gestione dei rifiuti, infatti, la commissione ha realizzato un consistente supplemento di indagini dedicate esclusivamente all'inquinamento da sostanze perfluoro-alchiliche. Quella contaminazione dovuta a composti chimici utilizzati per una lunga serie di produzioni, «che vede un inquinamento della falda esteso per circa 160 chilometri quadrati nelle province di Verona, Vicenza e Padova». «Questa attività è durata sino a pochi giorni fa», continua Zolezzi, «per cui ora è pensabile che si possa arrivare a fare sintesi di questo consistente lavoro entro al massimo un mese».

DALLA PAURA ALLE RESPONSABILITÀ. «L'allarme nelle popolazioni interessate da tale fenomeno è notevolissimo», afferma nella sua relazione la commissione. La quale non cita solo le fonti istituzionali venete, come la Regione e l'Arpav, ma anche le indagini compiute dall'Istituto di ricerca sulle acque del Cnr (Irsa) e, sottolineando la mancanza di limiti di potabilità nazionali e comunitari, afferma che «nel bacino Agno- Fratta-Gorzone i limiti di riferimento statunitensi e tedeschi sono stati ampiamente superati».

«L'origine della contaminazione è stata individuata dall'Arpav negli scarichi dell' azienda chimica Miteni spa di Trissino», ricorda la commissione. La quale, pur spiegando che la ditta si è attivata installando dei pozzi-barriera a Sud dello stabilimento, afferma che secondo l'Arpav è responsabile anche della presenza dei Pfas nei reflui trasportati nel Veronese dal «tubo». Il collettore che fa finire a Cologna, scaricandoli nel Fratta-Gorzone, gli scarichi di cinque depuratori della provincia berica.

INTERVENTI E PERICOLI. L'adozione da parte della Miteni di contromisure imposte dall' Arpav ha provocato «qualche miglioramento». Il quale è però dovuto anche al fatto che la ditta ora produce sostanze parzialmente diverse. «Considerato che essa è posta in un'area di ricarica, resta però altamente probabile che questa situazione contribuisca all'inquinamento della falda acquifera a valle, tanto più che è possibile presagire una contaminazione di natura storica», ammoniscono i parlamentari. I quali ricordano che anche attualmente acque di raffreddamento degli impianti di Miteni vengono scaricate direttamente nell'ambiente, nel torrente Poscola, senza nessuna depurazione.

SOLUZIONI E AZIONI GIUDIZIARIE. «Appare necessario installare idonei impianti di trattamento, che abbattano efficaciemente tutti Pfas», sia quelli che venivano prodotti negli anni passati che quelli che attualmente lavora la Miteni. Per imporre tali misure alla ditta, però, «è necessario che la Regione fissi innanzitutto i limiti, così come indicati dall'Istituto superiore di Sanità, anche per gli scarichi che confluiscono al depuratore consortile». La commissione, dopo aver ricordato che gli acquedotti sono stati dotati di filtri a carboni attivi ed aver invocato una nuova campagna di analisi degli scarichi da parte di Arpav, rimarca, comunque, che tutte queste considerazioni «prescindono totalmente dall'intervento del ministero o della Regione». Insomma, secondo la commissione, i reati sono già perseguibili dalla magistratura.

Luca Fiorin – L’Arena – 7 luglio 2016

   

Continuazione del servizio di salvamento.

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RIMINI 8 Settembre 2015

Al Sindaco di Rimini Gnassi Andrea

Assessore Demanio Biagini

epc . Comandante Porto Rimini

Associzione Marinai di Salvataggio Prov. Rimini

 

Oggetto: ordinanza Balneare Comune di Rimini. Urgente Richiesta di continuazione servizio di salvamento dal 14 al 20 Settembre.

Elenchiamo sinteticamente le motivazioni della richiesta sopra in oggetto scaturita da attento confronto e riflessione.

1) Le previsioni del tempo per la prossima settimana sono buone.

