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Zètema, Roma, 29 luglio 2021:

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Zètema, Roma, 29 luglio 2021:

LE CONSULENZE ESTERNE PAGATE IN  CONTANTI.

I DIPENDENTI  IN WELFARE.

LA RSU USI SERENETTA MONTI RIGETTA LA PROPOSTA.

“Il 2020 è stato un anno difficile per tutti. Il mondo del lavoro è stato stravolto e potrebbe risultare fuori dal mondo parlare di “premi produzione”. Ma una cosa non l’ha potuta fare il SARS COV2: cancellare definitivamente tutti i CCNL. “. Queste le prime parole di Serenetta Monti, RSU USI Unione Sindacale Italiana e vice segretario romano USI. Zètema è la società in House di Roma Capitale che si occupa dei servizi culturali (eventi, musei, etc...). “Ricorderete tutti”, prosegue Monti, “che, mentre il Governo chiedeva a tutti gli Italiani di non uscire, lavoratori e lavoratrici Zètema, impegnati nella vigilanza delle opere all’interno dei musei, continuavano a lavorare in presenza, con tutti i rischi che ne derivavano, visto che, all’inizio, neanche le mascherine certificate venivano fornite”. Durante il primo Tavolo RSU tenuto lo scorso 28 luglio dalla neo delegata alle relazioni industriali, dr.ssa Anna Taliani (recente consulenza esterna, iniziata il 5/7/2021 e che terminerà il 4/7/2022, la cui ragione dell’incarico si legge nell’area dell’amministrazione trasparente del sito di Zètema è “indisponibilità di risorse interne”) è emersa l’intenzione da parte aziendale di erogare un Premio Produzione, evitando un esborso economico con corrispettivi in contanti e la volontà di utilizzare la piattaforma welfare, introdotta lo scorso anno, per l’intero ammontare di tale Premio   che   deve   essere   ancora   quantificato.   Le   motivazioni   di   tale   scelta,   addotte   da   parte aziendale,   sarebbero   ricollegabili   alla   delibera   di   Giunta   Capitolina   n.   347   del 30/12/2020:”Revisione del vigente Contratto di affidamento di servizi stipulato tra Roma Capitale e Zètema Progetto Cultura s.r.l. per il triennio 2020-2022” che, mediante lo stanziamento di circa un milione di euro, ha consentito il raggiungimento dell'equilibrio del bilancio Zètema (con una somma di utile) che deve essere ancora approvato da Roma Capitale." "Questa delibera, però," prosegue   Monti,   "come   recita   il   titolo,   è   una   “revisione”   VOLUTA  da   Roma   Capitale   per incrementare il proprio contributo, alla luce delle difficoltà attraversate con la pandemia. Non impone paletti di sorta. Pertanto, non è comprensibile la dicotomia con cui Zètema continua ad attivare consulenze esterne, giustamente retribuite, mentre i dipendenti che hanno consentito che l’Azienda attraversasse le acque agitate del primo anno di pandemia non si vedrebbero riconosciuto in contanti lo strumento contrattuale conosciuto come Premio Produzione. Sono sicura che non fosse intenzione della nostra sindaca appesantire ulteriormente le tasche di quei lavoratori che, stando in smart working, non percepiscono (da più di un anno) buoni pasto senza che ci sia un accordo sindacale in tal senso. I dipendenti di Zètema, come per gli anni pregressi, hanno (e rivendicano!) la legittima aspettativa di vedere corrisposto il premio produzione in euro, non in altre forme, specie se non hanno sottoscritto in FORMA ESPLICITA e INDIVIDUALE alcun patto."

"Sono consapevole dei tempi difficili per tutti", ribadisce Monti. "Proprio per questo, se è lecita prerogativa dell'Azienda ricorrere esclusivamente al welfare, per evitare esborsi economici (così facendo,   introiterebbe   la   somma   stanziata   da   Roma   Capitale   che   sta   anche prevedendo nell'assestamento di Bilancio altri 500.000 euro per Zètema), è DOVERE del sindacato ricordare le   esigenze   dei   lavoratori   (bollette,   affitto   e   mutui)   e   difenderne   il   diritto   a   percepire un'erogazione in denaro o, al più, a concordare un doppio binario che veda anche il welfare.

