Sede Roma
Coopservice scpa. Non tutto bene!
NON STA ANDANDO TUTTO BENE…
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Con la scusa dei 45 esuberi, una procedura del tutto illegittima come abbiamo già spiegato oltre un anno addietro e segnalato all’Ispettorato del Lavoro, si palesa la volontà di Roma3 di sbarazzarsi senza troppi problemi di qualche decina di lavoratori nel nostro appalto.
Il problema, quindi, sono i tagli che l’Università vuole fare e che rischiamo di ritrovare nel prossimo Bando di gara per l’appalto.
A seguito dell’internalizzazione, senza i lavoratori,voluta da Roma3 e attuata da Coopservice (Ufficio Protocollo, Ufficio postale, postazione Segr. Studenti, biblioteche) econ la riorganizzazione dei servizi di portineria, ci ritroviamo oggi in una situazione molto peggiore anche in termini di salute e sicurezza.Siamo senza nessuna formazione del personale, anche rispetto al nuovo servizio di ‘assistenza covid’ e maggiormente esposti al rischio di contagio. Tutto questosenza nessun tipo di garanzie di continuità occupazionale a fine appalto.
I lavoratori non sono merce e dopo vent’anni non accetteremo in silenzio una ristrutturazione dei servizi fatta sulla nostra pelle.
Prosegue lo stato d’agitazione dell’USI sui punti discussi nell’assemblea del 21 ottobre a Lettere:
- 100% SALUTE E SICUREZZA; per la messa in sicurezza di tutte le postazioni e la tutela del personale, la dovuta e necessaria formazione professionale.
- 100% DIRITTI E DIGNITA’; rispetto delle regole e dei contratti etc., garanzie di continuità occupazionale.
- 100% DEI SALARI; vogliamo buste paga corrette e pieno stipendio in caso di lockdown.
alziamo la testa contro l’arroganza di chi si vuole comportare da padrone con i lavoratori
SCIOPERO INTERO TURNO mercoledì 25 Novembre 2020
in occasione dello Sciopero Generale proclamato da USI e dai sindacati di base in difesa del diritto alla salute, per una sanità pubblica e per la salvaguardia della salute e la sicurezza sul lavoro, difesa e risorse per l’occupazione, contro le violenze e le discriminazioni alle donne e l’attacco ai diritti e alle libertà di tutti e tutte.
RSA USI Coopservice scpa
appalto portinerie e servizi ausiliari Università di Roma3
Roma 15/11/2020
BIBLIOTECHE DI ROMA
COMUNICATO SINDACALE DELLE RSU DI BIBLIOTECHE DI ROMA
Gent. Direttrice,
abbiamo letto sul BiblioTu di un ampliamento notevole dei giorni apertura al pubblico - in molte sedi, si apre da questa settimana ben 5 giorni - ma non abbiamo letto alcun O.d.S. o Circolare in proposito: quindi, formalmente non è stata decisa alcuna variazione degli orari vigenti fino a sabato 12 settembre. Ciononostante, sappiamo che le/i Responsabili delle biblioteche interessate dall'estensione degli orari, hanno richiesto al personale delle rispettive sedi di rientrare in presenza nei 5 giorni, per garantire i "nuovi orari".
Sempre per rimanere sul piano formale, questa significativa «variazione dell'erogazione dei servizi fino alla fine dell'emergenza e alla competa riapertura», avviene senza un preventivo confronto sindacale, come invece Lei aveva assicurato durante l'ultimo incontro, quando firmammo il nuovo CCDI, il 7 luglio scorso. Ci pare del tutto evidente che l'emergenza sanitaria, in Italia e nel mondo, sia tutt'altro che conclusa: se il confronto ci fosse stato, le avremmo detto sicuramente in modo unitario che sarebbe stato saggio e prudente attendere per lo meno le conseguenze dell'apertura delle scuole, che potrebbe far ulteriormente crescere i contagi.
