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Adesione allo scioere

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Ultimo aggiornamento Mercoledì 27 Settembre 2023 14:40 Scritto da Sandro Mercoledì 27 Settembre 2023 14:32

 

Milano 26.09.2023

Spett.le

Commissione di Garanzia

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Spett.le

Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

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Spett.le

Ministro del lavoro e delle politiche sociali

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Spett.le

Presidente del Consiglio dei Ministri

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Adesione dell’Unione Sindacale Italiana allo Sciopero Generale 20 Ottobre 2023 indetto dal Sindacalismo di base (ADL, CUB, SI COBAS).

All’adesione convergono le strutture del Pubblico e del Privato.

Aumenti salariali per tutte le categorie dei lavoratori.

Recupero del costo di lavoro decurtato dall’inflazione.

Riprendiamoci la nostra sicurezza nelle fabbriche negli uffici e nel sociale.

Il salario deve essere rivalutato all’inflazione reale e no a quella programmata.

Si al reddito di cittadinanza.

Abbasso i Governi

°°°°°°°°

Vengono accettate le limitazioni di Legge e dei CCNL sullo sciopero nei servizi minimi essenziali, esentate le zone colpite da calamità naturali e le zone oggetto di consultazioni elettorali.

Prendiamo le distanze dalla guerra e dalla propaganda militarista e guerrafondaio gridando no alla guerra.

 

Si alla diplomazia alla soluzione della guerra.

 

La via diplomatica alla fine del conflitto e alla pace non può essere delegata a chi vede nel riarmo la soluzione ai conflitti in atto nel nostro pianeta.

 

Sono i proletari che vanno in guerra e muoiono, i grandi della terra si conoscono non si offendono e sono al disopra di ogni conflitto.


La Guerra va condannata ovunque e sempre, non vi sono guerre buone o cattive.

°°°°°°°°°°

Alla fine del conflitto le nostre condizioni di vita non saranno migliori rimarremo maggiormente sfruttati e più mercificati.

Il prezzo più alto di questa follia umana incarnata dal potere e dal profitto ricadrà pesantemente e in modo irreversibile sulla pelle di noi lavoratori sia in Russia che in Ucraina.

La corsa forsennata al riarmo impoverirà ulteriormente i nostri salari e i margini di libertà, la libertà di pensiero e di protestare, è il bene più prezioso che abbiamo conquistato dopo aver sconfitto il fascismo!


I lavoratori i proletari di tutto il mondo non hanno nazioni ne confini!!

°°°°°°°°°°°

USI Unione Sindacale Italiana

Distinti Saluti.

Segretario Nazionale

Bruzzese Sandro

Segreteria Generale Collegiale

20148 Milano. Via Ricciarelli, n° 37 – T./Fax 02 54 10 70 87 – T./Fax 02 54 10 70 95.

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Sito nazionale: www.usiait.it; www.usiait.com

33100 Udine. Sede Legale Via G. Marchetti, n° 46 - T/Fax 0432 150 3360

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Vogliono tapparci la bocca

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Ultimo aggiornamento Lunedì 25 Settembre 2023 08:21 Scritto da Sandro Lunedì 25 Settembre 2023 08:18

 

Vogliono tapparci la bocca

°°°°°°°°°°°°

 

Il decreto del Presidente della Repubblica n. 81 del 2023 in merito ai comportamenti dei dipendenti pubblici deve essere ritirato perché lede le libertà democratiche e il diritto alla critica del singolo dipendente.

E' assai inquietante la riscrittura delle norme di comportamento all'insegna della fedeltà assoluta al datore di lavoro vietando anche nel tempo libero la libertà di espressione.

