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Sede Roma

Segreteria Nazionale e Provinciale
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IL GIOCO DELLE PARTI

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IL GIOCO DELLE PARTI


Care/i colleghe/i, nei giorni scorsi, si è tenuto un lungo appuntamento del Tavolo RSU il cui Ordine del Giorno riguardava: Piano assunzionale e ampliamenti orari front office, valorizzazioni, smart working. Il tema dello smart working, affrontato subito, alla luce delle modifiche normative, ha visto l’azienda comunicare l’intenzione di prolungarne la scadenza al 30/6, vedendo in questa proroga l’opportunità per arrivare ad accordi e procedure condivise. Giustificata la perplessità dell’O.S. CGIL che si possano raggiungere accordi in due mesi dopo quattro anni di stallo totale. Ma questo succedeva prima del raggiungimento a tempo record degli accordi su valorizzazioni e assunzioni, per cui potremmo pensare che, effettivamente, sia un obiettivo raggiungibile quello di chiudere in due mesi ciò che non si è risolto in quattro anni.

Come RSU USI CT&S ho ritenuto di dovere firmare solo l’accordo degli ampliamenti orari e le future assunzioni, fondamentali dopo anni di blocco totale dovuto a norme stringenti che Roma Capitale aveva reso ancor più stringenti. Questo è un segnale importante per tutti quei lavoratori che, stringendo i denti hanno subito le carenze di organico, esasperate da nuovi servizi e nuove aperture che Roma Capitale, nel tempo, ha concordato con la nostra Azienda. Occorrerà aspettare novembre 2022 per la procedura ad evidenza pubblica ed in mezzo ci sarà la supervisione ed approvazione di Roma Capitale. Sono soddisfatta di quanto raggiunto per gli ampliamenti orari, più che mai necessari sia per l’Azienda che per i lavoratori che da tempo hanno chiesto la possibilità di avere un lavoro full time. Ci vorrà pazienza, ma la graduatoria andrà ad esaurimento. E’ stato affrontato anche il tema di un’apertura di una graduatoria ampliamenti orari per i lavoratori delle biblioteche che, ad oggi, non era mai stata avviata nonostante alcuni lavoratori avessero avanzato delle richieste. Dopo alcuni attriti, l’Azienda e grazie all’insistenza della RSU della UIL FPL, che ho ritenuto di dovere appoggiare, l’Azienda ha inserito anche loro nell’accordo.

Per niente positivo, invece, è quanto accaduto per il Piano delle valorizzazioni. Un film già visto, semmai anche peggiorato come sequel. Alla luce della bozza presentata che saremmo andati a discutere, molto generica nelle sue voci (4 unità lì, 10 qui …) ho chiesto di avere un documento: la fotografia dello stato attuale nelle diverse aree che avrebbe chiarito gli eventuali sbilanciamenti. Documento che l’Azienda, evidentemente, non è stata in grado di fornire, né prima, nè durante la trattativa, motivo per cui ho, comunque, formalizzato la richiesta il giorno successivo e, ad oggi, ancora nulla. Nonostante, rispetto una prima bozza presentata, siano state apportate apprezzabili modifiche sui “numeri”, accresciuti da parte aziendale, dopo una “chiama” individuale da parte del dr. Silvi con i singoli rappresentanti le sigle (un gioco delle parti che non trova sponda nella mia figura di RSU che esprime la volontà dei lavoratori al Tavolo RSU, TUTTO), questo documento è rimasto nebuloso. Quando sono stata chiamata anche io alla “consultazione separata” ho ribadito che non avevo nulla di diverso da dire rispetto quanto espresso proprio durante la discussione al Tavolo RSU, visto che per me, quella, è la sede di trattativa, ufficiale. Il dr. Silvi, però, ha voluto esporre personalmente i diversi aumenti numerici che aveva inserito nel testo, motivo per cui, tornati tutti al Tavolo, ho potuto mostrare apprezzamento per lo sforzo da parte dell’Azienda in tal senso. Non sufficiente, però, a sanare la mancanza di trasparenza di tutta l’operazione che, tra l’altro, non consente di sanare tutte le situazioni che, nel tempo, sono state segnalate all’Azienda, anche mediante segnalazioni all’Osservatorio Comunale del Lavoro, denunce all’Ispettorato del Lavoro o vertenze individuali, vere e proprie. Pensate, si è saputo (ma perché è stato richiesto da parte di Stefano Rufo dell’O.S. UIL PA) che la cifra massima che verrà erogata per i superminimi sarà di 150 euro, ma non si conosce la minima. Nè tali somme sono state esplicitate nel documento finale. Riguardo la stesura del documento, ne ho convintamente fatto parte fino alla fine, nella speranza di poter dettagliare al meglio le voci (nei precedenti accordi era, infatti, possibile leggere - almeno - il livello di provenienza ed il livello di destinazione dei lavoratori coinvolti nelle valorizzazioni), in questo documento, nulla di tutto ciò: abbiamo un mero elenco di unità coinvolte, a volte con definizioni “creative” delle aree di riferimento.

