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RSU e i lavoratori Gkn
Ultimo aggiornamento Venerdì 24 Febbraio 2023 10:54 Scritto da Sandro Venerdì 24 Febbraio 2023 10:45
Collettivo Di Fabbrica - Lavoratori Gkn Firenze
La data dell'atto di liquidazione di Qf? E' del 9 febbraio.
La presa in giro finale nei confronti di un "sistema-paese" che preferisce passare per impotente, per non passare per complice.
Chi oggi non si esprime contro la liquidazione e a favore del commissariamento continua a lasciare 300 famiglie in balia di questa operazione.
Uno degli effetti dell'operazione Borgomeo è trasformare la nostra vertenza da storia a cronaca ingarbugliata, da opera a operetta. Anche solo lunga da raccontare.
Prendiamo solo l'ultimo periodo per fare un esempio:
- ottobre, i lavoratori firmano la messa a disposizione. Novembre: 280 lavoratori circa firmano la messa in mora degli stipendi. L'azienda blatera di minoranze eversive.
- 7 novembre, l'Aps Soms Insorgiamo regolarizza la forma associativa delle attività dei lavoratori Gkn, depositando regolare Statuto, affiliandosi all'Arci, nel solco dell'Articolo 11 dello Statuto dei Lavoratori.
- dicembre. 17.000 persone partecipano alla consultazione popolare e si esprimono a favore dell'intervento pubblico. Si esprimono anche a favore di un ammortizzatore sociale legato a scouting pubblico e a piani industriali presentati nel comitato di proposta e verifica
- 20 dicembre: al comitato di proposta e verifica il comitato tecnico scientifico del Collettivo presenta un documento di opportunità e proposte industriali. Rsu e sindacati si dichiarano disponibili a discutere da subito di un ammortizzatore legato a quel percorso
L'azienda è assente.
- 21 dicembre. L'azienda, ferma e senza attività produttiva, blocca le ferie. Non paga nemmeno quelle già autorizzate.
- fine dicembre. Finalmente l'Inps chiarisce che non concede la cassa integrazione ordinaria da gennaio 2022 a ottobre 2022. Non concede nemmeno quella firmata da Rsu e organizzazioni sindacali. Il tema della "firma" quindi non esiste. Nè tecnicamente nè sindacalmente. La colpa della mancata erogazione della cassa? Dell'azienda e della documentazione che ha presentato.
Borgomeo piange che vuole la cassa
- 12 gennaio. Qf scrive ai dipendenti in un messaggio Telegram: "le complessità riscontrate in particolare negli ultimi tre mesi stanno comportando un ritardo nella corresponsione degli stipendi del mese di dicembre 2022, l'AZIENDA RISOLVERA' LA PROBLEMATICA IN TEMPI STRETTISSIMI
- 20 gennaio, dopo approfondimenti tecnici tra Rsu, Fiom e Unità di crisi della Regione Toscana, Qf apre una procedura per cassa integrazione per riorganizzazione. La procedura scade il 13 febbraio
- 21 gennaio: l'azienda dichiara 10 giorni di ferie collettive (!?) senza passare da nessun esame congiunto
- 26 gennaio Rsu, organizzazione sindacale di riferimento, azienda e Unità di crisi concordano un calendario di incontri serrati per discutere di collegare alla cassa di riorganizzazione degli accordi di messa a disposizione dello stabilimento allo scouting pubblico e alla progettualità operaia. Gli incontri devono tenersi in modo serrato e concludersi con un Comitato di proposta e di verifica tra l'8 e il 10 febbraio.
- al primo incontro online concordato, Borgomeo non si presenta. L'azienda si ritira di fatto dal tavolo.
- l'azienda non risponde nemmeno alle sollecitazioni alla presenza al comitato di proposta e di verifica. La sera dell'8 febbraio alle 18.57 quando l'incontro doveva tenersi di fatto il 9 febbraio manda queste righe: "a seguito di impegni precedentemente fissati, non riusciamo a partecipare nelle date indicate"
- 9 febbraio: l'atto di scioglimento e di liquidazione di Qf, da visura, risulta essere DEL 9 FEBBRAIO
- 10 febbraio, i lavoratori Gkn vanno in presidio a Cassino. Avevamo già capito tutto.
