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Repressione e condanne.

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TARANTO.

CONDANNA A CHI LOTTA!

7 mesi e 5 mesi.

Non sono mesi di lavoro, sono i mesi di reclusione comminati ieri dalla Giud. Romano ai Disoccupati Organizzati Slai cobas di Taranto, Massimo Portacci (7 mesi) e a Francesco Tagliente (5 mesi).

"Colpevoli" di cosa?

Di lottare per il lavoro! Di non piegarsi a elemosinare un posto di lavoro al sindaco o all'assessore, al politico, alla malavita (che, come viene fuori dai recenti arresti, bellamente convivono); ma di organizzarsi insieme a tanti altri disoccupati e pretendere che i sepolcri imbiancati dei consigli comunali facciano qualcosa di utile, altrimenti è giusto occuparli, perchè in queste sale in cui le uniche grida si alzano per interessi di bottega da parte della maggioranza dei consiglieri e assessori, si senta con forza la voce e la protesta dei disoccupati.

La Giudice ha pronunciato la sentenza "in nome del popolo italiano".

Ma di quale popolo!

Del popolo dei migliaia di disoccupati e disoccupate che non vedono alcuna prospettiva di lavoro?

Del popolo dei lavoratori che a Taranto devono lavorare in appalti pubblici a miseri orari e retribuzioni in contrasto con la legge e i contratti?

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Strage a Rovigo.

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COMITATO 5 APRILE


Due operai e il conducente dell'autocisterna sono morti sul colpo per le esalazioni tossiche. Un quarto cadavere è rinvenuto mentre i vigili del fuoco bonificavano l'area. Un quinto dipendente dell'azienda, che tratta rifiuti industriali, è ricoverato in gravi condizioni.

Strage a Rovigo: quattro operai morti per esalazioni di sostanze chimiche

Quattro operai morti e uno ferito in modo grave nell'incidente che si è verificato  in provincia di Rovigo, in una fabbrica che si occupa del trattamento dei rifiuti industriali. La ditta Co.Im.Po ha sede ad Adria. Le vittime sono due operai e il conducente del mezzo. I vigili del fuoco, dopo aver bonificato il luogo dell'incidente hanno recuperato il corpo di un quarto operaio. Un quinto operaio è rimasto gravemente ferito per le esalazioni. Restano invece stabili, e gravi, le condizioni dell'uomo trasportato in ospedale. La morte immediata degli operai sarebbe stata provata dall'intossicazione da sostanze chimiche nocive,...

.... L'incidente sarebbe avvenuto durante una fase di travaso degli acidi mentre gli operai e l'autista del camion si trovavano davanti alla vasca dei reflui, un impianto a cielo aperto di circa quaranta metri per trenta. Una delle vittime è stata trovata a circa 100 metri di distanza dalla vasca, sopraffatta mentre tentava di fuggire. Secondo il comandante, la nube si è formata da un mix di acidi - acido solforico ed ammoniaca - che vengono impiegati nel trattamento dei reflui industriali per renderli inerti.

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ILVA Taranto. Informativa Slai sindacato di classe.

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Documento dello slai cobas per il sindacato di classe ilva taranto

Lo Slai cobas, come ha dichiarato, sta procedendo ad un'inchiesta parallela per appurare le circostanze effettive che hanno provocato la morte in Ilva del lavoratore Angelo Iodice, sia per inchiodare le responsabilità della direzione Ilva e dell'azienda Global Service sia per individuare le responsabilità aggiuntive delle OO.SS. presenti in azienda, Rls - che per noi sono decisive nella lotta per la sicurezza in fabbrica; sia, infine, per ribadire i punti della nostra piattaforma che, nonostante silenzi, ostracismi da parte di tutti, compreso Usb e Liberi e pensanti, è l'unica alternativa e soluzione parziale alla tutela delle condizioni di lavoro e di vita nei reparti, in generale e in particolare in questa fase:

- una postazione ispettiva permanente all'interno dello stabilimento, che faccia da deterrente verso l'azienda, che permetta a operai e rappresentanti sindacali di denunciare direttamente e pretendere un intervento immediato e che agisca, proprio perchè all'interno della fabbrica, sotto il controllo operaio;

- Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza in numero sufficiente per controllare effettivamente i reparti, eletti fuori dalle liste sindacali, ma dai lavoratori su scheda bianca, e revocabili, con potere di blocco degli impianti e blocco legittimo dei lavoratori;

- un azzeramento degli accordi sindacali in questa materia che permetta di ricontrattarli, area per area, potenziando gli organici...