L'USI ha ribadito l'esigenza di erogazione economica e disponibilità a discutere un piano welfare, a latere.

O il principio di "difficoltà" è uguale per tutti ... e non si ricorre a consulenze esterne (così si risparmia) ... O si riconosce il dovuto a tutti. È per questo che io, come RSU USI non avallerò un altro scippo dalle tasche dei dipendenti Zètema!". Questa la dura conclusione di Serenetta Monti.

Usi Unione Sindacale Italiana fondata nel 1912

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FARMACAP: MA QUALE LIQUIDAZIONE!!

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FARMACAP: MA QUALE LIQUIDAZIONE!!

SI AL CONTRATTO DI SERVIZIO E AI RINNOVI CONTRATTUALI.

Un resoconto commentato dell’ultimo incontro del 30 giugno 2021, a cura di Usi

Il 30 Giugno il Commissario Marzetti, al cosiddetto “tavolo permanente”, ha annunciato di non voler rinnovare o prorogare i contratti di lavoro a tempo determinato in scadenza il 30 Giugno, e i successivi 3. in scadenza a fine Luglio, sebbene l’ Usi avesse già mandato, il 26 Giugno, una nota di invito e diffida in cui si evidenzia che la Farmacap sta disobbedendo alla Direttiva UE 70, del 1999, E ALLE LEGGI ITALIANE CHE DAL 2015 DISCIPLINANO IN MATERIA DI TEMPI DETERMINATI, SPECIE PER UNA FIGURA COME I COLLABORATORI DI FARMACIA, CHE STANNO SOPPERENDO A GRAVI E STRUTTURALI  CARENZE DI ORGANICO. IL MANCATO RINNOVO E PROROGA DEI 6 CONTRATTI, METTE A REPENTAGLIO IN ALCUNE FARMACIE IL BUON ANDAMENTO DEL SERVIZIO PUBBLICO ESSENZIALE.

È una grave scelta aziendale non solo per per i 6 lavoratori e lavoratrici che in piena estate e in una situazione di crisi si ritroveranno senza stipendio e certezze. È grave anche per la motivazione di questa scelta che è, per l’Avvocato Marzetti, la liquidazione ordinaria dell’Azienda, cioè una prospettiva di estinzione della Farmacap, reversibile, certo, ma che prevede comunque la cessazione dell’attività. Motivazione-pretesto che dall’Usi non è ritenuta valida e che ci vede in radicale dissenso.

In ogni caso il Commissario NON HA IL POTERE DI DECIDERE LA LIQUIDAZIONE, SENZA NESSUN MANDATO DALL’ORGANO DELIBERATIVO CONSILIARE DI ROMA CAPITALE, L’ASSEMBLEA CAPITOLINA, organo di controllo e di indirizzo, che si è già espressa in numerose occasioni in senso contrario, compresa l’ultima il 5 Maggio.

La soluzione alternativa c’è e l’Usi l’ha espressa in sede di Commissione congiunta politiche sociali e di bilancio, OLTRECHE’ NEL CONFRONTO con l’Avvocato Marzetti: la STIPULA di un CONTRATTO DI SERVIZIO, anche per gli anni passati e per quelli futuri, come previsto dalle norme vigenti (art.14, comma 5, Tussp).

Insistere sulla LIQUIDAZIONE significa proseguire in una gestione precaria, sul filo del rasoio per quanto riguarda il pagamento degli stipendi e dei fornitori, quando serve invece un immediato rifinanziamento, tramite appunto un CONTRATTO DI SERVIZIO, che modificherebbe anche la situazione dei bilanci 2020 e 2021 e permetterebbe una politica di ripresa e d’investimenti con un implementazione dei servizi aziendali.

Nonostante ci siano stati i recuperi dei fondi HCP e per i servizi sociali di prossimità allo stato attuale queste azioni non bastano.

Il tavolo permanente HA UNA sua utilità SOLO se c’è salvaguardia occupazionale, investimenti sul futuro della Farmacap come Azienda Speciale e implementazione dei servizi, a partire dalla tutela dei LIVELLI OCCUPAZIONALI CON L’IMMEDIATO RINNOVO O PROROGA DEI CONTRATTI DI LAVORO SCADUTI O IN SCADENZA.