Un terzo importante aspetto riguarda poi le ultime circolari del Dip. 1., del 24 luglio e del 5 agosto, sul contrasto al Covid-19, a firma del Direttore Ottavianelli, di cui riportiamo alcuni stralci (il grassetto è nel testo originale):
A) «Dal 15 settembre non occorre più la specifica motivazione per disporre il servizio in presenza fisica, ferma restando l'operatività fino al 31.12.2020 dell'indicato mantenimento al 50% delle prestazioni in modalità agile» (circ. del 24 luglio, p. 3)
B) «...la misura del 50% è un valore tendenziale da conseguire, anche ricorrendo a misure di rotazione (...) che tenga conto del totale complessivo delle giornate di lavoro dell'organico di Struttura al netto di quelle riferite al personale le cui prestazioni devono essere necessariamente rese in presenza (...) e al lordo delle risorse che debbono essere poste in smart working integrale fino al termine dello stato di emergenza sanitaria per documentate situazioni individuali (lavoratori fragili). Per questi ultimi, è possibile disporre la riammissione in servizio a richiesta, purché corredata da certificazione sanitaria che attesti il venir meno delle esigenze di cautela che avevano dato luogo alla misura emergenziale di prevenzione» (circ. del 24 luglio, p. 3-4)
C) «(...) il decreto legge n. 83/2020 ha prorogato espressamente fino al 15 ottobre 2020 l'efficacia dell'art. 39 (...) della legge 24 aprile 2020, n. 27 (...): Art. 39 - Disposizioni in materia di lavoro agile.
Fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da Covid-19, il lavoratori dipendenti disabili nelle condizioni di cui all'art. 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104 o che abbiano nel proprio nucleo familiare una persona con disabilità (...) hanno diritto a svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile ai sensi degli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81, a condizione che tale modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione» (circ. del 5 agosto, p. 1-2)
Dunque, come è possibile rispettare la disposizione del 50% di personale in SW, a rotazione e fino al 31 dicembre, con le attuali gravi carenze di organico, se molte sedi riaprono per 5 gg. alla settimana?
In conclusione, per quanto sopra esposto, Le chiediamo cortesemente ma con urgenza di comunicare formalmente a tutto il personale e al pubblico (quindi in primo luogo sul BiblioTu) che l'orario di apertura delle biblioteche rimane quello in vigore fino al 12 settembre 2020, fino a nuove disposizioni.
Nell'incontro che Lei ha proposto a tutte le rappresentanze sindacali dell'ISBCC per lunedì 21 settembre - di cui attendiamo la convocazione formale - ci sarà modo di discutere e chiarire tutti gli aspetti e le problematiche di un possibile ampliamento delle aperture delle biblioteche al pubblico.
Grazie dell'attenzione. Cordiali saluti.
Giorgio Salerno e Francesco Sordi (RSU-USI)
FARMACAP
FARMACAP: SOLO OPINIONI, O DECISIONI? QUESTO È IL PROBLEMA.
Il 28 luglio 2020 abbiamo incontrato i vertici aziendali per ricevere adeguate informazioni sul lavoro svolto fin qui dal Commissario Straordinario, Dott. Susanna, su bilanci Farmacap 2013-2019 e sulla stesura di un Piano Programma.
In sintesi: i soli bilanci 2015 e 2017 sono in positivo, con l'effetto di disinnescare quanto previsto dalla Legge Finanziaria 2014 (l. 147/2013), sulla dismissione, nel caso di 4 bilanci negativi su 5, precedenti all' esercizio 2017. Ricordiamo a tutte/i che sulla questione è comunque depositato un ricorso al TAR, firmato e promosso nel 2015, da più di 120 lavoratrici/ori.
Sono in negativo i Bilanci 2018 (-1.7 mln, con DG Cozzolino) e 2019 (-5 mln, con DG Cozzolino/Mancini), quest'ultimo “anche” a causa di una svalutazione degli immobili aziendali dopo apposita perizia, per un valore di 2 mln, dal 2013. Anche per il 2020 pare non ci siano buone prospettive e non sarà un caso se da tempo chiediamo una dirigenza aziendale con competenze adeguate e all'altezza della situazione.