Citiamo testualmente alcuni articoli per capire meglio di cosa stiamo parlando

il dipendente è tenuto ad astenersi da qualsiasi intervento o commento che possa nuocere al prestigio, al decoro o all’immagine dell’amministrazione di appartenenza o della pubblica amministrazione in generale.  Al fine di garantirne i necessari profili di riservatezza le comunicazioni, afferenti direttamente o indirettamente il servizio non si svolgono, di norma, attraverso conversazioni pubbliche mediante l’utilizzo di piattaforme digitali o social media

Decreto del Presidente della Repubblica 81 del 13 giugno 2023 - Codice di comportamento dei dipendenti pubblici (2).pdf

Ma cosa significa nuocere al prestigio, al decoro o all’immagine dell’amministrazione di appartenenza o della pubblica amministrazione?

Facciamo degli esempi pratici che potrebbero scaturire in provvedimenti disciplinari e licenziamenti nella Pubblica amministrazione

  • Dipendente della scuola che prende posizione pubblica contro gli stages scuola lavoro nelle caserme militari. Trattasi di protocolli pubblici ma il diritto alla critica, sancito anche dalla Costituzione, verrebbe calpestato contestando il venir meno del rapporto di fiducia avendo recato danno alla immagine e al prestigio dell'Istituto comprensivo di appartenenza o perfino della Istituzione scolastica in generale.
  • Personale sanitario che denuncia pubblicamente la carenza di personale e di strumenti di lavoro per motivare la inadeguatezza delle cure erogate alla cittadinanza sarebbe accusabile di avere pubblicato notizie lesive per la immagine dell'Ospedale o dell'azienda presso la quale presta servizio per questo sarà passibile di licenziamento.
  • Dipendente di un Ente locale che contesti, pubblicamente o attraverso i social, il suo dissenso verso macrostrutture o decisioni della Amministrazione di appartenenza, il diritto alla parola e alla critica o perfino il dissenso sindacale potrebbero presto trasformarsi in danno alla immagine della Pubblica amministrazione e dare vita a provvedimenti disciplinari, sanzioni e licenziamenti.
  • Dipendente delle Forze armate che denunci la mancanza di sicurezza o la presenza di situazioni di rischio per i soldati, anche in questo caso sarebbe passibile di provvedimento disciplinare con l'aggravante anche di altre misure intraprese in ambito militare

Tutti i dipendenti pubblici devono poi rispondere alla Corte dei Conti per danno erariale con il rischio di pagare migliaia di euro di sanzioni

Pensate di avere letto un racconto di fantascienza? No è solo realtà, il Governo vuole tappare la bocca ai dipendenti pubblici e dopo l'obbligo di fedeltà aziendale che ha portato al licenziamento di tanti sanitari che in tempi pandemici denunciavano le inefficienze del sistema sanitario oggi la repressione si estende a tutti i comparti della PA

(delegati-lavoratori-indipendenti-pisa.blogspot.com)

   

Rifiuto a combattere

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Scritto da Sandro Mercoledì 20 Settembre 2023 14:08

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Spagna, 20 Sep 2023

Spaine: Rifiuto di combattere su entrambi i fronti: ingresso nel secondo autunno della guerra in  Ucraina

 

Una modesta visione locale dalla regione di Kharkiv sulla crescente stanchezza tra le truppe russe e ucraine in prima linea durante l'estate del 2023. ----  al nostro team di raccolta fondi per lavorare in questa rubrica internazionale e nelle attività di volontariato offline. Un paio di tazze di caffè nel vostro paese, anche prima della guerra, potevano equivalere al salario giornaliero di un lavoratore in Ucraina.

Grazie mille a tutti in anticipo!

---- La sanguinosa controffensiva durata mesi, che dopo la nuova battaglia di Verdun vicino a Bakhmut si è trasformata in un nuovo tritacarne sulla Somme, si riflette notevolmente nell'atmosfera sociale. Un interlocutore dell'Assemblea, un capotreno della metropolitana di Kharkov, ha raccontato in forma anonima il 25 giugno:

"Mio fratello sta combattendo vicino a Bakhmut, la 31a brigata d'assalto. La settimana scorsa sono passati all'offensiva e hanno ricevuto una risposta tale che si sono ritirati ulteriormente da dove si trovavano prima dell'offensiva. Il giorno dopo i colonnelli sono arrivati con minacce. E dove attaccare, ci sono cannoni, mortai, aerei.