In ogni caso diamo indicazione di prosieguo della  mobilitazione, necessaria e con il coinvolgimento degli utenti e della cittadinanza per il futuro dell'azienda Speciale, per la salvaguardia occupazionale e per la tutela dei servizi erogati.

Roma, 5 luglio 2021

Segreteria intercategoriale Usi Unione Sindacale Italiana fondata nel 1912

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SALVARE LA FARMACAP PUBBLICA

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SALVARE L’AZIENDA NEL RISPETTO DI TUTTE/I: RESOCONTO INCONTRO 28/5 del NEO COMMISSARIO STRAORDINARIO, CON RSA E SINDACATI.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

PER LA FARMACAP PUBBLICA E INDIVISIBILE,

PROSSIMA INIZIATIVA DI MOBILITAZIONE

IL 4 GIUGNO 2021, DALLE 10 ALLE 13,

assemblea/presidio con utenti e dipendenti,

c/o Farmacia  “PELIZZI” in via Rolando Vignali, a Cinecittà.

 

Ieri, 28 maggio 2021, si è tenuto il primo incontro con il nuovo Commissario Straordinario, l'Avvocato Jacopo Marzetti. L'incontro ha avuto un carattere interlocutorio, sebbene sia stato caratterizzato sin dall'inizio da una modalità impositiva che mal si concilia con una rispettosa, quindi proficua, dialettica sindacale. A fronte delle nostre legittime richieste di chiarimento su quale sia precisamente il mandato ricevuto dalla Giunta, se debba quindi accompagnare Farmacap alla dismissione e successiva privatizzazione, oppure se debba salvaguardarne la natura giuridica di Azienda Speciale e l'integrazione "farma-socio-sanitaria", le sue risposte non sono state soddisfacenti. Non basta infatti dichiarare che il proprio ruolo sarà quello di valutare l’applicazione del piano di razionalizzazione delle partecipate prossimo venturo, per quanto riguarderà Farmacap, né pretendere a prescindere, l'istituzione di un tavolo di confronto permanente senza questo chiarimento fondamentale.

Se l'Avvocato Marzetti vuole un confronto “proficuo” con RSA, OO.SS., lavoratrici/ori rappresentate/i,

l'obiettivo della salvaguardia dell'Azienda Speciale deve essere chiaro, nel rispetto della serenità lavorativa e dell'abnegazione delle/i lavoratrici/ori, che in questi anni hanno mantenuto aperti i servizi seppur in carenza di personale.

Abbiamo quindi manifestato disponibilità alla partecipazione ad un tavolo permanente, ma con queste

specifiche fondamentali. Valutiamo positive anche alcune delle prime azioni che il Commissario sta

intraprendendo per garantire la gestione operativa dell' Azienda, dal pagamento degli stipendi, al ripristino ordinario delle forniture, alla valutazione che l'Azienda debba essere “sempre” remunerata per i servizi resi alla cittadinanza (a partire dallo screening colon-retto), o della necessità di una figura manageriale nel ruolo di Direttore Generale, non di un farmacista, privo delle competenze necessarie. Inoltre il Commissario ha mostrato interesse alla richiesta di Contratto di Servizio per Farmacap, che è stata inoltrata a Roma Capitale, tramite diffida (sottoscritta da parecchie decine di dipendenti in poco più di 24 ore).

Rinnoviamo quindi la nostra disponibilità a partecipare a un confronto permanente, ma con l'obiettivo

esplicito di lavorare alla messa in sicurezza ed al rilancio dell'Azienda Speciale, nella sua integrità socio-sanitaria, senza lo scorporo del settore sociale e senza nessuna aggregazione fantasiosa delle farmacie ad altre società; per la piena salvaguardia occupazionale e salariale delle/i dipendenti, a partire dall’erogazione della quattordicesima, a tutela delle professionalità e dei servizi per le/i cittadine/i.

Risultano quindi incomprensibili le polemiche sterili che provengono dall'organizzazione sindacale UGL,

che anziché diffondere notizie inesatte, forse nell’intento di aggiudicarsi il 1° premio fedeltà al nuovo

Commissario, dovrebbe fare un po' di autocritica per aver sostenuto finora posizioni filo-aziendali (come sulla questione RLS, salute e sicurezza), con l’appoggio acritico alla gestione precedente, le cui macerie (prodotte da malagestione, debiti e ricche consulenze), sono sotto gli occhi di tutte/i.