Sulla stesura di un Piano Programma non ci sono stati forniti particolari dettagli, mentre il Commissario, specificando che si trattasse solo di sue opinioni, ha argomentato su una sua visione futura di Farmacap:
- ritiene vecchia la forma giuridica di Azienda Speciale, poco snella nella gestione, con troppi lacci e lacciuoli, con limiti territoriali per la sua operatività “fuori Roma” e con presunte difficoltà di accesso al credito bancario; di conseguenza ritiene siano più adeguati altri assetti giuridici (SRL, SPA), anche se con proprietà pubblica;
- ritiene che il settore sociale in un’Azienda Speciale dovrebbe essere scorporato dalle farmacie, prevedendo così grandi sviluppi di queste attività, ma in un altro assetto giuridico.
Come RSA facciamo le seguenti considerazioni:
- che invece di operare unicamente per rendere finalmente efficiente e funzionante la gestione di Farmacap (per brevità non faremo qui l’elenco infinito dei problemi esistenti), si gioca sulla forma (giuridica, ma non solo) invece che sulla sostanza, lasciando l'Azienda con una gestione precaria e sull'orlo del precipizio;
- che la trasformazione della forma giuridica di Farmacap, anche con un iniziale continuità della proprietà pubblica al 100%, da parte di Roma Capitale, è solo il primo decisivo passo per un processo di privatizzazione, consentendo l'opportunità dell'accesso di capitali privati, che a differenza di ATAC (una SPA “pubblica”, per fare un esempio), troverebbe pronti ad intervenire enormi interessi (loro) e capitali;
- che svincolare Farmacap dal controllo del Comune di Roma, per il settore sociale, significa smettere di svolgere servizi in Convenzione e affidarsi al terno al lotto di progetti (eventuali), o svolgere servizi a pagamento; di fatto uno stravolgimento e una privatizzazione, anche in questo caso, del servizio.
Esprimiamo quindi risoluta contrarietà alle opinioni espresse sul futuro dell'Azienda. Siamo contrari alla privatizzazione da sempre, ed il Commissario, come l’Assessore al Bilancio, dovrebbero saperlo.
Ci auguriamo che trattandosi di opinioni, rimangano tali, che non vengano formalizzate. Allo stesso tempo ci aspettiamo che non vengano prodotte discutibili azioni interne, ad personam, finalizzate non tanto all'interesse generale ma a garantire consenso.
Se così non fosse riprenderemo la mobilitazione immediatamente, con pieno coinvolgimento dell’utenza e della cittadinanza.
Col DG Mancini (mentre è in preparazione un bando pubblico per la selezione di un nuovo Direttore Generale) abbiamo affrontato altre tematiche:
- per il Recup, l’Azienda si è impegnata a verificare una modalità d’accesso al sistema, alternativa all’utilizzo dello smartphone personale;
- vista la carenza d’organico e l’esiguità di nuove assunzioni, abbiamo chiesto al DG (e attendiamo una valutazione) che vengano autorizzati (quindi pagati) gli straordinari, laddove necessario;
- per l’assicurazione a copertura della sottrazione di oggetti personali delle/i dipendenti, in caso di rapine o furti, il DG rimane contrario alla stipula assicurativa, con la motivazione ulteriore dei costi da sostenere a carico dell'Azienda;
- per la mancata attivazione dell'assistenza sanitaria integrativa, come previsto dal CCNL, il DG ha affermato che l'Azienda non è in grado di sostenerne i costi.
RSA FILCAMS-CGIL, FISASCAT-CISL, UILTuCS-UIL, USI
Roma 1° Agosto 2020
A ROMA 12 GIUGNO 2020
A ROMA 12 GIUGNO 2020 DALLE 10.30 ALLE 13.30.
CONFERMATO PRESIDIO E SOCIAL CORNER.
Piazza della Bocca della Verità.