L'altro ieri, due battaglioni si sono rifiutati di combattere. Non sono stati nutriti, hanno minacciato di imprigionarli.

Tre battaglioni hanno deposto le armi, perché sono stati costretti a massacrare senza appoggio.

30 persone sono state abbattuti subito Hanno dato loro un nuovo comandante, ma tutto è rimasto uguale. Hanno preso appena qualche villaggio. Non ci sono carri armati, non ci sono Bradley, ci pensano loro, per non dare fastidio all'Occidente. Ma sono non prendersi cura della fanteria: hanno dato loro due fucili di precisione polacchi e li hanno portati via. Non c'è cibo, solo una razione secca. Hanno minacciato di imprigionarci, rispondono: imprigionare? E chi verrà alle nostre posizioni? Adesso continuano a combattere in qualche modo, ma sul posto, senza umorismo. Cose così".

Lo stesso informatore conferma l'articolo di giugno di Der Spiegel sulle petroliere delle forze armate ucraine che imitano i danni dei carri armati per impedire loro di passare alla controffensiva meridionale.

"Rimangono fermi. Hanno dato loro un veicolo da combattimento con un cofano di plastica. Quando andavano da qualche parte, rimaneva fermo, a malapena lo dissotterravano. Questi veicoli sono fermi, nessuno vuole guidarli, una capsula di morte," ha detto quell'autista. 5 agosto.

Sempre nella prima metà di agosto è apparsa una videointervista del blogger politico Yury Romanenko, vicino all'ufficio di Zelenskyj, con il cecchino Konstantin Proshinsky, che combatte vicino a Bakhmut. Ha avuto risonanza, anche sui media occidentali, con le parole secondo cui l'esercito non sarebbe contrario allo "scenario coreano", così come con la critica alla "dura mobilitazione" e al divieto per gli uomini di lasciare l'Ucraina, perché "non potremo mai vincere." una guerra contro la Russia fatta di numeri." Ma oltre a ciò, Proshinsky ha confermato le informazioni dell'Assemblea sul salvataggio di attrezzature pesanti occidentali mediante attacchi di fanteria nello stile dei "incursioni di carne da cannone" russi e su quelli respinti nell'esercito ucraino.

Secondo i militari, tra le reclute recentemente inviate a Bakhmut, la più giovane aveva 52 anni. Tra gli altri c'erano uomini affetti da tubercolosi, epatite e diabete. Furono mobilitati, furono autorizzati a passare la notte nell'ufficio di arruolamento e la mattina dopo furono mandati al fronte. Molti di questi combattenti dopo la prima battaglia scrissero il rifiuto di partecipare alle ostilità. Questa non è una diserzione, quindi non comporta responsabilità penale: il richiedente deve essere trasferito in una società di fornitura, e presto tali società "avranno migliaia di persone", ha detto l'ospite del programma.

Nel frattempo, l'avanzata delle forze armate russe sul territorio da Kupyansk a Kremenna, a quanto pare, ha ancora meno successo dei tentativi ucraini di sfondare sulle coste di Azov e Bakhmut. Anche lo spirito combattivo degli occupanti è mediocre. Il 9 e l'11 agosto i nostri colleghi di ASTRA hanno pubblicato nuove prove su una cantina clandestina per scarti russi a Zaytsevo, a nord-est della regione di Lugansk.

