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Scioperiamo
Ultimo aggiornamento Martedì 04 Marzo 2025 11:03 Scritto da Sandro Martedì 04 Marzo 2025 10:57
LOTTO BOICOTTO SCIOPERO
8 Marzo 2025: SCIOPERO TRANSFEMMINISTA
8 marzo: h 15 Piazza Duca D'Aosta, Corteo cittadino
Lottiamo
CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE E DI GENERE,CONTRO LA VIOLENZA SISTEMICA E STRUTTURALE, CONTRO LE GUERRE E OGNI FORMA DI ATTACCO AI NOSTRI CORPI, CONTRO IL COLONIALISMO E IL CAPITALISMO.
Lottiamo per i nostri diritti: per un reddito di autodeterminazione universale, contro le molestie sul lavoro, a scuola, ovunque.
Lottiamo per il diritto universale alla salute e all’aborto.
Lottiamo per il finanziamento dei centri antiviolenza.
Lottiamo per un mondo senza frontiere dove le persone possano circolare liberamente.
Boicottiamo
IL CONSUMO DEI PRODOTTI E DELLE MARCHE CHE SUPPORTANO IL GENOCIDIO IN PALESTINA, IN CONGO, IN ROJAVA E IN TUTTO IL MONDO.
Il consumo non sostenibile che alimenta il cambiamento climatico che consuma il corpo della Terra.
Scioperiamo
DAL LAVORO PRODUTTIVO, RIPRODUTTIVO, DAI GENERI E DAI CONSUMI.
Se le nostre vite non valgono tanto da essere sistematicamente uccis*, violat*, molestat*, sottopagat*, invisibilizzat* noi scioperiamo.
Se “il patriarcato non esiste” e non vale la pena investire sulla prevenzione della violenza nelle scuole, noi scioperiamo!
Se la violenza sui nostri corpi viene usata per diffondere razzismo e controllo, giustificare zone rosse e una sicurezza fascista, noi scioperiamo!
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Disastro ferroviario
Ultimo aggiornamento Martedì 04 Marzo 2025 11:05 Scritto da Sandro Martedì 04 Marzo 2025 10:50
Disastro ferroviario
di Pioltello, una sola condanna a 5 anni. Assolti Rfi e 7 imputati.
Sentenza vergognosa!
Nell’incidente, avvenuto il 25 gennaio 2018, tre donne persero la vita e un centinaio di viaggiatori rimasero ferite.
La sentenza di 1° grado sull’incidente di Pioltello è, a dir poco, vergognosamente disarmante!
Assoluzione di 7 imputati e unica condanna al capo manutentore: l’ennesimo capro espiatorio! Come se, per la strage ferroviaria di Viareggio, avessero condannato chi ha eseguito l’esame all’assile in 10 minuti con strumenti obsoleti!
Quell’assile della sala montata era criccato da tempo, da molto tempo, ma l’organizzazione del lavoro era, ed è, predisposta, al solo fine del risparmio, in barba alla sicurezza. Il sistema organizzativo del lavoro è deciso dai vertici, nella fattispecie, da quelli delle ferrovie.
Ancora una volta le ferrovie, in specifico Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) ha preferito non adottare misure idonee e adeguate a garantire la sicurezza di viaggiatori e pendolari subordinando la loro vita alle leggi del vil danaro ovvero del profitto.
A Pioltello avevano due stade da seguire: o limitare la velocità del treno pendolare a 30 km/h anziché farlo viaggiare a 120-130 km/h oppure intervenire in tempo reale con il personale della manutenzione. La prima non rientra nelle loro ‘corde vocali’ ovvero orarie, la seconda necessita di personale che non c’è, soprattutto, in occasione di interventi straordinari. Hanno deciso di seguire la terza via: quella che si affida alla buona sorte che stavolta ha provocato la perdita di tre vite umane con decine di feriti.
Come Associazione dei familiari delle 32 Vittime della strage di Viareggio, siamo sgomenti e indignati di fronte a questa sentenza, brutta copia di tante altre ma non fotocopia di quella di Viareggio: 15 anni infiniti di iter processuale ... ma uno straccio di giustizia lo abbiamo strappato! Prezioso perché, per la prima volta in Italia, sono stati condannati Amministratori delegati, presidenti e manager, delle società responsabili del disastro, tra cui le figure apicali dell’azienda di Stato (FSI)!
Ogni giorno, in ferrovia, accadono incidenti, guasti, criticità: la dimostrazione che il sistema non funziona, c’è tanto, troppo che non va, c’è la logica e la legge della produttività, del mercato e del profitto, che cancellano la salute e la sicurezza dei ferrovieri, degli operai delle ditte, dei viaggiatori, dei pendolari. Per Viareggio, così è stato, persino di uomini e donne, ragazze e bambini, che riposavano nelle proprie abitazioni.