Promosso dalle strutture di Usi Unione Sindacale Italiana fondata nel 1912,
PROSEGUE IL PERCORSO DI INIZIATIVE PER LA RI-PUBBLICIZZAZIONE DI IMPORTANTI E STRATEGICI SERVIZI PUBBLICI:
- INTERNALIZZAZIONE, UNICA SOLUZIONE. Usi invita lavoratori e lavoratrici dei servizi esternalizzati della filiera scolastica, dal global service di Roma Multiservizi, alla ristorazione scolastica, all'assistenza ad alunni-e con disabilità, assieme agli assistenti domiciliari ad anziani, minori, disabili e agli operatori e operatrici dei centri diurni alzheimer Tre Fontane e Le Betulle, a mobilitarsi, a scendere di nuovo nelle piazze, superando paure, ricatti, scoramento e individualizzazione del disagio, rigettando le tendenze alla separazione e alla frammentazione delle vertenze, che fanno il gioco delle controparti politiche, sindacali collaborazioniste e dei POTERI FORTI DELLA CITTA':
- MAFIA CAPITALE E IL SUO SISTEMA NON SONO SCOMPARSI, ANZI SONO PIU' RADICATI DI PRIMA.
- RIVENDICHIAMO E PRETENDIAMO INVECE: 100% SALARIO, 100% SALUTE E SICUREZZA SUL-DEL LAVORO E DEGLI AMBIENTI DI LAVORO, 100% DIRITTI E DIGNITA'.
- LA CONTINUITA' LAVORATIVA E LA SALVAGUARDIA OCCUPAZIONALE, messa a rischio con la scusa dell'emergenza sanitaria.
Usi invita le altre situazioni in mobilitazione a Roma, che condividano questi punti di piattaforma e di rivendicazione, a collegarsi al percorso autorganizzato e indipendente, per costruire nella LOTTA e non "a tavolino", la reale unità di azione che serve ed è necessaria a sviluppare i RAPPORTI DI FORZA e rafforzare la SOLIDARIETA' INTERCATEGORIALE, che sono elementi e buone prassi, da diffondere e da praticare in massa. Rimanere passivi e in attesa che altri decidano al posto nostro, significa darla vinta a chi ci vuole ancora sfruttati, ricattati, subalterni e sottomessi.
VI ASPETTIAMO IL 12 GIUGNO DALLE 10.30, AL PRESIDIO e al "SOCIAL CORNER", Usi ha dato per i settori interessati la copertura di sciopero plurisettoriale locale per Roma.
NOI CI SIAMO PER FARE I FATTI, LE CHIACCHIERE AI POLITICANTI E ALLA CASTA...
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QUALE FASE 2 PER FARMACAP?
QUALE FASE 2 PER FARMACAP?
Con il DPCM del 26 aprile, si da avvio alla cosiddetta "fase 2", a decorrere dal prossimo 4 maggio. Una seconda fase che si avvia più per necessità produttive, che altro, considerando che l'emergenza da COVID-19 è tutt' altro che superata e il conteggio dei morti, purtroppo, continua a salire.
La fase 2 porterà in ogni caso "a maggiori aperture", ma come si traduce tutto questo per Farmacap?
E soprattutto, Farmacap in quale fase sta?
Nonostante come RSA, avessimo inoltrato richieste di confronto per la gestione dell'emergenza fin dall'inizio (il 10 marzo la prima richiesta e l’ultima di 2 giorni fa), nonostante la legge abbia previsto l'attivazione di un apposito comitato tra sindacati e azienda, anche alla luce dell' ultimissimo DPCM, che aggiorna le disposizioni relative alla sicurezza nei posti di lavoro, veniamo a conoscenza solo oggi, a 2 mesi dall’inizio dell’epidemia, di una disponibilità al confronto da parte del DG. Una disponibilità che rimane parziale, visto il rifiuto della consultazione con gli RLS (espressamente richiesta dagli stessi), con la motivazione di un mancato “riconoscimento” aziendale, che semplicemente non sussiste ed è da considerarsi solo inadempienza datoriale, a dare corso a precisi obblighi di legge.