Durante il tavolo sono state date delle informative in merito la riapertura del Planetario (stando alle comunicazioni social dell’Assessore alla Cultura, Gotor, il 22 aprile ci sarà l’inaugurazione). Sono previste ulteriori due postazioni di accoglienza di sala, oltre quella attuale, per un totale di sei lavoratori in tutto; una postazione di biglietteria, due lavoratori coinvolti e una di coordinamento, sempre due lavoratori. Si è parlato anche dell’apertura del criptoportico (prevista indicativamente per settembre) e della riapertura di Technotown, accennata dal dr. Silvi durante l’Audizione in Commissione Cultura del 23/3 u.s.. A riguardo ho chiesto se ci fossero delle date ed ha risposto che si parla del prossimo maggio ma di non avere contezza di orari o di esigenze ulteriori per il personale.

Il dr. Silvi ha anche voluto spiegare che l’Area della Conservazione vedrà degli incontri specifici per una “ri organizzazione”. Spero, quindi, si possa, in questa fase, risolvere una volta per tutte la principale criticità di quest’Area che aveva portato i colleghi a scrivere a tutta la RSU ed agli RLS: trattamento dignitoso dei lavoratori, con rispetto delle loro vite private e corrette ed eque attribuzioni di lavoro, oltre che l’adeguamento di chi svolge mansioni superiori. Buon lavoro a tutte/i.

Serenetta Monti

(RSU USI CT&S Zètema)

 

RICORDO DI VALERIO E CARLA VERBANO

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22 FEBBRAIO 1980 -22 FEBBRAIO 2022: UN’IDEA NON MUORE MAI…IN RICORDO DI VALERIO E CARLA VERBANO

A cura di USI Unione Sindacale Italiana fondata nel 1912 e mail Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

 

Un’assassinio studiato e premeditato, quello di Valerio Verbano, attivista dei collettivi autonomi e del liceo Archimede e antifascista, quello compiuto al suo rientro a casa, sotto gli occhi dei suoi genitori immobilizzati, il 22 febbraio 1980, da gruppi la cui origine fascista non è in discussione. I veri mandanti, al di là degli esecutori materiali rimasti ancora sconosciuti, non sono stati identificati, nonostante l’impegno di Carla Verbano mamma di Valerio, di avvocati e di strutture del movimento antifascista romano, di far riaprire le indagini e il processo, per accertare almeno la “verità processuale”. VERITA’ E GIUSTIZIA SOCIALE, che come ci ha insegnato la sanguinosa pratica delle stragi di stato, non sempre coincide con la verità dei fatti.

VALERIO e sua mamma CARLA, non  sono più con noi fisicamente. MA UN’IDEA NON MUORE MAI, quella della lotta per la trasformazione sociale raicale dell’esistente, per l’emancipazione delle classi lavoratrici e la liberazione dei soggetti sfruttati e oppressi dal sistema capitalistico dominante, a danno delle persone e dell’ecosistema, per il profitto e la ricchezza di pochi a danno di tanti-e.

Compito nostro, mantenere viva la MEMORIA STORICA alle giovani generazioni, che stanno saggiando le forme repressive quando escono dai binari classici della contestazione ambientale, della distruzione del pianeta e dei morti sul lavoro, durante i percorsi di formazione della forza lavoro, ad un futuro di sfruttati e omologati alla cultura dominante, tenere accesa l’attenzione anche a tanti anni di distanza, per il RICORDO di questo assassinio come di altri rimasti impuniti, anche dalla giustizia statale.

UN’IDEA NON MUORE, IL 22 FEBBRAIO COMUNQUE BANDIERE ROSSE AL VENTO…

Unione Sindacale Italiana – segreteria collegiale confederazione Usi fondata nel 1912

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RSU USI ZETEMA. AL SINDACO GUALTIERI

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LETTERA AL SINDACO GUALTIERI

DELLA RSU USI ZETEMA

Inviata il 13/12/2021 alle h. 11.03

Oggetto: Richiesta intervento immediato verifica corrette relazioni industriali ed applicazione istituti contrattuali CCNL Federculture presso Zètema Progetto Cultura srl. Verifica stanziamento fondi 2020 per Premio Produzione 2020, Richiesta URGENTE di incontro.