Ai familiari delle Vittime e ai feriti la nostra solidarietà e l’augurio che abbiano forza e coraggio per superare anche i momenti difficili delle aule dei tribunali, un percorso lungo e devastante, che aggrava l’immenso dolore per la perdita dei nostri cari.
Associazione "Il Mondo che vorrei" (familiari delle 32 Vittime del 29 giugno 2009)
Viareggio, 27 febbraio 2025
48 anni in prigione Leonard Peltier LIBERO!
Ultimo aggiornamento Venerdì 24 Gennaio 2025 14:17 Scritto da Sandro Venerdì 24 Gennaio 2025 14:09
GIOIA E TRISTEZZA.
La mattina di giovedi' 23 gennaio 2025 a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", si e' tenuto un incontro di riflessione e di festa dopo che Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, per 48 anni in prigione da innocente, ormai anziano e gravemente malato, ha finalmente ricevuto dal presidente statunitense uscente Biden - nell'ultimo giorno del suo mandato presidenziale - un provvedimento di "executive clemency" che lo scarcerera' e gli consentira' di passare il tempo che gli resta da vivere nella sua casa tra i suoi parenti, i suoi amici, con il suo popolo ed i suoi compagni di lotte in difesa dell'umanita' e della Madre Terra.
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Gioia e tristezza, gratitudine e impegno
Un sentimento di grande gioia per la scarcerazione e il ritorno a casa di Leonard Peltier oggi accomuna ogni persona di volonta' buona, ogni associazione democratica, ogni istituzione intesa al bene comune dell'umanita' che nel corso di questo mezzo secolo hanno conosciuto la sua figura e la sua vicenda, di uomo buono perseguitato ferocemente, di testimone della dignita' umana, di persona che anche dal profondo della segregazione nel carcere di massima sicurezza ha saputo continuare la lotta in difesa dell'umanita' intera, in difesa del mondo vivente, fedele ai valori della sua cultura espressi dalla luminosa formula "Mitakuye Oyasin": "siamo tutte e tutti una sola famiglia".
Ed al sentimento di grande gioia si unisce anche un sentimento di grande tristezza per questo mezzo secolo di persecuzione che Leonard Peltier ha subito, un sentimento di grande tristezza per la violenza subita da un uomo testimone e simbolo della violenza subita dal suo popolo e da tutti i popoli vittima della violenza genocida, etnocida, ecocida commessa da ogni potere colonialista, razzista, imperialista, maschilista, fascista.
La resistenza nonviolenta di Leonard Peltier lungo questo mezzo secolo di carcerazione - cosi' come quella di Nelson Mandela - ispira l'umanita' intera a proseguire la lotta per la dignita', i diritti e la liberazione di tutte le persone e di tutti i popoli; ispira l'umanita' intera a proseguire la lotta per la salvaguardia dell'intero mondo vivente minacciato di annientamento da poteri rapinatori e devastatori, disumani e vampireschi, ferocemente e follemente distruttivi.
Ringraziamo Leonard Peltier per la sua eroica resistenza nonviolenta e continuiamo nell'impegno comune per il bene comune dell'umanita'.
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Un appello ai mezzi d'informazione italiani
Rileviamo con dispiacere che mentre su tutti i principali mass-media statunitensi - agenzie, giornali, riviste, siti, radio e televisioni - e' stata data con adeguato rilievo la notizia della "executive clemency" del Presidente Biden che ha commutato la pena a Leonard Peltier concedendogli gli arresti domiciliari nella sua abitazione tra i suoi familiari, in Italia - in cui pure le notizie dagli Stati Uniti hanno abitualmente ampio spazio sui media - quasi nessuno dei grandi mezzi d'informazione ne ha fatto cenno.
Si tratta invece di una notizia del massimo interesse pubblico, la cui rilevanza morale e politica, istituzionale e giurisprudenziale, sociale e culturale, deontologica e assiologica, non puo' essere sottovalutata: una vittoria del bene e della nonviolenza che contrasta l'orrore e i massacri attualmente profusi a piene mani da poteri folli e scellerati prostituiti alla violenza onnicida.
Una vittoria del bene, della nonviolenza, dell'umanita': confidiamo che anche i mezzi d'informazione italiani vogliano darne notizia con il giusto rilievo.
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Con Leonard Peltier, per l'umanita'
Continuiamo a sostenere la lotta dei popoli nativi contro il genocidio, l'etnocidio e l'ecocidio.
Continuiamo ad impegnarci per la liberazione di tutte le persone ingiustamente private della liberta'.
Continuiamo ad opporci al razzismo, al colonialismo, all'imperialismo, al militarismo, al maschilismo; a tutte le guerre, a tutte le dittature, a tutti i fascismi, a tutti i poteri criminali.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Chi salva una vita salva il mondo.
Giustizia e liberta'.
Compassione e responsabilita'.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
La nonviolenza e' in cammino.
Il comitato viterbese di solidarieta' con Leonard Peltier
Viterbo, 23 gennaio 2025
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