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Sede Roma

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FATECI VEDERE IL PIANO ECONOMICO

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FATECI VEDERE IL PIANO ECONOMICO - FINANZIARIO!!

(e soprattutto, mollate le poltrone…)

Il  Commissario  straordinario della  Farmacap,  presente  in Azienda  dal  Novembre 2019,  (con  il compito di redazione e verifica dei bilanci dal 2013) e che,  insieme al Direttore generale ad  interim attuale, in carica a sua volta da Aprile 2019, è responsabile della attuale situazione  aziendale, ha chiesto un nuovo  consiglio  straordinario  su  Farmacap, paventando  la  liquidazione,  in  assenza  di  un intervento di sostegno economico - finanziario, tra l'altro già delineato in Commissione Bilancio e politiche  sociali  dall'assessore  al  bilancio  Lemmetti,  il  13  Aprile.  Fa  una  richiesta  anomala, considerando  il  ruolo  istituzionale, paventando  liquidazioni  aziendali  che  non  ha  il  potere  di decidere, perché l Azienda è sotto il controllo e l' indirizzo dell’ASSEMBLEA Capitolina e non è una S.p.a, nè un S.r.l o proprietà di qualche gruppo privato.

Questa  modalità  ci  sembra  essere  dettata  da  una  strategia  precisa  che  è  quella  di  far  approvare dall’Assemblea  Capitolina  un  pacchetto  unico  compreso  il  PIANO  ECONOMICO FINANZIARIO della Farmacap, presentato dallo stesso Commissario a Lemmetti nel Novembre 2020 e che nessuno dei due ha reso noto ai consiglieri, ai lavoratori e ai sindacati.

Cosa  c’è  scritto  in  quel  piano?  Perchè  non  è  reso  pubblico?  E’ prevista  la  trasformazione societaria?  Non  ci  stupirebbe  viste  le  simpatie  per  le  forme  societarie  private  che  l’attuale Commissario aziendale, già facente parte dello staff di Lemmetti, ha spesso manifestato.

Riteniamo  che  l’intervento  economico - finanziario  di  sostegno  SERVA  URGENTEMENTE, considerando  lo stato in  cui è ridotta  la  Farmacap dopo questi ultimi 4  anni di gestione, ma per mantenere la forma giuridica di AZIENDA SPECIALE (come ribadito più volte dall’Assemblea Capitolina).  Le  altre  azioni  necessarie  al  vero  rilancio  della  Farmacap,  per  garantire  servizi adeguati alla cittadinanza, tenuto conto anche della possibilità dell’Azienda di aprire altre 11 sedi farmaceutiche sono:

– LE DIMISSIONI DEL Direttore Generale attuale e la conclusione dell’iter del bando di selezione per la nomina di un nuovo Dg

– LA NOMINA DI UN C.D.A.

– LA RIORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA DELL’AZIENDA PER QUESTE RAGIONI:

GIOVEDI’ 22 APRILE 2021 PRESIDIO/ASSEMBLEA DAVANTI ALLA SEDE FARMACAP 9.30 - 13.30 DI VIA OSTIENSE 131/L

Tutte/i le/i partecipanti all’assemblea/presidio, dipendenti di Farmacap, potranno usufruire di permesso retribuito per assemblea sindacale, dalle ore 10:00 alle 13:00.

Il presidio di svolgerà con le regole di sicurezza e distanziamento anti  - COVID 19, proprie della “zona arancione”, con un numero di partecipanti al presidio contingentato, secondo le disposizioni che verranno date dalla Questura e che vi verranno comunicati i in tempi brevi.

RSA USI,  FILCAMS   - CGIL, FISASCAT - CISL, UILTUCS - UIL

 

FARMACAP

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FARMACAP: AD UN MESE DAL CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO, RISCHIAMO ANCORA LO STIPENDIO.

RIBELLARSI È UN DOVERE (PER NOI E LE NOSTRE FAMIGLIE), PER LA  CITTADINANZA/UTENZA DEI SERVIZI! IL 22/4 IN PRESIDIO.