I membri mobilitati del distaccamento "Storm" (unità militare 31134) si sono lamentati con le loro famiglie di come sono stati costretti ad andare incontro a morte certa. Lo hanno riferito all'ASTRA

i parenti di diversi soldati, presentando le loro denunce al comitato nvestigativo, nonché la registrazione audio di una conversazione con uno dei mobilitati. Nella registrazione, il combattente dice che avranno un quarto assalto consecutivo, che lanceranno attacchi senza armi e senza riposo: "Ci restano solo 20 su 100 di "Storm".

Sono quasi 20 minuti di combattimento. Ci stanno costringendo nei campiminati, perché ci portano lì? Perché le autorità hanno già denunciato di aver sequestrato tutto. Coloro che hanno rifiutato, il comandante ha sparato personalmente alle gambe". I 24 sopravvissuti sono stati mandati nel seminterrato di Zaytsevo, i contatti con loro sono scomparsi. Come ci ha aggiunto la direttrice del canale Anastasia Chumakova, i detenuti lì sono costantemente diversi .

 

Il quotidiano dell'opposizione siberiana "Popolo del Baikal" ha pubblicato il 25 luglio un articolo su un residente di Irkutsk mobilitato di nome Alexander, che ha prestato servizio nell'unità "Storm" della 90a divisione carri armati. All'inizio di marzo 2023, lui e tre colleghi hanno lasciato l'incarico e sono andati ad Alexandrovsk, dove hanno affittato un appartamento e hanno bevuto alcolici.

Lì furono arrestati e inviati all'ufficio del comandante.

Più tardi, Alexander fu trovato morto vicino a Chervonopopovka (anche al confine tra Lugansk e Kharkov) con resti di un cappio attorno al collo. "Ho capito che questa non era la guerra che avevo immaginato. Questo è sterminio, ci hanno preparato come esca. Mettetemi in prigione, non morirò per questo",

racconta suo fratello Sergej le parole del defunto. Sta cercando di chiarire le circostanze della morte attraverso la procura militare e il comitato investigativo.

E le scadenze per entrambi gli Stati stanno per scadere. Settembre più o meno caldo, e basta: ancora freddo, fango e scontri di posizione.

A giudicare dal forte inasprimento della legislazione russa sulla coscrizione obbligatoria, lì è in arrivo una nuova ondata di mobilitazione aperta. Tuttavia, fino alle elezioni presidenziali del 2024, le sue autorità cercano di limitarsi costringendo a firmare contratti gli strati sociali più servili: detenuti, reclute e immigrati dell'Asia centrale.

Accanto a chi si rifiuta di combattere, sia sul versante ucraino che su quello russo è già facile incontrare un soldato in prima linea che sospetta vagamente di essere utilizzato come materiale sacrificabile, ma ha paura di ammetterlo a se stesso. A loro piace chiedere a civili a caso perché non sono in trincea e non ci andranno, ma in qualche modo non chiedono nulla ai proprietari della vita riguardo al fare affari con rappresentanti del nemico e alla corruzione negli acquisti dell'esercito. Quanti di loro assumeranno posizioni contro la guerra non è ancora noto.

L'unica certezza è che se tutto continua come prima, un giorno entrambi gli Stati semplicemente non avranno più la forza per nuove offensive.

La linea del fronte potrebbe non cambiare molto da oggi, ma potrebbe anche spostarsi fino ai confini ucraini del 1991. Le sconfitte di un,esercito contro un altro non sono in grado di porre fine alla guerra, ma costringono solo il regime sconfitto a riversare più attivamente nuove tonnellate di schegge umane nella pira funeraria...

Di recente abbiamo già parlato della crescente delusione degli ucraini di fronte alla prospettiva di superare la povertà e la corruzione, che alimenta il desiderio di lasciare l'Ucraina subito dopo la guerra o anche prima.

Oltre a questo, vi invitiamo a dare un'occhiata a come nelle nostre aziende di Kharkov i lavoratori maschi vengono sostituiti da donne e pensionati come nell'Europa del 1916 a causa della mobilitazione.

https://alasbarricadas.org/noticias/node/52966

   

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