Coerentemente alla battaglia in difesa di Farmacap, continueremo con la mobilitazione necessaria e con il coinvolgimento delle/gli utenti, dei comitati territoriali e delle Istituzioni, a partire dalla prossima

Assemblea/Presidio di venerdì 4 giugno, che si terrà in via Rolando Vignali, davanti la nostra farmacia

"Pelizzi", dalle h 10:00 alle 13.00.

RSA USI, FILCAMS-CGIL, FISASCAT-CISL, UILTuCS-UIL

   

LA MOBILITAZIONE E LA LOTTA

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LA MOBILITAZIONE

ALL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA 3,

FERMA UNA RISTRUTTURAZIONE

CON RICADUTA A

OCCUPAZIONE E SALARIO.

Le preoccupazioni dei lavoratori che da vent’anni sono impiegati negli appalti esterni dell’Ateneo di Roma 3, rispetto ad eventuali esuberi, tagli orari e taglio del salario accessorio (14esima e buoni pasto) ci hanno portato alla proclamazione dello stato d’agitazione del 9 aprile scorso, da parte di USI con un’importante e partecipata mobilitazione, martedì 20 aprile sotto il Rettorato dell’Università.

La mobilitazione dei lavoratori promossa da CGIL e dall’USI (assenti non giustificati invece CISL e UIL), ha visto una partecipazione quasi totale dei lavoratori impiegati nell’appalto delle portinerie e servizi ausiliari e di quelli impiegati nella manutenzione, con la partecipazione anche di un gruppo dei lavoratori delle pulizie.

Questa mobilitazione ha prodotto un incontro con l’Ateneo (svoltosi poi in presenza il 29 aprile 2021 con il Direttore Generale e altri dirigenti), nel quale il Direttore Amministrativo si è impegnato a garantire i lavoratori e le lavoratrici impiegati nell’appalto delle Portinerie e servizi ausiliari, circa la continuità occupazionale e il mantenimento del salario accessorio, anche a fronte della “ristrutturazione” dei servizi in appalto, voluta dall’Università.

A seguito di quest’importante impegno dell’Università di Roma 3, come Rsa USI abbiamo deciso la sospensione dello stato d’agitazione, anche con successivo incontro con Coopservice del 4 maggio 2021 (con HR Manager, in videoconferenza), con chiusura della procedura prevista dalla legge 146/90, della obbligatoria procedura di “raffreddamento del conflitto”. Manterremo comunque alta l’attenzione e vigileremo sugli impegni presi da parte dell’Ateneo di Roma 3.

LA LOTTA PAGA!

100% DIRITTI E DIGNITA’, 100% dei SALARI

100% SALUTE E SICUREZZA

Roma 25/05/2021

RSA USI Coopservice scpa aderente a Usi

appalto portinerie e servizi ausiliari Roma 3

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FARMACAP: UN FALLIMENTO POLITICO E GESTIONALE!

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FARMACAP: UN FALLIMENTO POLITICO E GESTIONALE!

SERVE RIFINANZIARE SUBITO L’AZIENDA SPECIALE.

Il 5 maggio 2021, è stata una giornata di sciopero per le lavoratrici ed i lavoratori Farmacap (sciopero indetto dalla FILCAMS-CGIL, FISASCAT-CISL, UILTuCS–UIL, USI Unione Sindacale Italiana), in concomitanza ad una seconda seduta straordinaria, a tema, dell’Assemblea Capitolina (che si è rivelata ricca di colpi di scena)      e accompagnata da una partecipata manifestazione in Piazza del Campidoglio. Una giornata di lotta ulteriore resasi necessaria,