Il 13 aprile si è tenuta l’attesa Commissione congiunta Bilancio/Politiche Sociali, che speravamo sciogliesse finalmente i nodi della grave crisi aziendale, ad oltre un mese di distanza dal Consiglio Comunale straordinario dello scorso 10 marzo e della nostra altrettanto straordinaria mobilitazione (con oltre 200 partecipanti), in presenza dell’Assessore al Bilancio e Partecipate, Lemmetti, che al termine di quel Consiglio ci aveva lasciato con molte perplessità. Quelle perplessità hanno avuto oggi delle risposte altrettanto evasive, ma tali da mettere insieme alcuni tasselli in più, rispetto alle reali intenzioni della Giunta sul futuro di Farmacap.

Infatti l’Assessore, ad integrazione del mese precedente, ha confermato l’opportunità di procedere ad un risanamento di Farmacap, interno al Piano di razionalizzazione delle Partecipate, con l’utilizzo di fondi appositi stanziati, tramite un’operazione attualmente all’esame del Dipartimento Partecipate.

Nessun dettaglio ulteriore sull’entità di questi finanziamenti e sulla tempistica per l’erogazione

(entro fine  di  aprile?), ma soprattutto nessun dettaglio sul significato di “razionalizzazione” dell’Azienda, necessaria, o meglio, propedeutica, all’avvio di un qualsiasi risanamento.

Il Commissario Straordinario e Direttore Generale “sempre ad interim” (dopo 2 anni), nei loro interventi successivi hanno sostanzialmente alzato bandiera bianca, come se in questi anni e mesi fossero stati altrove, dichiarando l’incapacità “in assenza di un intervento urgente di Roma Capitale” a pagare i fornitori e soprattutto gli stipendi di aprile.

In assoluta sintonia agli interventi delle/i Consigliere/i componenti le 2 Commissioni ed intervenute/i con durezza rispetto a questa situazione paradossale, che ringraziamo, riteniamo inaccettabile tutta questa inconcludenza sulla pelle di noi tutte/i lavoratrici/ori, nuovamente  oggi a rischio stipendio, nonché sulla pelle dell’Azienda Farma-socio-sanitaria stessa e dei servizi “pubblici” per la cittadinanza, ai quali col blocco imminente delle forniture alle farmacie verrebbe assestato un colpo fatale.

Tanta inconcludenza è in realtà molto più pericolosa di quanto descritta finora, poiché non tiene conto dei piani economico - finanziari presentati dal Commissario a Roma Capitale, in almeno 3 versioni, tra febbraio e novembre 2020 e sempre tenuti secretati, a lavoratrici/tori, Consigliere/i  e  Sindacati, seppur più volte richiesti. La versione ultima di novembre 2020, pare abbia prospettato “diverse ipotesi di uscita dalla crisi”, che non sappiamo cosa significhi concretamente, ma possiamo ipotizzare prospetti soluzioni di trasformazione societaria, magari presentate in alternativa alla “liquidazione amministrativa coatta”, più volte paventata dai dirigenti Farmacap, Come dire: o mangi questa minestra o salti dalla…

CHIEDIAMO CHE VENGA RISPETTATA LA VOLONTÀ  DELL’ASSEMBLEA CAPITOLINA DI MANTENERE L’AZIENDA SPECIALE, LA SUA MESSA IN SICUREZZA, IL RILANCIO DEI SUOI SERVIZI E LA SALVAGUARDIA DEI POSTI DI LAVORO DI NOI TUTTE/I LAVORATRICI/ORI.

I PRIMI ATTI DEL RISANAMENTO AZIENDALE DEVONO ESSERE, LE DIMISSIONI IMMEDIATE DEL DIRETTORE GENERALE E LA NOMINA DI UN CDA.

GIOVEDÌ  22  APRILE 2021, MANIFESTIAMO CON UN PRESIDIO/ASSEMBLEA**, DALLE ORE 10.00 ALLE 13.00, DAVANTI ALLA SEDE FARMACAP DI VIA OSTIENSE 131/L.