Spett. Sindaco,

mi chiamo Serenetta Monti e sono RSU USI Unione Sindacale Italiana presso Zètema Progetto Cultura srl. Con le sigle FP CGIL e UIL PA, nel mese di novembre, ho promosso il referendum aziendale avente per oggetto l’accettazione o meno della Proposta aziendale riguardante il Premio Produzione 2020. Proposta ritenuta “INACCETTABILE”. Inaccettabile perché prevedeva una somma in denaro contante che, dopo alcune trattative, si aggirava sui 500 euro. Mentre chi avesse voluto usufruire di benefit previsti dal welfare, avrebbe beneficiato di una somma estremamente superiore.

Le vorrei evidenziare, poiché Lei all’epoca non era il nostro Sindaco, che, lavoratori e lavoratrici Zètema non si sono mai fermati durante il periodo più critico della pandemia da SARS COV2: il lockdown. L’Italia si fermava e lavoratori e lavoratrici dell’accoglienza museale continuavano a garantire la vigilanza all’interno di ogni, singolo, museo civico, esponendosi a tutti i rischi del caso, visto che molti di essi si spostavano con i mezzi pubblici.

La manutenzione dei siti museali è stata operativa tutto il tempo, sia da remoto che in presenza. Gli impiegati, in smart working, sono gli unici della galassia delle Partecipate a non avere percepito (e, ad oggi continuano) i buoni pasto per una scelta UNILATERALE dell’attuale A.U. dr. R. Tagliacozzo.

Il bilancio 2020 è stato chiuso in attivo, con un intervento della precedente Giunta che, allacciandosi alla formula “sinallagmatica” dell’attuale contratto, ne modificava i termini, integrando le risorse con un finanziamento di più di un milione di euro per bilanciare gli ammanchi dovuti ai lunghi periodi di chiusura.

Tutto questo doveva essere preludio di un DIGNITOSO riconoscimento di quanto fatto nel 2020 da lavoratori e lavoratrici Zètema. Invece … non solo la cifra proposta per il Premio Produzione è assai lontana dall’ultimo premio erogato (che, con 664 EURO di media risulta essere il più basso tra chi applica il CCNL Federculture) ma, ad oggi, non si è riaperta la discussione sul Premio Produzione che avrebbe dovuto susseguirsi proprio all’esito referendario dello scorso 11 novembre che aveva, appunto, bocciato la proposta aziendale (ha votato circa l’80% dei dipendenti aventi diritto al voto ed il “NO” è stato netto). Lavoratori e lavoratrici Zètema hanno avuto modo di visionare la cifra che l’Azienda ha investito in Consulenze esterne proprio nel 2020… anche per questo la somma proposta è stata ritenuta INACCETTABILE

Il 22/11 u.s., durante l’ultimo tavolo RSU (tenutosi su sollecito del Prefetto) il dr. Tagliacozzo aveva affermato di avere un’ulteriore opzione ma che non ne avrebbe messo a conoscenza il Tavolo stesso sino a che non l’avesse presentata, come gesto di “garbo istituzionale”, all’attuale Giunta. Cosa che sarebbe dovuta avvenire di lì a breve.

Lo scorso Primo dicembre, non avendo aggiornamenti, scrivevo all’A.U. ed all’attuale Responsabile Relazioni Industriali (consulente esterno ingaggiato nel 2021) per ottenere ragguagli sul gesto di “garbo istituzionale”. La risposta ricevuta mi lasciava basita.

Per la dr.ssa Taliani (attuale responsabile relazioni industriali), infatti, il ritardo nel riprendere la trattativa è dovuto all’aver voluto “rimettere a valutazione referendaria”. Colpa dei dipendenti quindi? Il quale ritardo, sempre per la dr.ssa Taliani, ha “portato al coinvolgimento di Roma Capitale in concomitanza delle fasi di approvazione del Piano Industriale e del contributo per assestamento di bilancio 2021, assestamento fatto già nel 2020…elementi, questi, imprescindibili ai fini della chiusura in utile del 2021 e quindi determinanti per il premio di produzione 2022, come più volte evidenziato ai tavoli”. Ritengo ci sia parecchia confusione "nell’Universo" Zètema se, dei fondi accantonati nel 2020 per l’erogazione di un Premio (del 2020!) debbano essere usati nel 2021 per un Premio da discutere nel 2022.

Per questo reputo opportuno un SUO, immediato intervento di verifica a tutela dei dipendenti, tutti.

Le chiedo, inoltre, un incontro urgente per poter rappresentare nel dettaglio quanto appena espresso.