 

SULLE CIRCOSTANZE DELL'INFORTUNIO

 

Ci attendiamo che Procura (Sebastio) e organi ispettivi siano coerenti con l'impegno assunto, di chiarire le responsabilità in tempi brevissimi.

Dalle nostre informazioni segnaliamo, in aggiunta a quelle già indicate anche su articoli di stampa, tre problemi:

 

Primo, era compatibile che ci fosse un mezzo in movimento mentre operai e il povero Iodice comunque operavano o dovevano passare sui binari? Dato che, come sembra accertato, il guidatore del mezzo non era in condizione di vedere queste altre presenze?

 

Secondo. Era o non in funzione il segnalatore acustico che potesse realmente segnalare l'arrivo del mezzo a chi era o transitava sui binari? E che razza di "segnalatore acustico" è, se in presenza di rumore permanente esistente nella zona, esso anche se è in funzione non si può sentire?

 

Terzo. Ancora una volta, come è nel reparto Mof, segnaliamo che per i mezzi che transitano sui binari serve costantemente una doppia persona, una alla guida e una al controllo, altrimenti costantemente quando questi mezzi sono in movimenti il rischio di incidenti è alto. Azienda e accordi sindacali hanno in generale escluso questa doppia presenza, e, quindi, sono responsabili degli incidenti che avvengono in questo campo; e il ripristino o la creazione di una doppia presenza - già posta ai tempi della lotta del Mof - è un'esigenza immediata per cui lottare.

 

Nelle circostanze di questo incidente non possono poi essere trascurati altri fattori.

Non dimentichiamo mai che è avvenuto mentre si stava riparando i binari per effetto di un altro gravissimo incidente, per fortuna senza conseguenze per gli operai, avvenuto pochi giorni prima, che testimonia lo stato di generale pericolo e insicurezza che si vive nello stabilimento, che mette a rischio comunque gli operai.

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La LOGISTICA in LOTTA!

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21 SETTEMBRE 2014 ORE 15 ASSEMBLEA NAZIONALE

DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI

DELLA LOGISTICA IN COLLEGAMENTO

DA OGNI CITTA'

IN  VIDEOCONFERENZA

 

PUNTI DA  SOTTOPORRE  ALLE ASSEMBLEE DEL 21 SETTEMBRE PER  RILANCIARE UN MOVIMENTO DI LOTTA A LIVELLO NAZIONALE PER  PORTARE A COMPIMENTO LA BATTAGLIA AVVIATA A MARZ0 DELLO SCORSO ANNO  PER LO SMANTELLAMENTO DEL SISTEMA DI SFRUTTAMENTO FONDATO SULLE COOPERATIVE E SULLA FIGURA DEL SOCIO LAVORATORE.

PREMESSA:

In questi ultimi mesi, in risposta al movimento di lotta che ha sconquassato il sistema di sfruttamento di tipo quasi schiavistico presente nel comparto della logistica, fondato su una perfetta simbiosi tra sindacati confederali, cooperative e committenti, la parte padronale più “avanzata” dei committenti ha cercato di correre ai ripari, per far recuperare terreno ai sindacati confederali, firmando accordi che si prefiggono lo scopo di annullare le conquiste ottenute (importanti accordi di secondo livello da noi sottoscritti a livello delle più importanti filiere della logistica) in cambio dell'assunzione diretta dei facchini da parte del committente.

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Giovanni e Nori, una storia di amore e di resistenza

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Martedì 2 settembre - La Rocca

Presentazione del libro

"Giovanni e Nori, una storia di amore e di resistenza"

con l'autore Daniele Biacchessi.


L'evento prevede anche un aperitivo allestito dall'organizzazione.

Promotori dell'evento:

ANPI Savona sezione Bevilacqua-Garelli, Circolo FIAP Nicola Panevino Valbormida e Comitato Bombe di Savona.

Diffondere l'invito

 

   

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