sia per chiedere la “bocciatura” del Piano Economico - Finanziario presentato dal Commissario, contenente  le due opzioni, della privatizzazione e della liquidazione, sia per le condizioni drammatiche,   economiche e organizzative, in cui versa l’Azienda (che proprio nella giornata odierna,7 maggio, ha subìto il blocco delle forniture alle farmacie da parte di uno dei grossisti), che mettono a rischio stipendi, occupazione ed evidentemente, servizi alla cittadinanza. Abbiamo denunciato da anni la possibilità di questo grave esito, ma la Sindaca Raggi e l’Assessore al Bilancio e alle aziende partecipate Lemmetti, “irresponsabilmente”, non sono intervenuti, né rimuovendo vertici inadeguati, né con interventi di risanamento dell’Azienda Speciale, malgrado la presenza di numerosi pronunciamenti formali e indicazioni dell’Assemblea Capitolina. Ci sono quindi responsabilità politiche e gestionali da parte di questa Amministrazione. Lo diciamo senza fronzoli: le dimissioni annunciate durante l’Assemblea Capitolina, dal Commissario e dal Direttore Generale “ad interim” (in carica da oltre 2 anni), sono un ATTO DOVUTO, dopo aver “condotto” l’Azienda a questo disastro e apprezziamo il nuovo ordine del giorno, approvato in Aula consiliare, che respinge il P.E.F. aziendale 2021-2023, realizzato dall’attuale Commissario Straordinario, ma attraverso una consulenza “aggiuntiva” di 32.000 € (in media, 550 euro a pagina, su 56 pagine di relazione!). Rimane l’ulteriore minaccia “di portare i libri in tribunale” da parte del Presidente del Collegio dei Revisori, di cui vorremmo capire meglio il ruolo svolto dal 2015 ad oggi, attraverso due amministrazioni, con l’interrogativo del perché anch’egli non sia stato sostituito, sebbene lo abbia formalmente richiesto, a fine mandato. L’Assessore Lemmetti nega che sia possibile rifinanziare l’Azienda Speciale, a causa degli impedimenti normativi

previsti dalla Legge 147/2013, con un’interpretazione discutibile della stessa norma (che tra l’altro, NON avrebbe necessità di alcuna applicazione, in assenza di approvazione dei Bilanci dal 2013 in poi; poiché a Farmacap non si applica il comma 555 dell’art. 1 della Legge 147/2013, in quanto svolge un servizio pubblico locale e offre beni e servizi direttamente alla cittadinanza, come già esposto in modo approfondito nel ricorso al Tar, depositato da lavoratrici e lavoratori Farmacap nel 2015), aggiungendo che ci sarebbero fondi stanziati per l’acquisizione degli immobili Farmacap da parte di Roma Capitale, come altri fondi per le Partecipate, utilizzabili solo in un’ipotesi di “incorporazione” di Farmacap nella società “ZETEMA S.R.L.”, che ha per Statuto, finalità ben diverse da quelle di  Farmacap. Affermazione della quale sembra che gli stessi dirigenti Zetema non fossero al corrente. Ipotesi che riteniamo “fumosa” e poco realistica per tanti buoni motivi, che non approfondiremo qui. Riteniamo invece che DEBBA ESSERE RIFINANZIATA SUBITO l’Azienda Speciale comunale Farmacap, a partire dall’acquisizione degli immobili aziendali, mentre gli scenari prospettati sembrano frutto di una scelta politica, ed è lecito sospettare che “il disastro” attuale sia un esito atteso, vista l’inerzia pluriennale, per consegnare l’Azienda a soggetti privati o toglierla così di mezzo dalla “piazza romana”.

Lotteremo senza esitazione per la salvaguardia di Farmacap come bene pubblico, nell’interesse dell’intera cittadinanza romana, con ogni mezzo a  disposizione, di mobilitazione e legale, certi del sostegno maggioritario delle/i Consigliere/i dell’Assemblea Capitolina, che in ogni occasione hanno espresso alla Sindaca e alla Giunta, la necessità di un rilancio dell’azienda pubblica. La partita è ancora aperta e con il contributo di tutte/i, lavoratori e lavoratrici, utenti, Consigliere/i, ce la faremo!

NO ALLA PRIVATIZZAZIONE, NO ALLA LIQUIDAZIONE E AD IPOTESI IMPROBABILI.

RIFINANZIARE SUBITO L’AZIENDA SPECIALE, CON “NUOVI” VERTICI AZIENDALI.

RSA  USI, FILCAMS-CGIL, FISASCAT-CISL, UILTuCS-UIL

Roma, 7 maggio 2021

   

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