Le auguro un buon lavoro.

Attendo fiduciosa riscontro.

Distinti saluti.

Serenetta Monti (RSU/USI Zètema Progetto Cultura srl).”

http://www.serenettamonti.it

   

No! Alla proposta dell'Azienda.

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CHE FINE HA FATTO L’URGENZA

DEL PREMIO PRODUZIONE!

 

Care/i colleghe/i, come ricorderete, l’11/11 u.s., 600 dipendenti Zètema su 774 (aventi diritto al voto) hanno detto la loro in merito la proposta di accordo sul Premio Produzione, presentata dall’Azienda al Tavolo RSU.

E la loro voce ha visto la maggioranza del NO.

La Commissione Elettorale ha trasmesso subito l’esito referendario all’azienda ed io, in qualità di RSU USI, il 12/11 chiedevo la convocazione urgente del Tavolo RSU per tornare a discutere il tema.

Venerdi 19/11, l’Azienda ha inviato la convocazione del Tavolo RSU per domani, 22/11/2021.

Peccato che nell’OdG non abbia trovato spazio la voce dei 600 dipendenti che hanno espresso il “si” e il “no”.

Su mio sollecito, la dr.ssa ............. (ricordiamo essere la consulente esterna scelta per le relazioni industriali) ha risposto che “… in particolare, vi è un’urgenza di risposta al Prefetto. Pertanto, sarà cura dell’azienda prevedere a stretto giro un tavolo dedicato al premio di produzione.”.

E’ evidente che le tematiche poste all’OdG (“Status Piano assunzionale” e “Adempimenti normative di salute e sicurezza”) siano di estrema importanza per tutti.

Trovo però INQUALIFICABILE non avere inserito nel medesimo OdG (del PRIMO TAVOLO POST REFERENDUM) la discussione tanto attesa da tutti sul Premio Produzione.

In qualità di RSU/USI ho inviato una risposta che condivido con tutte/i voi.

Sarà mia cura aggiornarvi sull’esito del Tavolo RSU.

Serenetta Monti (RSU/USI)

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Mail inviata alla dr.ssa .............. alle ore 19.55 del 21/11/2021

“Gentile dr.ssa ................., La ringrazio per il cortese e sollecito riscontro. Come avevo già evidenziato nella mia richiesta, sono perfettamente conscia dell'esigenza aziendale di dare riscontro al Prefetto di quanto richiesto dallo stesso. Non vedo però questa netta "separazione" che evidenzia Lei tra i due argomenti... Anche perchè, già gli argomenti di partenza sono due, "separati e distinti", semplicemente sarebbero diventati tre:

  • Piano assunzionale;
  • Salute e sicurezza;
  • Premio Produzione.

Le comunico sin da ora la mia disponibilità a discutere domani stesso il tema del Premio Produzione, a costo di fare notte. Ritengo che l'Azienda debba dare risposta a TUTTI i 600 dipendenti che hanno fatto sentire la propria voce attraverso il referendum.

Reputo, infatti, indispensabile che tutte le RSU che hanno inteso promuovere insieme il referendum, siano messe in condizione di rappresentare la voce dei colleghi SUBITO. Certa comprenderà ANCHE questa URGENZA (non solo quella, doverosa, di rispondere al Prefetto), attendo fiduciosa ulteriore riscontro.

Cordiali saluti.

Serenetta Monti

 

RESPINTO L'ENNESIMO ATTACCO A FARMACAP

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RESPINTO L'ENNESIMO ATTACCO A FARMACAP IN ASSEMBLEA CAPITOLINA, SCONFITTA LA RAGGI E I SUOI ASSESSORI, CONTINUEREMO A DIFENDERE L'AZIENDA SPECIALE COMUNALE PUBBLICA, PER IL SUO RILANCIO E FUNZIONAMENTO OTTIMALE.

PER LA FARMACAP PUBBLICA E INDIVISIBILE  - Roma, 21 agosto 2021

Il Consiglio Comunale previsto per il 17 agosto 2021, nel quale frettolosamente si volevano approvare scelte molto importanti sul futuro di diverse realtà cittadine, da Roma Metropolitane a Farmacap, si è concluso molto rapidamente, con la bocciatura dell'ordine dei lavori, nel rispetto delle regole di cui si è fatto garante il Presidente dell’Assemblea Capitolina, con il voto contrario delle Opposizioni (26 voti contrari e 18 favorevoli). Le discussioni su Farmacap con l’attuale Giunta si chiudono qui, visto che il giorno successivo, il 18 agosto, è stato l'ultimo giorno di Consiglio Comunale. In seguito potranno essere convocate ulteriori sedute del Consiglio solo per questioni di comprovata urgenza per la città.