Alla luce di tutto questo, dopo un mese e mezzo di piena emergenza, dove sono le mascherine per le lavoratrici e i lavoratori, farmacisti in primis?
È necessario precisare che le mascherine chirurgiche servono a proteggere gli altri ma non se stessi. Ha quindi senso usarle solo se in farmacia tutti gli addetti e l’utenza che vi accede le indossano. Viceversa, al fine di prevenire quanto più possibile il contagio, dovrebbero essere fornite a chi lavora direttamente a contatto col pubblico, mascherine protettive "per se stessi" sicuramente, oltre che per gli altri, quindi mascherine FFP3 o almeno, FFP2, (con tutte le certificazioni), fornite in quantità tali da avere almeno 1 mascherina pro-capite, disponibile per ogni turno di lavoro.
Ad oggi questa tipologia di mascherine è stata fornita in quantità irrisorie (5 mascherine totali dall'inizio dell'emergenza per ciascun/a farmacista).
L'Azienda pensa di "tamponare" con semplici mascherine "chirurgiche" o peggio ancora, con le mascherine in tessuto fornite gratuitamente dalla protezione civile (quelle che bisognava meritarsi)?
E le pulizie? Vengono effettuate "tutti" i giorni e per 2 volte al giorno (come già indicato dal DPCM del 14 aprile)?
E le sanificazioni? Ne è bastata una per sempre, o andrebbero effettuate, se non giornalmente almeno a cadenza ravvicinata, per ogni singola sede?
Mancano inoltre le mascherine da distribuire all'utenza. Continuiamo a rincorrere i grossisti, tutti i giorni e con scarsi risultati. Tutto a discapito della cittadinanza e del buon nome dell'Azienda pubblica, con rischi anche per il personale farmacista, che rischia di essere aggredito proprio a causa di tali carenze (purtroppo è già accaduto).
L’inadempienza a 360° dell’Azienda è stata coperta ad oggi dalla buona volontà del personale, che sempre con grande dedizione e professionalità, si è adoperato affinché tutte le carenze aziendali, ben oltre quelle elencate, non venissero percepite dall'utenza. Ciononostante alla richiesta di una pianificazione temporale per l’erogazione di un premio alle/i farmaciste/i che sono rimaste/i “in prima linea”, non c’è stata nessuna risposta, col paradosso di posticipare l’erogazione del bonus di 100 euro previsti dal Governo a dicembre, limite ultimo per l'erogazione.
Infine oggi è arrivata una richiesta alle/i dipendenti di formulare una pianificazione delle ferie estive, già entro il 18 maggio, senza che sia stato fornito preliminarmente il calendario estivo di chiusura (o di apertura) delle farmacie. Inoltre è evidente che con l’epidemia in corso, senza ulteriori precisazioni rispetto alle scelte governative future, il termine del 18 maggio sia privo di senso.
In conclusione: le risposte mancano, la sicurezza pure e i problemi rimangono tutti. Per questo invitiamo tutte le lavoratrici ed i lavoratori, a segnalare le situazioni di pericolo e le carenze relative alle misure di prevenzione, all’apposito indirizzo email indicato dalle RLS in una precedente comunicazione.
RICHIEDIAMO, ANCORA UNA VOLTA, UN ATTO DI RESPONSABILTA’ ALLA DIRIGENZA AZIENDALE, PER UNA CONCRETA GESTIONE CONDIVISA DELL’EMERGENZA.
RICHIESTA CHE ESTENDIAMO ALLE ISTITUZIONI DI ROMA CAPITALE, ALLA SINDACA RAGGI, ALL’ASSEMBLEA CAPITOLINA, ALLA GIUNTA, CHE, IN QUANTO ESPRESSIONE DELLA PROPRIETÀ PUBBLICA DI FARMACAP, HANNO IL DOVERE DI VIGILARE SULLA SALUTE E LA SICUREZZA DI LAVORATRICI/ORI E DELLA CITTADINANZA, COME DEL BUON ANDAMENTO DEI SERVIZI.
BUON 1° MAGGIO
USI Roma
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