Il presidio di svolgerà con le regole di sicurezza e distanziamento anti  - COVID 19, proprie della “zona arancione”, con un numero di partecipanti al presidio contingentato, secondo le disposizioni che verranno date dalla Questura e che vi saranno comunicate in tempi brevi.

**Tutte/i le/i partecipanti all’assemblea/presidio potranno usufruire di permesso retribuito per assemblea sindacale, dalle ore 10:00 alle ore 13:00.

Seguirà presto la proclamazione dello SCIOPERO, per un’intera giornata e  da svolgersi ad inizio maggio, riservandoci di comunicare la data in tempi brevi, tenendo conto della tempistica richiesta per i servizi pubblici essenziali.

RSA USI, FILCAMS - CGIL, FISASCAT - CISL, UILTuCS - UIL

 

RESOCONTO POL. SOCIALI DI ROMA CAPITALE

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"RESOCONTO INCONTRO VIA TELEMATICA TRA RSA USI APPALTO S.O.S. E UNITA' MOBILI DI STRADA E FUNZIONARI E DIRIGENTI DEL DIPARTIMENTO POL. SOCIALI DI ROMA CAPITALE, PROSEGUE IL CONFRONTO SULLA FUTURA GESTIONE DEL SERVIZIO. USI a tutela di diritti di lavoratrici e lavoratori e per qualità servizio alla cittadinanza".

A cura di Rsa Usi

In attesa della pubblicazione della indizione di gara di rinnovo affidamento, scaduto il 28 febbraio 2021, del Servizio di Sala Operativa Sociale del Comune di Roma, come RSA USI interna e USI, in data 05 marzo 2021, abbiamo incontrato la dirigente dottoressa Maria Maddalena Perna Ruggero, Responsabile della Direzione Accoglienza e Inclusione e, il dottor Fabrizio Villeggia, Responsabile dell’Ufficio di coordinamento servizi per l’accoglienza e l’emergenza sociale, Dipartimento Politiche Sociali, per un confronto, come da noi richiesto, sul futuro del Servizio. Un precedente passaggio era stato fatto con il precedente dirigente, dottor Zagari, e si è ritenuto opportuno rinnovare.

Nell’ambito dell’incontro è emersa chiara l’importanza che per il Comune di Roma assume il Servizio di Sala Operativa Sociale, anche in termini di cartina di tornasole del disagio nella Città di Roma, necessario per ripensare e organizzare i servizi sociali e di supporto.

Per questo motivo, anche questa volta, l’impianto della gara in procinto di essere pubblicata, assumerà carattere complesso e articolato, sostenuto da un importante investimento economico.

Al fine di poter utilizzare a supporto,  in corso d’opera, anche fondi europei dedicati oltre , la modalità scelta per il nuovo affidamento del Servizio, è rappresentata dall’Accordo Quadro, contemplato dal Codice Unico degli Appalti. A riguardo, come RSA USI, abbiamo espresso le nostre perplessità sulla modalità scelta, in particolare sotto l’aspetto del mantenimento dei livelli occupazionali e di un decremento degli standard, in virtù del fatto che i contratti gestionali dovranno essere sottoscritti ogni anno, per i tre anni previsti di affidamento. La dottoressa Perna Ruggiero, a riguardo, ha tenuto a sottolineare che, al contrario, non è prevista alcuna contrazione degli Operatori bensì, un loro incremento, in virtù di una implementazione del Servizio, finalizzata a renderlo ancora più efficiente e rispondente alle esigenze dell’emergenza sociale nella città di Roma e che, le garanzie richieste e le disposizioni, non potranno essere modificate in ambito dei contratti successivi.

Abbiamo chiesto, quindi, conferme sull’inserimento della clausola di riassorbimento del personale attualmente impiegato nelle varie articolazioni del servizio, attenzione all’applicazione delle norme sulla salute e sicurezza, soprattutto in questo particolare momento caratterizzato dal Coronavirus. La dirigente ha garantito che saranno rispettate, e faranno rispettare, le norme vigenti, e l’applicazione delle disposizioni del CCNL Cooperative Sociali, tenendo ad aggiungere che porrà particolare attenzione D.lgs 81/08.