Pertanto, l'ultimo tentativo della Giunta Raggi di condizionare "fuori tempo massimo" il destino di Farmacap è fallito, non avendo più i numeri in Aula.

La storia recente, in particolare dell’ultimo anno, ci dimostra che le responsabilità politiche e gestionali dell'aver portato l’Azienda sull'orlo del fallimento, sono chiare.

Si voleva smembrare e privatizzare la FARMACAP, con la complicità di dirigenti scelti appositamente. Ma la nostra resistenza, come Rsa interne e sostenute dalle rispettive strutture sindacali e quella praticata dall'Assemblea Capitolina sono state più forti. Ricordiamo, a futura memoria, che nel febbraio 2021, il Commissario Straordinario (all’epoca Marco Vinicio Susanna; ex collaboratore dell’Assessore al Bilancio e Partecipate, Gianni Lemmetti), il Direttore Generale (all’epoca, Emiliano Mancini) e il Presidente del Collegio dei Revisori, annunciarono alle OO.SS. la sopraggiunta insolvenza dell’Azienda, a partire dall’incapacità di pagare gli stipendi successivi e le forniture. Una situazione drastica che avrebbe richiesto evidentemente interventi shock. Infatti, come da copione, venne fuori un piano economico-finanziario, a firma del Commissario Straordinario, tenuto fino a quel momento riservato, nel quale si prospettava una via d’uscita dalla crisi, attraverso lo scorporo dei settori sociale e farmacie, in aziende differenti, come antipasto alla privatizzazione, nella logica del non ci sono alternative (T.I.N.A.). Le alternative c’erano, le abbiamo proposte, e ci siamo mobilitati a più riprese (10 marzo, 22 aprile e 5 maggio) sostenuti dall'utenza (ndr, anche con partecipate e combattive assemblee presidi congiunte dipendenti-utenti in vari quartieri della città, presso farmacie comunali e sportelli sociali di Farmacap) e dalle/i Consigliere/i, per rivendicare un futuro per l’Azienda Pubblica Speciale Farma-socio-sanitaria. Dopo la presa di distanze tattica della Giunta dai dirigenti dimissionari, responsabili del disastro conclamato, è arrivata la nomina dell’ennesimo Commissario Straordinario, il terzo consecutivo a nomina Raggi, dopo 7 anni consecutivi di assenza di un Consiglio di Amministrazione, come invece previsto dallo Statuto. Il mantra del nuovo Commissario è stato purtroppo uno solo: l’ineluttabilità della liquidazione. In seguito anche il Parlamento, con un voto a larga maggioranza ci è venuto incontro, con un emendamento al Decreto Sostegni-bis, approvato lo scorso luglio 2021, che teneva conto dell’andamento dei bilanci aziendali, nell’eccezionalità della pandemia.

A questo punto ci saremmo aspettati dalla Giunta (senza più maggioranza in Assemblea Capitolina), il buon senso di NON fare ulteriori azioni, alla fine di una Consiliatura già in proroga, dopo l’acquisizione di immobili inutilizzati, di proprietà aziendale, da parte di Roma Capitale. E invece no: hanno voluto sorprenderci e deluderci fino alla fine.

Come lavoratrici e lavoratori, cittadine/i romane/i, ci prepariamo a rivendicare un futuro migliore, un reale rilancio di Farmacap, a partire dalla nomina di un Consiglio di Amministrazione, con la fine dei commissariamenti, rispetto dei diritti, tutela della salute (ndr, in un Azienda che non riconosce ancora, malgrado i  vari impegni presi di fronte all’Osservatorio comunale sul lavoro, poi disattesi, i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza RLS e rifiuta di fare la loro dovuta formazione retribuita e in orario di lavoro, fatto che non ha impedito di intervenire a più riprese su salute e sicurezza), condizioni di lavoro adeguate ed una buona gestione, partecipata e “trasparente”.

Ovviamente ci rivolgiamo "alla prossima Giunta".

Al momento rimangono molte macerie e molte ferite da sanare, a partire dallo sfregio del mancato rinnovo dei contratti in scadenza a tempo determinato, a colleghe/i farmaciste/i indispensabili, da parte di una dirigenza che era già entusiasticamente proiettata verso la liquidazione.

In ogni caso manterremo viva l’attenzione, anche nelle prossime settimane, sulla gestione aziendale e su eventuali atti amministrativi che possano interessare Farmacap.

RSA interne di USI, FILCAMS-CGIL, FISASCAT-CISL, UILTuCS-UIL.

   

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