Arriviamo a Cassino alle 15. Alle 15.38 riceviamo una mail dall'azienda, di cui le forze dell'ordine presenti al presidio sanno già... Nella mail l'azienda scrive: "Vi informiamo che la nostra disponibilità, per l’esame congiunto relativo alla riorganizzazione industriale, sarà A PARTIRE DA 21 febbraio 2023".
La liquidazione è incompatibile con la cassa di riorganizzazione. La mail quindi o non ha senso o si prefigura come un vero e proprio raggiro
- Capiamo a quel punto che il 21 febbraio è l'ora x della liquidazione. Nessuno però ci comunica nulla formalmente e in teoria siamo ancora in attesa della discussione sulla cassa di riorganizzazione. Usciamo con un post il 15 febbraio dove domandiamo se è in corso una liquidazione.
La sera un comunicato dell'azienda la butta in caciara e straparla del movimento politico Insorgiamo.
(NOTA BENE: a dimostrazione che ci troviamo di fronte a una operazione ben poco imprenditoriale, l'azienda esce sempre con i propri comunicati la sera probabilmente per agganciare le ultime redazioni che vanno in stampa.)
- In tutto questo, Nardella invita gli operai che non ricevono lo stipendio da 5 mesi, che scivolano nella morosità incolpevole e che non sanno come fare la spese, A "RISTABILIRE UN CLIMA DI SERENITA'".
Non prendiamo lo stipendio da ottobre, non abbiamo preso un euro da dicembre, non abbiamo benzina per raggiungere i turni di guardia allo stabilimento, puliamo in autonomia l'azienda, non ci vengono consegnate le buste paga, mancano i contributi e tutto ciò che deve pagare il sostituto d'imposta (allattamento, 104 ecc,)
21 febbraio, verso sera, e con un tavolo ministeriale fissato il 24, Borgomeo annuncia la liquidazione. Aveva preso nel dicembre 2021 Gkn in liquidazione e ora la rimette in liquidazione. Era advisor di Gkn che voleva liquidare e oggi liquida da proprietario di Gkn stessa. Quanto abbia pagato lo stabilimento e la società, non è dato saperlo.
Sipario. Applausi.
Per voi è commedia, per noi è tragedia.
Forse perchè siamo l'unica classe dirigente in questa vicenda.
CASO COSPITO: Riceviamo Pubblivhiamo
Ultimo aggiornamento Mercoledì 25 Gennaio 2023 09:55 Scritto da Sandro Mercoledì 25 Gennaio 2023 09:50
CASO COSPITO: COMUNICATO DELLA
REDAZIONE DI RADIO ONDA D’URTO.
Martedì 24 gennaio 2023: Comunicato di Radio Onda d’Urto, emittente radiofonica di movimento di Brescia e Milano, testata giornalistica regolarmente iscritta al Tribunale di Brescia (n. 24/86).
CASO ALFREDO COSPITO: VIETATO PARLARE…CON RADIO ONDA D’URTO?
La domanda sorge spontanea, leggendo il documento diffuso lunedì 23 gennaio 2023 dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del carcere di Sassari, dove si trova in regime di 41 bis l’esponente anarchico in sciopero della fame dal 20 ottobre 2022.
Il Dap, organismo che fa capo al Ministero della Giustizia, ha comunicato all’avvocato di Cospito, Flavio Rossi Albertini, il nulla osta alla visita giovedì 26 gennaio in carcere da parte della dottoressa di fiducia, Angelica Milia, più volte ai microfoni di Radio Onda d’Urto proprio per aggiornare lo stato di salute di Cospito.