Anche il dottor Villeggia ha confermato l’impegno in atto per riorganizzare e migliorare il Servizio. In merito ai tempi di affidamento, attualmente il Servizio è in regime di proroga fino al mese di agosto 2021, ha tenuto a precisare che potrebbe subire ulteriore slittamento, dovuto alla complessità della procedura di gara, ai tempi della commissione aggiudicatrice e, ad eventuali ricorsi.

Si è trattato di un incontro aperto e chiaro, nel quale è stato ribadito la nostra attenzione ad una apertura di un confronto sindacale, che riteniamo quanto mai importante in questa fase passaggio da un affidamento ad un altro, a conferma dell’impegno della RSA interne USI e dell’USI stessa, garantito in questi annidi svolgimento del Servizio. Manterremo alta l’attenzione e il proseguimento del dialogo che si è aperto.

Roma, 8 marzo 2021

Unione Sindacale Italiana USI fondata nel 1912 e mail Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

RSA USI interna Front Office e Unità  di Strada Servizio  Sala Operativa Sociale - appalto  Roma Capitale

   

Coopservice scpa. Non tutto bene!

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NON STA ANDANDO TUTTO BENE…

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Con la scusa dei 45 esuberi, una procedura del tutto illegittima come abbiamo già spiegato oltre un anno addietro e segnalato all’Ispettorato del Lavoro, si palesa la volontà di Roma3 di sbarazzarsi senza troppi problemi di qualche decina di lavoratori nel nostro appalto.

Il problema, quindi, sono i tagli che l’Università vuole fare e che rischiamo di ritrovare nel prossimo Bando di gara per l’appalto.

A seguito dell’internalizzazione, senza i lavoratori,voluta da Roma3 e attuata da Coopservice (Ufficio Protocollo, Ufficio postale,  postazione Segr. Studenti, biblioteche) econ la riorganizzazione dei servizi di portineria, ci ritroviamo oggi in una situazione molto peggiore anche in termini di salute e sicurezza.Siamo senza nessuna formazione del personale, anche rispetto al nuovo servizio di ‘assistenza covid’ e maggiormente esposti al rischio di contagio. Tutto questosenza nessun tipo di garanzie di continuità occupazionale a fine appalto.

I lavoratori non sono merce e dopo vent’anni non accetteremo in silenzio una ristrutturazione dei servizi fatta sulla nostra pelle.

Prosegue lo stato d’agitazione dell’USI sui punti discussi nell’assemblea del 21 ottobre a Lettere:

  • 100% SALUTE E SICUREZZA; per la messa in sicurezza di tutte le postazioni e la tutela del personale, la dovuta e necessaria formazione professionale.
  • 100% DIRITTI E DIGNITA’; rispetto delle regole e dei contratti etc., garanzie di continuità occupazionale.
  • 100% DEI SALARI; vogliamo buste paga corrette e pieno stipendio in caso di lockdown.

alziamo la testa contro l’arroganza di chi si vuole comportare da padrone con i lavoratori

SCIOPERO INTERO TURNO mercoledì 25 Novembre 2020

in occasione dello Sciopero Generale proclamato da USI e dai sindacati di base in difesa del diritto alla salute, per una sanità pubblica e per la salvaguardia della salute e la sicurezza sul lavoro, difesa e risorse per l’occupazione, contro le violenze e le discriminazioni alle donne e l’attacco ai diritti e alle libertà di tutti e tutte.