2) Se la stagione coperta da servizio di salvamento dovesse finire il 13 Settembre ci sarebbero 7 giorni in meno rispetto all'anno scorso . Questo significherebbe che la “Città Turistica di Rimini “ riserverebbe 7 giorni in meno di risorse destinate alla salvaguardia della vita in mare. Chiediamo quindi che non vengano “sottratti” 7 giorni di servizi per i turisti presenti con conseguente diminuzione anche di reddito agli addetti marinai di salvataggio.

3) Poniamo attenzione del fatto che molti alberghi hanno il tutto esaurito fino al 20 Settembre.

4) La casistica degli anni scorsi ci riporta casi di turisti affogati dopo avere richiesto inutilmente aiuto (20 Settembre 2013, 17 Settembre 2014).

5) Le spiagge libere sarebbero completamente senza presidio. Alcuni colleghi della scrivente sono in passato intervenuti volontariamente a presidiare zone affollate fuori stagione ma in seguito a incidenti gravi tale pratica non è più accettabile.

6) Non ci sembra possibile che la città ospiti turisti che vengono ignari in spiaggia pensando che ci siano servizi- Troveranno infatti torrette montate e mosconi ma niente personale e nessuna indicazione o avviso d'impatto efficace del pericolo.

Confidiamo che le riflessioni e le informazioni riportate possano essere utili alla applicazione della flessibilità di continuazione con emanazione di ordinanza balneare integrativa nell'interesse della Città Turistica, degli Ospiti Turisti e dei lavoratori Marinai di salvataggio-

Unione Sindacale Italiana

Marinai di salvataggio

autogestiti

 

 

L'USI Sicilia prende atto.

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La  PIAZZETTA  U.S.I.  –  La  NOSTRA  VOCE  –  COMUNICATO n.9

Mercoledì - 17 giugno 2015

Carissime Colleghe e Colleghi,

LEGGETE  ATTENTAMENTE

L'Unione Sindacale Italiana,

inerentemente allo sciopero regionale di categoria, degli addetti alle ex Province Regionali della Sicilia, proclamato da cgil, cisl, uil e csa, per giorno 23 giugno prossimo,

E S P R I M E

il proprio dissenso per come è portata avanti la gestione dell'EPOCALE VERTENZA da parte delle sopra-elencate sigle sindacali, non solo per non aver MAI CONSULTATO e COINVOLTO i Sindacati di Base e neanche il Coordinamento interprovinciale delle RSU, ma ancor più grave per aver indetto lo sciopero senza aver coinvolto le altre sigle sindacali, di fatto si muovono settariamente, di fatto hanno sancito la  FINE DELLA PACE SINDACALE prima di cominciare.

Si ricorda che, giorno 21 maggio scorso, tali sigle hanno chiesto IN SORDINA, all'Assessore Regionale al ramo Ettore Leotta di essere ricevuti, ma la cosa grave è che si sono mossi alla stessa stregua anche quando ci sono stati i sit-in avanti le prefetture siciliane.

L'USI Sicilia prende atto di ciò e ANNUNCIA

che proseguirà la Lotta, per la salvaguardia del nostro posto di lavoro, insieme alle  realtà sindacali di base e non, che vorranno percorrere un cammino univoco.

Per TALI  MOTIVI  l’U.S.I. Sicilia dichiara la propria totale indipendenza sindacale ed annuncia anche che non aderirà ad alcuna iniziativa intrapresa da organizzazioni che non sono disponibili al dialogo con l’USI Sicilia a cominciare dallo scioperò del 23 giugno prossimo, l’USI annuncia che attiverà iniziative autonome.

Ci rivolgiamo a Te Collega, UNISCITI a NOI contattaci e lavoriamo insieme alla luce del sole Senza Tradimenti, il Sindacato Sei Tu, VIVILO.

ADERISCI  all’USI, fallo forte, diventa Protagonista della Tua Lotta.

DIFENDIAMO INSIEME IL NOSTRO POSTO DI LAVORO

gradita Vostra opinione

Contattaci

USI  Sicilia

(Segr. Regionale USI Sicilia)

Lorenzo Petix

3283682259

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