Nella nota la neodirettrice reggente del carcere di Bancali (Sassari), dottoressa Carmen Forino, scrive: “visto quanto segnalato dal Direttore Generale della D.G.D.1., con nota pervenuta a questa Direzione in data 20.01.2023, la Dr.ssa Milia viene diffidata a rilasciare a seguito delle visite, dichiarazioni all’emittente radio “Onda d’Urto”, al fine di non vanificare le finalità del regime di cui all’ex art. 41 bis O.P. Ulteriori dichiarazioni rese in tal senso, potranno indurre questa A.D. a valutare la revoca dell’autorizzazione all’accesso in Istituto”.
Si tratta di un provvedimento gravissimo, un attacco che non riguarda solo la nostra emittente (che trasmette dal 1985 come testata giornalistica regolarmente iscritta al Tribunale di Brescia) ma più in generale la libertà di informazione e che denota un accanimento repressivo-carcerario contro il detenuto, di cui pare acclarato non si vogliano far conoscere le condizioni di salute sempre più critiche, unico oggetto delle interviste rilasciate dalla dottoressa Milia a Radio Onda d’Urto.
Evidentemente rompere il silenzio in cui rischia seriamente di morire Alfredo Cospito rappresenta qualcosa che…“vanifica le finalità del regime di cui all’ex art. 41 bis O.P.”.
Colpisce poi nella nota il riferimento non ai media in generale (cosa che sarebbe comunque grave), ma a un organo d’informazione in particolare: il nostro, storicamente legato ai movimenti sociali.
Crediamo quindi che a preoccuparsi, e a reagire, dovrebbero essere tutti gli operatori e le operatrici dell’informazione di questo Paese.
Quello che può essere o non essere detto a una specifica emittente radiofonica non lo può decidere l’Amministrazione Penitenziaria.
La stessa preoccupazione dovrebbe riguardare gli Organi, nazionali e lombardi, di rappresentanza dei giornalisti, oltre che le forze politiche, dentro e fuori il Parlamento.
Nelle prossime ore capiremo quale sia la via migliore e più efficace per rispondere, in maniera larga, a quello che riteniamo essere un segnale decisamente preoccupante.Come sempre, nella storia ormai quasi quarantennale della nostra Radio, la risposta non potrà che essere collettiva.
In queste ore abbiamo comunque già ricevuto decine e decine di attestati di vicinanza e solidarietà: questo ci fa molto piacere.
E’ chiaro però che serve ora una risposta dal responsabile ultimo del DAP, ossia il Ministro della Giustizia, on. Carlo Nordio.
Voci, interviste e altro ->https://www.
radiondadurto.org/2023/01/24/caso-cospito-
comunicato-della-redazione-di-radio-onda-durto/
Adesione sciopero del 2.12.2022
Ultimo aggiornamento Giovedì 09 Marzo 2023 09:45 Scritto da Sandro Venerdì 25 Novembre 2022 12:27
Milano 25.11.2022
Spett.le
Commissione di Garanzia
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Spett.le
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti
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Spett.le
Ministro del lavoro e delle politiche sociali
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Spett.le
Presidente del Consiglio dei Ministri
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Spett.le Prefetto di Milano
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Adesione dell’Unione Sindacale Italiana allo Sciopero Generale 2 Dicembre 2022 indetto dal Sindacalismo di base
Vengono accettate le limitazioni di Legge e dei CCNL sullo sciopero nei servizi minimi essenziali, esentate le zone colpite da calamità naturali e le zone oggetto di consultazioni elettorali.
Le risorse che produciamo devono essere spese per migliorare le condizioni di vita di tutti i proletari nel mondo
La Guerra va condannata ovunque e sempre, non vi sono guerre buone o cattive.
Il prezzo più alto di questa follia di pochi non deve peggiorare le condizioni sociali economiche dei lavoratori.
L’economia globale non escluderà nessuno dalle difficoltà economiche che ogni proletario sarà costretto ineluttabilmente a subire.
Esultano invece i produttori di farmaci e tutto ciò che è legato all’economia del dolore e della morte.
I lavoratori i proletari di tutto il mondo non hanno nazioni e confini!!
Vogliamo la cooperazione tra popoli.
USI Unione Sindacale Italiana
Distinti Saluti.
Segretario Nazionale
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