RSA USI Coopservice scpa

appalto portinerie e servizi ausiliari Università di Roma3

Roma 15/11/2020

 

BIBLIOTECHE DI ROMA

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COMUNICATO SINDACALE DELLE RSU DI BIBLIOTECHE DI ROMA

 

 

Gent. Direttrice,

abbiamo letto sul BiblioTu di un ampliamento notevole dei giorni apertura al pubblico - in molte sedi, si apre da questa settimana ben 5 giorni - ma non abbiamo letto alcun O.d.S. o Circolare in proposito: quindi, formalmente non è stata decisa alcuna variazione degli orari vigenti fino a sabato 12 settembre. Ciononostante, sappiamo che le/i Responsabili delle biblioteche interessate dall'estensione degli orari, hanno richiesto al personale delle rispettive sedi di rientrare in presenza nei 5 giorni, per garantire i "nuovi orari".

Sempre per rimanere sul piano formale, questa significativa «variazione dell'erogazione dei servizi fino alla fine dell'emergenza e alla competa riapertura», avviene senza un preventivo confronto sindacale, come invece Lei aveva assicurato durante l'ultimo incontro, quando firmammo il nuovo CCDI, il 7 luglio scorso. Ci pare del tutto evidente che l'emergenza sanitaria, in Italia e nel mondo, sia tutt'altro che conclusa: se il confronto ci fosse stato, le avremmo detto sicuramente in modo unitario che sarebbe stato saggio e prudente attendere per lo meno le conseguenze dell'apertura delle scuole, che potrebbe far ulteriormente crescere i contagi.

Un terzo importante aspetto riguarda poi le ultime circolari del Dip. 1., del 24 luglio e del 5 agosto, sul contrasto al Covid-19,  a firma del Direttore Ottavianelli, di cui riportiamo alcuni stralci (il grassetto è nel testo originale):

A)  «Dal 15 settembre non occorre più la specifica motivazione per disporre il servizio in presenza fisica, ferma restando l'operatività fino al 31.12.2020 dell'indicato mantenimento al 50% delle prestazioni in modalità agile» (circ. del 24 luglio, p. 3)

B)  «...la misura del 50% è un valore tendenziale da conseguire, anche ricorrendo a misure di rotazione (...) che tenga conto del totale complessivo delle giornate di lavoro dell'organico di Struttura al netto di quelle riferite al personale le cui prestazioni devono essere necessariamente rese in presenza (...) e al lordo delle risorse che debbono essere poste in smart working integrale fino al termine dello stato di emergenza sanitaria per documentate situazioni individuali (lavoratori fragili). Per questi ultimi, è possibile disporre la riammissione in servizio a richiesta, purché corredata da certificazione sanitaria che attesti il venir meno delle esigenze di cautela che avevano dato luogo alla misura emergenziale di prevenzione» (circ. del 24 luglio, p. 3-4)

C) «(...) il decreto legge n. 83/2020 ha prorogato espressamente fino al 15 ottobre 2020 l'efficacia dell'art. 39 (...) della legge 24 aprile 2020, n. 27 (...):    Art. 39 - Disposizioni in materia di lavoro agile.

Fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da Covid-19, il lavoratori dipendenti disabili nelle condizioni di cui all'art. 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104 o che abbiano nel proprio nucleo familiare una persona con disabilità (...) hanno diritto a svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile ai sensi degli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81, a condizione che tale modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione»  (circ. del 5 agosto, p. 1-2)

Dunque, come è possibile rispettare la disposizione del 50% di personale in SW, a rotazione e fino al 31 dicembre, con le attuali gravi carenze di organico, se molte sedi riaprono per 5 gg. alla settimana?

In conclusione, per quanto sopra esposto, Le chiediamo cortesemente ma con urgenza di comunicare formalmente a tutto il personale e al pubblico (quindi in primo luogo sul BiblioTu) che l'orario di apertura delle biblioteche rimane quello in vigore fino al 12 settembre 2020, fino a nuove disposizioni.

Nell'incontro che Lei ha proposto a tutte le rappresentanze sindacali dell'ISBCC per lunedì 21 settembre - di cui attendiamo la convocazione formale - ci sarà modo di discutere e chiarire tutti gli aspetti e le problematiche di un possibile ampliamento delle aperture delle biblioteche al pubblico.

Grazie dell'attenzione. Cordiali saluti.

 

Giorgio Salerno e Francesco Sordi  (RSU-USI)

   

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